Scherma, elezioni FIE: il dibattito tra sostegno e opposizione alla candidatura di Usmanov

Scherma
Sara Cometti

Sara Cometti

Si terranno domani, sabato 30 novembre 2024, a Tashkent, Uzbekistan, le elezioni per la presidenza della Federazione Internazionale di Scherma (FIE). Alisher Usmanov, magnate russo-uzbeko e già presidente della FIE dal 2008 al 2022, è il principale candidato, sostenuto da oltre 100 federazioni nazionali. La sua candidatura ha suscitato reazioni contrastanti all'interno del mondo schermistico italiano

Paolo Azzi, presidente della Federazione Italiana Scherma (FIS) e membro del Comitato Esecutivo Internazionale, attualmente a Tashkent per il Congresso FIE, in un’intervista rilasciata a “Pianeta Scherma” nei giorni scorsi ha dichiarato che l'Italia, pur non avendo firmato il sostegno alla sua candidatura, la FIS voterà per Usmanov, ritenendo che opporsi sarebbe inutile e potrebbe isolare l'Italia a livello internazionale. Nel corso della sua intervista, il presidente Azzi ha sottolineato l'importanza di mantenere una rappresentanza adeguata e dunque una posizione influente all'interno della FIE per garantire un futuro solido alla scherma italiana, specialmente in vista delle sfide future nel panorama olimpico, ritenendo che una politica di contrapposizione potrebbe compromettere la capacità dell'Italia di contribuire efficacemente al governo della scherma mondiale.

Il dissenso di Garozzo

Alle sue parole hanno immediatamente fatto seguito quelle di Daniele Garozzo, campione olimpico di fioretto a Rio 2016 e argento a Tokyo 2021 e candidato al Consiglio Federale della FIS per il prossimo quadriennio, che ha voluto esprimere le proprie forti perplessità circa la decisione di sostenere Usmanov. Pur riconoscendo la difficoltà di contrastare una candidatura così forte, Garozzo ha sostanzialmente ritenuto doveroso esprimere dissenso, evidenziando come un’opposizione per preservare i principi democratici all'interno della FIE e osservando che l’attuale struttura elettorale della FIE, dove ogni federazione ha un voto indipendentemente dalle dimensioni, abbia favorito candidati con vasti mezzi finanziari, portando, di fatto, a una preoccupante gestione oligarchica della scherma mondiale, che difficilmente promuoverebbe una crescita equilibrata di questo sport. L’ex fiorettista ha poi espresso la sua seria preoccupazione che la scherma possa subire un declino simile a quello della boxe, dove una gestione paragonabile a quella che vede in prospettiva nella scherma, ha portato a una crisi di governance e credibilità; col timore che l'accentramento del potere e la mancanza di una rappresentanza equilibrata possano compromettere l'integrità e lo sviluppo della scherma a livello internazionale, fino a portarla all’esclusione dai Giochi.

Chi è Usmanov

Alisher Usmanov è una figura di spicco sia nel mondo dello sport che in quello politico ed economico internazionale. Ex schermidore, oltre alla sua lunga presidenza della FIE, è noto per essere un magnate con interessi in vari settori, tra cui minerario, industriale, telecomunicazioni e media. Ha guidato la FIE dal 2008 al 2022, periodo durante il quale ha contribuito significativamente allo sviluppo della scherma, anche attraverso ingenti donazioni personali. Tuttavia, nel 2022 si è autosospeso dalla presidenza a seguito delle sanzioni imposte dall'Unione Europea per i suoi presunti legami con il Cremlino, in risposta all'invasione russa dell'Ucraina. La FIE beneficia da anni delle ingenti risorse finanziarie investite da Usmanov attraverso la sua International Charitable Foundation for the Future of Fencing, fondata nel 2005. Alcune testate estere hanno stimato che dal 2008 le sue donazioni abbiano superato i 90 milioni di franchi svizzeri. Per il 2023, anno successivo alla sua “autosospensione”, da un documento previsionale di bilancio della FIE sarebbe emerso che, per lo scorso anno le entrate previste avrebbero coperto meno di 600.000 Franchi Svizzeri (CHF) rispetto ai 7,43 milioni di CHF di spese totali stimate, e che i rimanenti 6,83 milioni di CHF - oltre il 90% del totale previsto - sarebbero provenuti da altre risorse finanziarie, sostanzialmente una riserva. Il progetto di bilancio 2023 non prevedeva alcuna donazione, in netto calo rispetto ai 5 milioni di CHF del 2022 e alle stime prima citate, attribuibili alla generosità di Alisher Usmanov. Durante la sua assenza, il greco Emmanuel Katsiadakis ha servito come presidente ad interim. Ora, tuttavia, Usmanov è stato nominato da 103 federazioni nazionali per riprendere la presidenza e questo sostegno massiccio sembra indicare che la sua influenza e le sue risorse finanziarie continuino a giocare un ruolo cruciale nel determinare gli equilibri all'interno della scherma mondiale. Affronterà lo svedese Otto Drakenberg, ex olimpionico, noto per aver sollevato preoccupazioni sui diritti umani durante il congresso FIE del 2022, prima dell'assegnazione dei campionati mondiali juniores all'Arabia Saudita.

Gli interrogativi etici ma anche pratici

La sua ricandidatura ha inevitabilmente sollevato interrogativi etici, ma anche pratici, considerando che, a causa delle sanzioni, in caso di elezione, potrebbe non essere in grado di operare liberamente in Svizzera, dove ha sede la FIE. Le elezioni per la presidenza della Federazione Internazionale di Scherma (FIE) a Tashkent terranno vivo il dibattito e daranno ulteriori spunti di riflessione nel dibattito sulla guida mondiale di questo sport, tra pragmatismo strategico e adesione a principi etici. Il sostegno a Usmanov sarà davvero una scelta necessaria per salvaguardare il ruolo e il peso dell'Italia e giusta strategia per mantenere influenza nel contesto internazionale o è fondamentale opporsi per salvaguardare i valori democratici e l'integrità dello sport, anche a costo di assumere una posizione minoritaria? E soprattutto allargando il tema allo sport italiano, chiamato a rispondere rispetto a questi interrogativi, come risponderebbe?