Da lunedì è iniziata la fase 2 anche a Milano, città nella quale hanno riaperto i mercati rionali allo scoperto. Nel capoluogo lombardo sono tornati a riempirsi pure i luoghi della movida verso l'ora dell'aperitivo: Navigli e Darsena ripopolate dopo pochissimi giorni dal termine del lockdown. L'ultimatum del sindaco Sala: "O le cose cambiano oggi, oppure si chiude"
Ad una manciata di giorni dalla fine del lockdown, Milano prova lentamente a tornare alla normalità. Lo ha fatto con la riapertura dei mercati rionali allo scoperto nella giornata di giovedì, data che ha visto riempirsi i luoghi della movida verso l’ora dell’aperitivo. Ecco le immagini scattate in zona Navigli e Darsena
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Tanti i ragazzi a passeggio, alcuni dei quali senza mascherina. Inevitabilmente non sono mancate le polemiche sui social per le foto e alcuni video postati che testimoniano l'affollamento di una delle zone più famose della movida milanese
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Attraverso i social, qualcuno si è rivolto al sindaco Giuseppe Sala invocando un numero maggiore di controlli nella zona dei Navigli. Lo stesso Sala ha spiegato: "Io non sono un politico da metafore, sono un politico da atti"
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"O le cose cambiano oggi, non domani, è un ultimatum, o io domani come al solito sarò qui a Palazzo Marino e prenderò provvedimenti, chiudo i Navigli e chiudo l'asporto", le parole del sindaco Sala
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Sulla situazione attuale e sull’inizio della fase 2 si è espresso Massimo Galli, direttore del dipartimento di malattie infettive presso l’Ospedale Sacco di Milano: "Stiamo facendo una grande sperimentazione collettiva", ha detto durante la trasmissione Agorà sui Rai 3
"Perché mascherine e tamponi, che sono sacrosanti e dobbiamo giustamente utilizzare, dal punto di vista scientifico, è la prima volta nella storia che vengono usati per contenere la coda di una epidemia. Non ci sono lavori scientifici scritti a riguardo", ha proseguito Galli
In merito ai casi positivi che riscontriamo in questi giorni, Galli ha aggiunto: "Alcuni sono la coda dell'epidemia. Nel senso che tanta gente sta riuscendo solo adesso a ottenere un tampone dopo tempo che lo chiedeva. Quindi nei prossimi giorni continueremo ad avere nuovi casi"
"Ma ciò non significa che i casi che vediamo oggi siano stati generati ieri", il commento di Galli che sulla possibilità di celebrare messe a partire dal 18 maggio ha detto: "Sono contento se si riuscirà, nel rispetto delle regole, a celebrare tutti i riti di tutte le religioni. Ma per ora, soprattutto gli anziani devono stare ben attenti. E se restano in casa ancora un po' non è una cattiva idea"
Lo stesso Massimo Galli, intervistato da Repubblica, si è quindi pronunciato sulla situazione appena riscontrata a Milano nella zona della movida: "È un dato di fatto: con la riapertura possono presentarsi problemi e c’è il rischio di richiudere"
"Quella di Milano è un po' una bomba, appunto perché in tanti sono stati chiusi in casa con la malattia. Abbiamo un numero altissimo di infettati, che ora tornano in circolazione. È evidente che sono necessari maggiori controlli"
"Mi chiedo perché da noi ci sia stato un atteggiamento quasi forcaiolo nei confronti dell'uso dei test rapido, il 'pungidito' che poteva comunque essere utile", ha proseguito Galli
"Che con la riapertura si possano presentare dei problemi è un dato di fatto - ha aggiunto Galli -, la Lombardia rischia di richiudere ma anche certe zone del Piemonte o dell'Emilia. Del resto si è deciso che se qualcosa va storto si torna indietro. Speriamo di no, comunque"
"Questo è il momento dell'estrema attenzione e responsabilità. Alcuni hanno interpretato l'ingresso nella Fase 2 come un 'liberi tutti'. È un segnale di grande pericolosità, perché dovrebbe invece prevalere la cultura della responsabilità per limitare al massimo i danni", ha concluso Massimo Galli