Torino, rinasce il Filadelfia. Cairo: "Ora l'Europa. Belotti? Vediamo"

Serie A
Urbano Cairo nel giorno della rinascita dello storico stadio Filadelfia (Lapresse)

Domattina ci sarà il taglio del nastro che ridarà vita allo storico impianto granata, oggi però tutto il mondo granata si è riunito al Filadelfia per partecipare alle celebrazioni. Emozionato il presidente del club, che ha poi parlato anche del futuro dell’attaccante

Giornata importante per il Torino, che quest’oggi ha visto rinascere il campo degli Invincibili. Questa è stata la giornata della riapertura del Filadelfia, uno stadio che - come ha detto l’ex granata Emiliano Mondonico - "è capace di portare almeno 10 punti in più a stagione". L’ex allenatore del Torino era presente al Fila, lì dove l’impianto è stato ricostruito vent'anni dopo la sua demolizione; il taglio del nastro, ufficialmente ci sarà solo domani alle ore 10, ma i tifosi granata hanno potuto già vedere rinascere un luogo simbolo della storia del Torino. Celebrazioni al via, è iniziata una nuova storia per il club di Urbano Cairo e per i tanti tifosi che a lungo hanno atteso questa giornata.

La Fondazione Filadelfia affitterà l’impianto al Torino

Oggi il vernissage dei 12 Pennoni della memoria intitolati alle vittime di Superga, ai campioni d'Italia del 1927/1928, la stagione del primo titolo vinto dai granata allenandosi nel 'Filadelfia', e del '76, l'anno dell'ultimo scudetto, domani un altro passo per il ricordo e, al tempo stesso, per il futuro. Lo stadio è di proprietà della Fondazione Filadelfia, che nei prossimi giorni lo affitterà al Torino, e occupa solo il primo lotto - costato 8 milioni di euro (di cui 3,5 li ha messi la Regione Piemonte, altrettanti il Comune e uno arriva dalla Fondazione Mamma Cairo. Ne rimangono altri due. Tanti i presenti che hanno preso parte a questa giornata di celebrazione, numerose le maglie con la scritta "Torna il mito di ieri per un grande domani".

L’emozione di Cairo

Così il presidente del Torino Cairo ha parlato di questo nuovo passo verso il futuro del club piemontese: "Sono molto emozionato - ha detto il numero uno del Toro - grande merito di tutti i tifosi che hanno tenuto duro e dal 1997 hanno protetto il Fila dall'abbandono. Complimenti alla Fondazione Filadelfia e al suo presidente Salvadori". Poi una notizia anche per quello che riguarda lo scudetto del 1927 - vinto proprio al Filadelfia poi revocato: "Abbiamo fatto richiesta al presidente della Figc Tavecchio per riavere quello scudetto - ha detto ancora Cairo -  ma il prossimo anno vogliamo l'Europa". E Mihajlovic: "Dipende dal presidente…", ha risposto scherzando l’allenatore granata.

L’asta per acquistare i seggiolini ha coinvolto anche i calciatori

Non solo il tecnico, anche tutti i calciatori dell’attuale rosa del Torino erano presenti all’evento. E poi lo sponsor Beretta, il direttore generale Antonio Comi, e tutta la squadra, tutti coinvolti per aumentare il numero di seggiolini acquistati - al prezzo di 1.000 euro l'uno - dai tifosi per contribuire alla ricostruzione del tempio granata (pochi finora, "solo il 30%"); Cairo ha dato il buon esempio promettendo di comprarne 500, poi ha coinvolto tutti gli altri componenti del mondo Toro. Quindici per il tecnico serbo, 100 per Beretta, 20 Belotti, 5 Benassi, Molinaro e De Silvestri. Venti anche per Iturbe, che però si è prima rivolto scherzosamente a Cairo: "Beh presidente, li compro se mi riscatta…". Tutti protagonisti di una giornata storica, un tuffo nel passato con gli occhi già rivolti al futuro.

"Belotti? Vedremo"

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, poi, Urbano Cairo ha parlato anche di un tema sempre caldo, come il futuro di Andrea Belotti - seguito con grande attenzione dal Milan. "Come sapete Belotti è un giocatore del Torino - ha sottolineato il presidente granata - ha avuto il contratto rinnovato fino al 2021 e quindi è tutto nostro e ci mancherebbe altro. Poi con il rinnovo di contratto abbiamo stabilito una clausola rescissoria per cui se qualcuno dall'estero arrivasse e portasse 100 milioni di euro noi saremo obbligati a lasciare andare Andrea in questa squadra. Questo dipenderà poi anche dalla volontà del calciatore, che ovviamente se decidesse di rimanere con noi potrebbe imporsi e restare. Questo è un tema che non dipenderà più da me, ma se Belotti volesse andare in una squadra all’estero - che ci offre 100 milioni - io non potrei non lasciarlo andare, ma se non volesse lo terremmo noi. Vedremo che cosa succederà", ha concluso.