Nel giorno in cui, battendo la Giamaica, le azzurre si sono qualificate agli ottavi di finale del Mondiale, il presidente della Figc Gravina rilancia l'idea dello status di prof alle calciatrici: "Il calcio femminile ha conquistato il cuore degli italiani e si è meritato questo provvedimento"
GIAMAICA-ITALIA: GOL E HIGHLIGHTS
"È ora di riconoscere il professionismo alle ragazze del calcio che giustamente lo rivendicano". Dalla Francia, dove le ragazze di Milena Bertolini hanno strapazzato 5-0 la Giamaica qualificandosi agli ottavi di finale, il presidente della Figc Gabriele Gravina rilancia, tramite l’Ansa, l’idea del riconoscimento dello status di prof alle calciatrici, ma con una legge. "In tempi non sospetti, abbiamo suggerito una proposta che consentirebbe ai club femminili, così come per il primo livello del professionismo maschile, di attutire l'impatto dei costi del professionismo, beneficiando di un credito d'imposta da reinvestire".
La proposta della Figc
"Al di là del risultato finale nella Coppa del Mondo, che ovviamente ci auguriamo sia il migliore di sempre - ha aggiunto Gravina - l'apprezzamento e il consenso trasversali che le ragazze Mondiali si sono sapute meritare andrebbe adesso accompagnato da un progetto che individui l'equilibrio tra un nuovo status lavorativo, che tutto il movimento femminile giustamente rivendica, e le note criticità economiche che stanno già condizionando negativamente il sistema professionistico di base". La proposta della Figc: "Consentirebbe alle società di calcio femminile - ha spiegato ancora Gravina -, così come per il primo livello del professionismo maschile, di attutire l'impatto dei costi del professionismo, beneficiando di un credito d'imposta da reinvestire nel settore giovanile e nelle infrastrutture. Solo così, infatti, si creerebbero le giuste condizioni per riconoscere alle calciatrici tutti i vantaggi del professionismo senza arrestare lo sviluppo di questa splendida disciplina, liberando risorse importanti per stabilizzare la crescita che è sotto gli occhi di tutti. Il calcio femminile ha conquistato il cuore degli italiani e si è meritato questo provvedimento - conclude il numero uno federale -, per le ragazze che lo praticano ad alti livelli e per l'intero movimento che è in forte espansione”.