
Basilica di San Pietro, sanificazione in vista della riapertura del 18 maggio. FOTO
Dopo oltre due mesi è pronta per riaccogliere i fedeli la Basilica di San Pietro, chiusa dal 10 marzo a causa dell'emergenza. In questi giorni la Chiesa è stata sottoposta alle attività di sanificazione in vista della riapertura di lunedì 18 maggio. Per contenere la diffusione del Covid-19 il Vaticano ha disposto il controllo della temperatura al termoscanner, in particolare per le celebrazioni festive

Lunedì 18 maggio la Basilica di San Pietro riapre ai fedeli: in questi giorni la Chiesa - come le altre basiliche papali di San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo Fuori le Mura - è stata sottoposta alle attività di sanificazione per contenere la diffusione del Covid-19.
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Il Vaticano ha disposto il controllo della temperatura al termoscanner, in particolare per le celebrazioni festive.
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Più in generale, secondo il protocollo firmato dal governo e dalla Cei "l'accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento sia nell'edificio che nei luoghi annessi, come per esempio le sacrestie e il sagrato. Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche sono tenuti a indossare mascherine".
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"Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone - recita ancora il protocollo - il legale rappresentante dell'ente individua la capienza massima dell'edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale".
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"I luoghi di culto siano igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica".
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"Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come gli stessi microfoni, siano accuratamente disinfettati. Si continui a mantenere vuote le acquasantiere della chiesa".
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"L'accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che, indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti monouso".
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"Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire un flusso più sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate".
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L'ultima messa di Papa Francesco all'interno della Basilica si è celebrata il 12 aprile, in occasione della Santa Pasqua.
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"Per le celebrazioni che si svolgeranno al chiuso - sempre secondo il protocollo - il numero massimo di presenze è di duecento persone. Mille se, invece, la messa si tiene all’aperto".
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"Non è consentito accedere al luogo della celebrazione in caso di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5° C".
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"Venga altresì ricordato ai fedeli che non è consentito l’accesso al luogo della celebrazione a coloro che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV2 nei giorni precedenti".
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Il 27 marzo il Pontefice, in una Piazza San Pietro vuota, tiene un'omelia prima della benedizione "Urbi et Orbi" e prega per la fine della pandemia da coronavirus.
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"Da settimane sembra che sia scesa la sera, fitte tenebre si sono addensate sulle nostre città", le struggenti parole del Papa.
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"Si favorisca, per quanto possibile, l’accesso delle persone diversamente abili - continua il protocollo - prevedendo luoghi appositi per la loro partecipazione alle celebrazioni nel rispetto della normativa vigente".
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"Agli ingressi dei luoghi di culto siano resi disponibili liquidi igienizzanti”.
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