Fase 3, le faq del Ministero degli esteri per cittadini italiani e stranieri
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Dal 3 giugno l'Italia ha riaperto agli spostamenti tra le regioni dopo il lockdown causato dall'emergenza Coronavirus. È possibile spostarsi anche in diversi Stati dell'Unione Europea: lo ha spiegato il Ministero degli Esteri attraverso le indicazioni fornite ai cittadini italiani in rientro dall'estero e per quelli stranieri nel nostro Paese. Ecco le domande e le risposte più importanti
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- Stati membri dell'Unione Europea (non nel caso dell'Austria, possibile da metà giugno "se l’andamento epidemiologico lo consentirà")
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- Stati parte dell'accordo di Schengen (ad esclusione di Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera)
- Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord
- Andorra, Principato di Monaco
- Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano
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- Fino al 2 giugno da qualsiasi Paese estero (eccetto San Marino e Vaticano)
- A partire dal 3 giugno da un Paese diverso da quelli elencati
- A partire dal 3 giugno da qualsiasi Paese estero se si è soggiornato nei 14 giorni anteriori all’ingresso in Italia in un Paese diverso dai precedenti
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- Equipaggio di mezzi di trasporto
- Personale viaggiante
- Chi entra per comprovati motivi di lavoro, se è cittadino o residente in uno dei Paesi indicati in precedenza
- Personale sanitario che entra in Italia per l’esercizio di professioni sanitarie
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- Lavoratori transfrontalieri in ingresso e in uscita per andare al lavoro e per tornare a casa
- Personale da imprese con sede principale o secondaria in Italia che rientra in Italia dopo spostamenti all’estero per lavoro di durata non superiore a 72 ore (3 giorni), che, in presenza di valide motivazioni, possono essere prorogate fino a 120 ore (5 giorni)
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- Movimenti da e per la Repubblica di San Marino e lo Stato della Città del Vaticano
- Funzionari e agenti dell’Unione europea, di organizzazioni internazionali, personale delle missioni diplomatiche e dei consolati
- Alunni e studenti che frequentano corso di studi in Stato diverso da quello in cui abitano e rientrano a casa almeno una volta alla settimana
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- Breve permanenza in Italia (72 ore, prorogabili per motivate ragioni fino a 120 ore totali) per motivi di lavoro, salute o assoluta urgenza
- Transito aeroportuale
- Transito di durata non superiore alle 24 ore (prorogabili eccezionalmente fino a 36 ore totali) per raggiungere il proprio Paese di residenza
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- È consentito il transito aeroportuale, purché non si esca dall'area aeroportuale
- È consentito ai croceristi che sbarcano in Italia per fine crociera di tornare nel proprio Paese
- È consentito imbarcare il proprio mezzo privato su un traghetto e proseguire verso la propria abitazione sullo stesso mezzo privato. In questo caso la permanenza in Italia non deve superare le 24 ore
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