L'Italia del basket femminile è stata di bronzo ma il 2025 è stato d'oro

Basta un dato: il basket italiano non vinceva una medaglia in una grande manifestazione dal 2004, dal fantastico argento olimpico di Atene della banda di Charlie Recalcati. Nel 2025 una selezione azzurra è tornata sul podio: l’Italia delle ragazze capace di conquistare una splendida medaglia di bronzo all’Europeo, sempre ad Atene, al Pireo per la precisione. Il personaggio del basket italiano 2025, quindi, non può essere uno solo, deve per forza essere un’intera squadra, un intero gruppo, quello della Nazionale femminile: le dodici ragazze, coach Capobianco e il suo staff, il gruppo di preparatori e dirigenti che con sapienza e professionalità hanno saputo mettere la squadra nelle migliori condizioni per essere tra le migliori d’Europa. Non le migliori in assoluto ma ci è mancato proprio poco: l’unica sconfitta è arrivata in semifinale contro le future campionesse del Belgio, sconfitta arrivata solo all’ultimo secondo e dopo una clamorosa rimonta con parziale di 17-0 che aveva portato le azzurre a un passo dal successo. Per il resto solo vittorie: dal fantastico girone di Bologna quando l’Italia ha saputo mettere in fila potenze o pericolose outsider come Serbia, Slovenia e Lituania, alle partite senza domani del Pireo con la vittoria nei quarti contro l’ambiziosa Turchia, fino alla ripassata che le ragazze hanno saputo dare alla Francia nella finale per il bronzo. L’Italia ha messo in mostra delle individualità sorprendenti, alcune delle ragazze azzurre hanno fatto capire come si possa crescere e raggiungere i livelli più alti attraverso il lavoro, la voglia di emergere, l’ambizione di volersi misurare con le più forti. Nel miglior quintetto dell’Europeo è stata inserita solo Cecilia Zandalasini, decisamente il faro e la ragazza di punta tra le azzurre per tutta la manifestazione; Costanza Verona però e Lorela Cubaj, nei rispettivi ruoli di playmaker e centro, se non sono state le migliori poco ci è mancato. E poi tutte le altre che a turno sono risultate decisive: Martina Fassina, Francesca Pan e Laura Spreafico con i loro canestri pesanti, le indivisibili Jasmine Keys e Olbis Andrè con classe e dedizione più vicino a canestro, fino al lavoro oscuro ma efficace, in certi momenti decisivo di Francesca Pasa, Mariella Santucci, Stefania Trimboli e Sara Madera. Tutte le meravigliose ragazze di bronzo vanno citate perché ognuna di esse ha messo il proprio mattone per costruire l’impresa azzurra, un’impresa così grande che ha addirittura lasciato qualche rimpianto visto che in semifinale le azzurre sono andate a meno di un passo dal battere il Belgio, poi laureatosi campione. Nella pallacanestro si vince di squadra e questa Italia lo ha dimostrato perfettamente, orchestrata in modo magistrale dal Ct, Andrea Capobianco. Un esempio? Il suo discorso prepartita in spogliatoio con la metafora della maratona, visibile nel bellissimo documentario di Marco Cremonini “Tutto – Cuore azzurro, misto bronzo”, in onda sui canali Sky; un discorso che sarebbe da far ascoltare nelle scuole tanto esalta quello spirito di sacrificio e di rispetto delle regole di squadra, elementi indispensabili per inseguire un obiettivo e magari raggiungerlo. Le ragazze ce l’hanno fatta, la loro impresa è stata compiuta: sono loro, anzi è tutto il gruppo a meritarsi il titolo di Personaggio del basket italiano per il 2025. Il 2026? A marzo, su Sky Sport, c’è il torneo di qualificazione alla prossima Coppa del Mondo, tappa fondamentale per crescere ancora, per tornare a un Mondiale 32 anni dopo l’ultima volta. Per meritarsi, su Insider, un altro titolo di Personaggio dell’anno.

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L'Italia del basket femminile è stata di bronzo ma il 2025 è stato d'oro

Geri De Rosa