Dybala all’attacco, manca solo la Joya del gol
Serie AL'argentino scende in campo questa sera allo Stadium, con la Juve che affronta il 'suo' Palermo. A digiuno di reti da quasi un mese, ecco la metamorfosi di Dybala nel nuovo modulo varato da Allegri: più assist e sostanza, meno reti. Aspettando le notti di Champions
Venerdì 17 del 2017. Se Paulo Dybala è superstizioso, meglio che si armi di efficaci amuleti in vista della partita amarcord di questa sera, quando allo Stadium arriva il ‘suo’ Palermo (21 gol in 93 presenze in Sicilia tra il 2012 e il 2015, con un campionato di B in bacheca). In attesa del rinnovo contrattuale, l’argentino della Juventus che non segna da quattro partite (ultima rete contro il Milan nel match di Coppa Italia del 25 gennaio) si è definito "un po’ sfortunato". La cabala non aiuterebbe, vista la data sul calendario; inoltre quest’anno Paulo sembra aver perso un po’ la Joya del gol, come ha twittato dopo Cagliari. Sono 8 quelli segnati complessivamente in stagione, di cui 5 in campionato. Un anno fa, il bottino era esattamente il doppio: 16. I motivi? Il cambio di modulo, le richieste tattiche di Allegri e l’infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori dai giochi dal 22 ottobre all’11 dicembre.
Quante sostituzioni - Confrontando i dati, si nota che Dybala ha giocato meno dello scorso anno, quando ha chiuso con 46 presenze totali (34 in campionato) e 3109’ in campo, con un solo guaio fisico, accusato a fine marzo nel derby con il Torino, che gli è costato 3 partite di stop. In questa stagione siamo a 24 gettoni (17 in Serie A) con 1677’ in campo, ma con già 8 match saltati causa infortunio. Quello che non cambia è il numero di sostituzioni: furono 23 nel 2015-16 (in pratica una volta ogni due partite), sono già 15 in questa stagione. "Mi hanno detto che Del Piero era stato sostituito 19 volte consecutive e credo sarà difficile battere il suo record", ha detto la Joya con il sorriso sulle labbra...
Paulo il playmaker - Il cambio di modulo ha inciso ovviamente sul rendimento di Dybala, che la scorsa stagione giocava come punta nel 3-5-2 accanto a Mandzukic, Morata o Zaza e che nel nuovo sistema 4-2-fantasia è il trequartista in appoggio a Higuain, insieme a Cuadrado e Mandzukic. Nel 2015-16, l’argentino ha chiuso a quota 23 gol, uno ogni 135’, conditi da 9 assist. La Joya è già a quota 5 assistenze, con 17 cross e ben 27 occasioni create, anche se sotto porta manca un po’ di lucidità, come dimostrano la percentuale realizzativa (13,2%) e il rapporto gol al minuto (210’). Il nuovo Dybala è un distributore di gioco, un playmaker offensivo, che svaria tra le linee di centrocampo e attacco: in Serie A vanta 44,3 passaggi per match con una precisione superiore all’85% e un 46/56 nei lanci lunghi (17 metri la media di ogni suo passaggio) che farebbe invidia ai vari Pirlo, Iniesta e Pogba.
Quantità e qualità - Il 4-2-3-1 compie un mese il prossimo 22 febbraio, in occasione del match di andata degli Ottavi di Champions con il Porto. Con il nuovo modulo, Dybala è andato a segno due volte in 6 partite aggiungendoci un assist (domenica scorsa a Cagliari per Higuain). Nel frattempo corre come un terzino, macinando 9,928 km a partita, più degli altri Fab Five là davanti e prende un sacco di botte, come dimostrano i 33 falli subiti in campionato. Continuando di questo passo, il gol perduto arriverà. Magari nella serata amarcord contro il 'suo' Palermo, oppure in quella più importante per i tifosi bianconeri, mercoledì prossimo all'Estádio do Dragão, quando alla Juve europea serviranno grinta, talento e Joya.