Il Premier Giuseppe Conte ha parlato in conferenza stampa nel giorno di riapertura tra le regioni: "I dati sono incoraggianti, l'Italia può ripartire, ma serve ancora prudenza perché il virus non è scomparso. La crisi deve essere utilizzata per riformare il Paese. Serve un'importante riforma fiscale, faremo pagare tutti e meno. A settembre scuole aperte e in presenza"
Il Premier Giuseppe Conte ha parlato in conferenza stampa dal cortile di Palazzo Chigi nel primo giorno di riapertura tra le regioni dopo il lockdown imposto a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19. "A distanza da circa un mese dal 4 maggio i numeri possiamo dirlo con relativa prudenza ma con chiarezza sono incoraggianti. Ora possiamo ripartire - ha detto Conte -. Ci meritiamo il sorriso e l'allegria dopo settimane di duri sacrifici. Ma è bene ricordarci sempre che se siamo tra i primi Paesi europei che può riavviare le attività e le condizioni di vita in sicurezza è perchè abbiamo accettato tutti insieme di modificare in maniera radicale le nostre abitudini di vita". Conte ha poi affrontato il tema delle riforme: "Abbiamo un'occasione storica: la commissione Ue, grazie anche al sostegno dell'Italia ha messo in campo una proposta. Noi dovremo cogliere questa opportunità e saper spendere bene questi soldi. Sul progetto di spesa che sapremo realizzare si misurerà la credibilità non solo del governo ma del sistema Italia - ha detto Conte -. Questa crisi deve essere un'occasione per superare i problemi strutturali e ridisegnare il Paese". Infine una conferma: "A settembre le scuole saranno aperte e sarà garantito ai ragazzi un ritorno alla normalità e alla didattica in presenza".