Tutto quello che c'è da sapere su Leone XIV

Scherzi del destino. Mercoledì sono scattati gli Internazionali di tennis al Foro Italico e, contemporaneamente, i 133 cardinali elettori si sono chiusi in Conclave per eleggere il successore dell’Apostolo Pietro, il Papa numero 267 della storia della Chiesa cattolica. Neanche a farlo apposta, la scelta del nuovo pontefice è ricaduta su un grande appassionato di tennis, lo statunitense Robert Francis Prevost, Prefetto dell’importante Dicastero dei Vescovi dal 30 gennaio 2023. “Mi considero un giocatore dilettante” ha dichiarato Leone XIV in una lontana intervista alla rivista in lingua inglese dell’Ordine Agostiniano. “Da quando ho lasciato il Perù ho avuto poche occasioni per allenarmi, quindi, non vedo l’ora di tornare in campo”. I fortunati che lo conoscono e lo hanno visto giocare in passato, dicono che il suo colpo migliore sia il rovescio e che in campo abbia sempre messo in mostra un forte spirito agonistico. Speriamo che il nuovo Papa possa rivelare tutte queste cose in occasione del Giubileo degli sportivi, il prossimo 14 e 15 giugno, uno dei primi appuntamenti del nuovo pontefice. Se Papa Francesco era un grande ammiratore di Diego Maradona, la curiosità sarà scoprire il tennista preferito di Leone XIV. Uno statunitense? Il mitico Roger Federer? Altra curiosità si è accesa intorno al baseball, perché Chicago ha due squadre nella MLB e pare che le simpatie del Papa pendano dalla parte dei White Sox. Per quanto riguarda il nostro campionato, i ben informati hanno rivelato che Leone XIV abbia una certa simpatia per la Roma: su questo andrà d’accordo con il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Alla vigilia del Conclave, Prevost non era il cardinale favorito ma era stato inserito nel gruppo dei papabili perché era considerato una figura di alto profilo spirituale e di compromesso tra i cosiddetti 'bergogliani' e l’ala più conservatrice. L’ elezione dello statunitense, infatti, se ha colto di sorpresa i tantissimi fedeli accorsi in Piazza San Pietro, non ha meravigliato più di tanto gli addetti ai lavori. Più spiazzante per tutti, semmai, è stata la scelta del nome: Leone. Il primo papa a adottare questo nome fu Leone Magno, diacono di origini toscane nato intorno al 390 e morto il 10 novembre 461. Lo stesso appellativo fu scelto da Giovanni dei Medici, secondogenito di Lorenzo il Magnifico, che dichiarò eretiche le posizioni di Martin Lutero, un agostiniano come Prevost. L’ultimo Leone, il 13°, è stato invece Vincenzo Gioacchino Pecci, eletto il 20 febbraio 1878 e morto il 20 luglio 1903. Leone XIV è il 51° papa straniero, il primo statunitense e il primo dell’ordine agostiniano, un ordine mendicante nato solamente nel XIII secolo e la cui tradizione ne fa risalire le origini a Sant’Agostino, Vescovo di Ippona e Dottore della Chiesa, vissuto tra il IV e V secolo. E’ considerato la figura più rappresentante della Patristica. Prevost è nato a Chicago, nell’Illinois, il 14 settembre 1955 e proviene da una famiglia di origini francesi e italiane, dalla parte del padre Louis Marius, e spagnole, da quella della madre Mildred Martinez. Ha due fratelli, Louis Martin e John Joseph. E’ cresciuto negli Stati Uniti, dove è entrato nel Seminario minore dei Padri Agostiniani e si è laureato in matematica alla Villanova University, nel 1977. Ha, poi, proseguito gli studi in filosofia, teologia e diritto canonico ed è stato ordinato sacerdote a Roma il 19 giugno 1982. Da quel momento ha iniziato subito una lunga esperienza missionaria in Perù, dove ha svolto tantissimi incarichi, tanto da meritare l’ordinazione episcopale il 3 novembre 2014 da parte di Papa Francesco che, attratto dalla sua personalità e dal suo spirito missionario, lo ha riportato a Roma affidandogli la guida dell’importante Dicastero dei Vescovi il 30 gennaio 2023. Bergoglio lo ha anche nominato Presidente della Pontificia Commissione per l’America latina. E’ stato creato cardinale nel Concistoro del 30 settembre di quello stesso anno. C’è un collegamento impressionante che riguarda la data dell’elezione di Prevost e che vale la pena raccontare. L’8 maggio, infatti, è il giorno della prima apparizione dell’Arcangelo Michele sulla cima del promontorio del Gargano, in Puglia. Leone XIII, dopo aver celebrato la Santa Messa nella sua cappella privata il 13 ottobre 1884, mentre si intratteneva con alcuni cardinali su diverse questioni urgenti per la Chiesa, vicino all’altare ebbe una visione mistica. Chi gli era vicino lo vide impallidire. Dopo la visione, confessò ai suoi collaboratori di avere avuto una visione terrificante nella quale le forze del male avevano sfidato Dio, dicendo che potevano distruggere la Chiesa e portare tutti gli uomini all’Inferno se avessero avuto cento anni di tempo a disposizione per influenzare il mondo. Leone XIII fu così impressionato da questa visione che si rinchiuse immediatamente nel suo studio per comporre una preghiera che rese obbligatoria alla fine di ogni celebrazione, prima della riforma liturgica approvata con il Concilio Vaticano II. Chissà se anche Papa Prevost ha fatto questo collegamento per scegliere il nome di Leone. Nei prossimi giorni capiremo tutto molto meglio. Intanto, c’è da registrare un debutto inedito del nuovo pontefice che, per la prima volta, ha letto un vero e proprio discorso improntato sulla pace e sulla figura di Cristo, vero Pastore. Salutando la folla con le parole “la pace sia con voi”, il saluto riservato ai Vescovi, il Papa, probabilmente, ha voluto rivolgersi direttamente a tutto il popolo dei fedeli della città di Roma.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Tutto quello che c'è da sapere su Leone XIV

Tommaso Liguori