Federica Brignone è stata dimessa in mattinata dalla clinica “La Madonnina” dove nei giorni scorsi è stata operata: "Intervento più tosto di quanto pensassi, ringrazio tutti per l’affetto e l’energia che ho ricevuto in questi giorni. Non sono una che molla, voglio guarire nel modo giusto e tornerò solo quando sarò al 100%. Penso che le cose che succedono ti rendono migliore. Olimpiade? Restano un obiettivo ma lo erano anche prima"
“L’unica cosa… non toccatemi la gamba, vi prego”. Federica Brignone si presenta così, con il sorriso e con una battuta, davanti alla schiera di giornalisti che la attendeva subito dopo le dimissioni dalla clinica “La Madonnina” di Milano dove è stata operata lo scorso 3 aprile in seguito alla brutta caduta in Val di Fassa, durante i Campionati Italiani, in cui aveva riportato la rottura del piatto tibiale, della testa del perone e del crociato anteriore della gamba sinistra. Tanti microfoni, tantissime domande, perché il desiderio di conoscere i pensieri e le sensazioni della campionessa italiana – fresca di vittoria della Coppa del Mondo, la seconda in carriera – è forte, così come lo è stato l’affetto che l’ha travolta subito dopo l’infortunio.
“Per prima cosa vorrei ringraziare chi mi ha soccorso a Trento, i Carabinieri, la Federazione: mi sono resa conto solo post intervento di quanto ho rischiato e di tutto quello che è successo, perché io pensavo fosse una cosa veloce. Li ringrazio per tutto quello che hanno fatto per permettermi di operarmi subito e per evitare delle complicazioni grandi che magari mi avrebbero portata ad avere dei problemi per tutta la vita. Hanno fatto di tutto per curarmi subito e li ringrazio. Ero in uno dei momenti più belli della mia vita ed è successa questa cosa, però succede; se fai lo sciatore, succede. Così tosta forse è un po’ troppo, però dall’altra parte ho ricevuto così tanto affetto: mi hanno mandato messaggi, fiori, regali… Sono stati cinque giorni in cui ho ricevuto un sacco di energia e affetto da parte di tutti".
Dovrai usare tutta la tua grinta per i prossimi dieci mesi...
"Io non so ancora quanto ci vorrà, non sappiamo ancora tutto quello che ci vorrà: lavoreremo molto a step: il mio prossimo step è iniziare la fisioterapia. Inizierò già da lunedì e poi quello dopo sarà la Tac di controllo e vedremo come va la guarigione dell’osso. Da lì poi faremo tutto il resto del programma e cerchiamo di capire qual è la cosa migliore da fare. Io non sono di sicuro una che molla, quello non è nella mia indole e anzi penso che tutte le cose che succedono nella vita siano solo uno spunto e qualcosa da cui puoi trarre insegnamento per cercare di essere una persona e un'atleta migliore. Sicuramente anche da questa situazione brutta ci saranno delle cose belle e delle cose positive"
Qual è la tua prima sensazione? Con che sentimento vai a casa?
"Intanto spero di non vedere troppi 'draghi' stanotte (ride, ndr). L’intervento me l’hanno raccontato ed è più tosto di quello che io mi immaginavo, un po’ perché ero ‘drogata’ un po’ perché non mi aspettavo una roba del genere: non pensavo di aver fatto en plein. Il mio primo pensiero è di vivere giorno per giorno e di fare le cose con serenità, come ho fatto in questi giorni col sorriso. Ho tanti amici che sono già venuti qua e altrettanti che verranno a trovarmi, e cercherò di vivere la mia vita nella maniera più positiva e felice possibile"
Hai avuto, hai o avrai rabbia? Attraverserai anche questa fase?
"Sarà un periodo sicuramente di alti e bassi, ci saranno momenti più positivi perché ogni piccolo step e ogni passo avanti sarà un momento di felicità. So anche che mi aspetteranno dei momenti dove magari farò un passo indietro e mi sembrerà di aver buttato via dei giorni, però sono quei momenti in cui devi tenere duro. Io nella mia vita ho sempre lottato per le cose che dovevo fare, sono pronta per tutto questo. Rabbia? Non ho rimpianti, se dovessi tornare indietro rifarei tutto uguale. Ero contenta di essere ai Campionati Italiani. Tanto sarei stata a fare allenamento questa settimana, sarei andata a fare i test settimana prossima. Iniziava la mia preparazione per la prossima stagione adesso, quindi erano delle tappe veramente importanti per me e i Campionati Italiani ne facevano parte, erano la parte divertente. Ovvio che è successo così, ma poteva succedermi facendo qualsiasi altra cosa e quindi non ho veramente rimpianti. Mi dispiace, ma è andata così"
Ti ha consigliato qualcosa di speciale Sofia Goggia?
"In realtà no, nel senso che ogni infortunio ha la sua storia e il mio è completamente diverso da quello che sono stati i suoi. Io sono anche molto positiva e tutte le mie compagne mi hanno trovato molto bene: le ho sentite e affronterò questa cosa al mio modo e non al modo di qualcun altro"
Quanto può essere di stimolo il fatto di avere davanti un’Olimpiade che comunque è un obiettivo concreto?
"Non lo possiamo sapere oggi. È uno stimolo ma perché era uno stimolo prima. Io volevo continuare la mia carriera ovviamente per le Olimpiadi in casa. Dall’altra parte, io in questo momento non voglio che questa cosa mi distrugga il mio percorso: l’importante adesso è guarire nel modo giusto perché io sarò competitiva solo nel momento in cui la mia gamba sarà guarita completamente, altrimenti non puoi andare sugli sci, osare e giocarti delle vittorie e delle medaglie. lo puoi fare solo stando al 100%”