Eurolega, Bobi is back: il ritorno in Europa di Marjanovic

Istanbul, Turchia, Ülker Sports Arena. È la giornata in cui la squadra di pallacanestro del Fenerbahce è impegnata nel media day, dove la maggior parte del tempo è dedicata alle foto di squadra. Tra i numerosi scatti ce ne è uno in cui i giocatori si lasciano andare a pose improvvisate. È proprio in quel momento che Boban Marjanovic, arrivato da pochi giorni grazie a un accordo che lo lega al club turco per un anno, è immortalato mentre allarga le sue 'ali' infinite accogliendo in quell’abbraccio da 240 centimetri ben quattro compagni di squadra... Quest’anno Bobi, oltre ai nuovi compagni, tornerà ad abbracciare anche l’Eurolega, competizione assaggiata l’ultima volta con la maglia della Stella Rossa nella stagione 2014/15 al termine della quale ricevette quel messaggio da Gregg Popovich che gli cambiò la vita proiettandolo nella nuova avventura NBA con gli Spurs. Le 54 partite giocate in maglia neroargento rimarranno il suo career high. Da lì in poi le squadre avrebbero cominciato a cercarlo per il suo ruolo di 'glue guy' in spogliatoio, piuttosto che per i numeri che produceva in campo. La sua carriera NBA è fatta di 331 partite spalmate su nove stagioni a poco meno di 9 minuti di media. Bobi era però l’uomo che teneva unito lo spogliatoio, che faceva star bene i compagni, che non era mai arrabbiato, capace sempre di strapparti in ogni momento un sorriso. In questi nove anni è diventato il miglior amico di Tobias Harris, il compagno di giochi di Luka Doncic e la vittima preferita di Shaquille O’Neal che durante Inside NBA ai tempi in cui Bobi giocava a Dallas lo incalzava con l’immancabile “You raaaaang?”, ritenendolo il sosia vivente di Lurch, il gigantesco maggiordomo della Famiglia Addams. Lui invece che prendersela si prestava al gioco ridendo di se stesso: “You raaaang Shaq!! Oh grazie di aver preferito me a Luka Doncic per questa intervista, vi voglio bene ragazzi”. Di gigantesco Bobi non ha solo il corpo e le mani, ma anche un cuore che lo ha portato ad essere amato da qualsiasi tifoso. Ha avuto la capacità di combattere i troll su Twitter facendo dell’ autoironia il suo punto di forza. Come quella volta che si inventò 'Boban che tiene le cose', un format in cui gli oggetti che apparivano nelle sue mani risultavano deformati dalla prospettiva. Ha reso virale la 'Chicken Soup Dance' in compagnia di Tobias Harris con cui ha inoltre partecipato al reality 'The Bobi and Tobi Show'. Chi lo conosce bene dice di non averlo mai visto incazzato. Eccezion fatta per quella volta in cui fu protagonista di una scena di John Wick 3 accanto a Keanu Reaves interpretando la parte del cattivo. Bobi ha recitato in quattro film, girato 12 spot pubblicitari, è stato attore, entertainer, amico e 'fan favorite'. Nella parte finale della carriera NBA è ricordato più per le volte che ha recuperato il pallone tra i sostegni del canestro con l’aiuto dello spazzolone, piuttosto che per le giocate in campo. Da molti è stato definito un fenomeno da baraccone ma analizzando i numeri rapportati sui 36 minuti le cifre sono tutt’altro che disprezzabili. Certo, molti dei minuti Bobi se li sparava nel garbage time, ma come dicono in America, “stats don’t lie”: i suoi 22.9 punti di media sono a un niente dai 23 di Wilt Chamberlain, per dire. Sempre sui 36 minuti ha avuto numeri a rimbalzo migliori di Dennis Rodman e il suo PER è più alto di quelli di Steph e KD. Ora il 'Big Friendly Giant' è ritornato per recitare non in un film, ma il ruolo di giocatore fondamentale in un’Eurolega che ci ha raccontato che i 'cinquoni' alla Tavares, considerati dinosauri nella NBA, possono ancora sopravvivere all’estinzione in Europa. Cosa aspettarsi dunque da Bobi? Intanto il solito carisma e la voglia di scherzare di un trentaseienne con l’animo di un bambino. Sostanza, esperienza e intimidazione a centro area. Nella decisiva semifinale di Eurolega dello scorso anno il Fener fu costretto ad arrendersi al Panathinaikos concedendo ben 15 canestri dentro la propria area. Senza la regola dei 3 secondi difensivi, con lui in campo sotto il canestro del Fener, sarà difficile concedere nuovamente numeri simili. E in attacco non stupitevi se dovesse sganciare triple con maggior facilità rispetto alle abitudini NBA . La linea dei tre punti in Europa è più vicina, e il suo gioco in post dovrà necessariamente essere alternato al tiro dalla media/lunga distanza. Forse qui non si presenterà al palazzo con la mini moto e non sbaglierà volontariamente i tiri liberi per regalare il pollo gratis ai tifosi, perché oggi ad Istanbul a Bobi chiedono di tornare a vincere, ma senza cambiare il suo modo di essere. Il sorriso contagioso e la voglia di scherzare continuerete a trovarle anche nello spogliatoio della Ulker Arena. Bobi is Back!

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