Il giovane nuotatore è tornato in vasca per la fisioterapia a poco più di un mese dall'aggressione nella periferia di Roma che lo lasciato paralizzato agli arti inferiori: "Finalmente sono tornato, un'emozione bellissima. Grazie a tutti"
BORTUZZO, L'EMOZIONANTE MESSAGGIO DALL'OSPEDALE
Tre parole e una sorpresa nelle immagini. Manuel Bortuzzo ha ripreso contatto con il suo elemento naturale, l’acqua. A poco più di un mese da quel tragico colpo di pistola sparato contro di lui, la notte del 3 febbraio, e che gli ha causato la lesione completa del midollo spinale. All’Istituto Santa Lucia di Roma il 18enne trevigiano continua a stupire tutti, in primis i medici, sta bruciando le tappe, ha già fatto passi da gigante con l’aiuto dei fisioterapisti che lo assistono. Ha potenziato l’uso delle braccia e delle spalle. Oggi per la prima volta Manuel è stato portato nella piscina del Centro di riabilitazione in via Ardeatina. L’emozione di tornare ad accarezzare l’acqua (riscaldata, 32 gradi), con in testa la cuffia azzurra del campione del Mondo Gabriele Detti, uno dei suoi grandi amici. La sensazione di tornare a nuotare il suo stile libero: “Ciao ragazzi, finalmente sono tornato in vasca oggi. Una emozione bellissima. Da oggi inizia la mia riabilitazione qui in acqua. Un saluto a tutti, ci vediamo presto”, le parole apparse sul profilo facebook TutticonManuel. Bortuzzo non molla, questo oramai l’abbiamo capito. Tenace, cocciuto, determinato. Come lo chiama un altro azzurro del nuoto suo amico, il ranista Nicolò Martinenghi: “Manuel è un toro”.
Cosa era successo a Manuel Bortuzzo
Era la notte tra il 2 e il 3 febbraio quando, nel quartiere Axa a Roma, il giovane nuotatore è stato raggiunto da alcuni colpi di pistola esplosi da due ragazzi a bordo di un motorino che gli hanno procurato la lesione del midollo spinale e lo hanno lasciato paralizzato agli arti inferiori. Insieme a lui, per fortuna uscita illesa, anche la sua ragazza, anche lei nuotatrice delle Fiamme Gialle, davanti a un distributore automatico di un tabaccaio. Pochi giorni dopo l'accaduto, il 6 febbraio, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, 24 e 25 anni, si sono presentati in Questura e hanno ammesso di aver sparato per errore alla coppia. Il loro avvocato ha spiegato che giravano armati perché avevano ricevuto delle minacce dopo una rissa in un locale e avevano paura. I due sono accusati di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e rischiano dai 7 ai 20 anni di reclusione.