Da successo di Fill ai secondi posti di Brignone, Pellegrino e Noeckler. Fino ai podi in serie nei Mondiali di sci alpinismo. Un weekend da ricordare per l’Italia
Normalmente per disegnare le traiettorie migliori si colora la linea ideali di curva di azzurro, bel colore, il nostro. Mai come stavolta il colore o il tricolore ci ha veramente fatto inorgoglire in tutte le discipline invernali, in tutte le età e in tutti i modi…
Non solo con l’esperto Peter Fill in una sua prima assoluta in Super G. Un finale di stagione straordinario considerando la delusione dei mondiali. Una Federica Brignone superitrovata con un secondo posto in combinata , seconda nella classifica di specialità e con una formazione azzurra micidiale se consideriamo Goggia, che aveva chiuso il Super G in testa, Bassino e Irene Curtoni.
Ma non è finita perché ora è certezza nel sorriso di Federico Pellegrino per due ragioni l’argento è bello anche dividerlo, in una sprint a squadre, con il suo compagno Noeckler e perché arriva sicuro quando cadono Norvegia e Finlandia tutti in lotta per il podio. Insomma ora si dice un successo alla Braedbury, l’australiano che vinse il titolo olimpico nello short track con avversari caduti, ma nulla toglie al loro argento.
E poi c’è anche lo sci alpinismo, grande tradizione vincente di uomini e donne che faticano ai mondiali. Sono tante medaglie nella gara team: oro e argento al maschile argento al femminile. Bravi e complimenti che dobbiamo allargare anche al biathlon pensando al futuro visto che ai mondiali juniores abbiamo tanti nomi di atleti che hanno fatto benissimo con grandi risultati e medaglie ma un nome su tutti dobbiamo ricordare è quello di Michela Carrara.
Si può dire per gli azzurri delle nevi… Era Ora.