
Quarantena da Covid, come cambia: la circolare del Ministero della Salute
Con una circolare, il Ministero della Salute ha ufficializzato i cambiamenti relativi alla quarantena. Aggiornate le indicazioni riguardo la durata e il termine dell’isolamento e della quarantena, in considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica, delle nuove evidenze scientifiche, delle indicazioni provenienti da alcuni organismi internazionali (OMS ed ECDC) e del parere formulato dal Comitato Tecnico Scientifico l'11 ottobre 2020
CORONAVIRUS, NEWS IN DIRETTA - GIRO, 8 POSITIVI AL COVID: NEWS

CASI POSITIVI ASINTOMATICI - Per coloro che risultano positivi ma non presentano sintomi è previsto un isolamento di 10 giorni più un test molecolare unico a fine quarantena

CASI POSITIVI SINTOMATICI - Per chi, invece, è risultato positivo al test dopo la comparsa di sintomi è previsto un isolamento di almeno 10 giorni (dei quali gli ultimi 3 obbligatoriamente in completa assenza di sintomi) più un test molecolare unico a fine quarantena

CASI POSITIVI ASINTOMATICI CHE NON SI NEGATIVIZZANO DOPO 21 GIORNI - Nel caso in cui il tampone effettuato su un soggetto asintomatico risulti positivo al 10° e 17° giorno, l'isolamento previsto è di almeno 21 giorni. Dopo le tre settimane, l'isolamento si interrompe per gli asintomatici in quanto le evidenze disponibili non documentano alcun caso di presenza di virus competente per la replicazione

CONTATTI STRETTI - Per i contatti stretti a soggetti risultati positivi al Covid, è previsto un isolamento fiduciario di 14 giorni dall'ultima esposizione al caso oppure di 10 giorni con un tampone antigenico rapido o molecolare negativo effettuato il decimo giorno

QUARANTENA NELLO SPORT - Le stesse misure saranno applicate anche in ambito sportivo, per cui alcuni giocatori già risultati positivi al coronavirus potranno sperare di rientrare anticipatamente rispetto ai 14 giorni previsti inizialmente. L'Inter, ad esempio, potrebbe riavere a disposizione Bastoni per il derby, sempre che risulti negativi a un tampone

ORDINANZE AMMINISTRATIVE - In caso di nuovi lockdown, legati alla diffusione del Covid-19, l'isolamento domiciliare non sarà equiparato alla malattia. "In tutti i casi di ordinanze o provvedimenti di autorità amministrative, che di fatto impediscano ai soggetti di svolgere la propria attività lavorativa, non è possibile procedere con il riconoscimento della tutela della quarantena"

QUARANTENA OBBLIGATORIA - Il riconoscimento della malattia si ha solo nel caso in cui la quarantena è decisa da un operatore di sanità pubblica, come nel caso di contatto stretto con soggetti positivi

LAVORATORI FRAGILI - La malattia non viene riconosciuta ai lavoratori fragili in smart working, a meno di malattia conclamata. Questo perché "la quarantena e la sorveglianza precauzionale non configurano un'incapacità temporanea al lavoro per una patologia in fase acuta tale da impedire in assoluto lo svolgimento dell'attività lavorativa, ma situazioni di rischio per il lavoratore e per la collettività che il legislatore ha inteso tutelare equiparando, ai fini del trattamento economico, tali fattispecie alla malattia"

QUARANTENA ALL'ESTERO - Nessun riconoscimento della malattia è previsto per le persone che dovessero fare la quarantena all'estero perché richiesta dal Paese di destinazione. "L'accesso alla tutela per malattia non può che provenire sempre da un procedimento eseguito dalle preposte autorità sanitarie italiane"

CASSA INTEGRAZIONE - La malattia non viene riconosciuta neanche se il lavoratore malato è in cassa integrazione o ha l'assegno dei fondi di solidarietà

REDDITO DI CITTADINANZA - L'Inps ha dato indicazioni anche sul rinnovo del RdC per le famiglie che l'hanno avuto in maniera continuativa da aprile 2019 e che a settembre, dunque, hanno la 18^ mensilità. Troveranno la loro domanda in stato "Terminata", ma a partire dal mese di ottobre 2020 potranno presentare richiesta di rinnovo a condizione che venga accettata, pena decadenza del beneficio, la "prima offerta di lavoro congrua"