Diamond League, Jacobs chiude quarto in 10.03: è il suo miglior tempo stagionale

DIAMOND LEAGUE
Nicola Roggero

Nicola Roggero

Marcell Jacobs chiude al quarto posto la gara dei 100 metri a Oslo. L'azzurro registra il suo record stagionale di 10.03, in netto miglioramento rispetto al tempo messo a segno a Ostrava. Vince il sudafricano Akani Simbine in 9.94. "Mi è piaciuto il feeling che ho sentito, agli Europei ci divertiremo molto", ha detto l'azzurro dopo la corsa. Record italiano nei 1500 per Pietro Arese

VIDEO. I 100 METRI DI JACOBS A OSLO

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Accadono così tante cose nel tempio del Bislett che è difficile stabilire un ordine. Si potrebbe cominciare dall’etiope Gebrhiwet che con 12.36.73 stabilisce il secondo tempo della storia nei 5000 mancando il record del mondo per appena 37 centesimi. A proposito di centesimi sono solo 7 quelli che nei 400 ostacoli dividono il 46.63 del brasiliano Dos Santos dal 46.70 dell’idolo vichingo Warholm, duello tra campioni del mondo deciso all’ultima molecola d’ossigeno rimasta dopo 10 barriere corse a perdifiato. Sempre sul giro di pista, ma senza barriere, il britannico Hudson-Smith migliora a 44.07 il primato europeo già suo, e un altro record continentale arriva nei 3000 donne per merito dell’australiana Griffith con 8.24.20. In questo strepitoso contesto recitano da protagonisti gli azzurri: Marcell Jacobs, dopo il campanello d’allarme di Ostrava, riavvicina dopo quasi due anni i 10 netti, chiudendo quarto i 100 vinti dal sudafricano Simbine in 9.94 e facendo capire che all’Olimpico di Roma sarà comunque durissimo strappargli il titolo europeo. Daisy Osakue finisce terza nel disco con 63.29, la miglior gara mai fatta dalla torinese in un meeting di questa importanza, e bene si comporta anche Elena Bellò, quarta negli 800 mancando di appena cinque centesimi un riscontro sotto i due minuti. Infine i 1500, la gara più amata alle latitudini del nord, dove Jacob Ingebrigtsen evita la seconda sconfitta consecutiva in Diamond League beffando con un tuffo sul traguardo il kenyano Cheruyot in una riedizione del duello delle Olimpiadi di Tokyo. Dietro di loro, ottavo, fa la storia Pietro Arese, che chiude in 3.32.18, battendo dopo 34 anni il record di Genny Di Napoli, la cui longevità dimostra quanto all’epoca fosse straordinario quel tempo. Si poteva cominciare l’articolo con le imprese degli azzurri e poi di tutti gli altri, abbiamo prima lasciato spazio al resto del mondo. L’atletica italiana, in questo momento, le luci della ribalta le conquista comunque.