Gravina a Sky: "Nazionale ha riportato orgoglio. Mancini coraggioso"
EsclusivaIl presidente della Figc a Sky: “Oggi il calcio italiano ha una programmazione già impostata per i prossimi 10 anni. La Nazionale ha dato grande entusiasmo al paese, facendo riscoprire orgoglio e senso di appartenenza. Non possiamo permetterci che la Lega di Serie A si blocchi”
Quando ha capito che Mancini fosse l'uomo giusto per ripartire?
"L'ho capito appena ci siamo incontrati. Abbiamo avuto un ottimo feeling sotto il profilo della progettualità, quindi l’idea di valorizzare il talento dei giovani, di investire su un’ idea di gioco. Era forte la volontà di avere una delle Nazionali più giovani di tutti i tempi. Con le sue scelte coraggiose, oggi il calcio italiano ha una programmazione già impostata per i prossimi 10 anni. La realtà è sicuramente più entusiasmante di quello che ipotizzavamo all’inizio. La Nazionale ha dato grande entusiasmo al paese, facendo riscoprire orgoglio e senso di appartenenza”.
E' preoccupato per la Lega di A ancora senza presidente?
"No, non lo sono. La Lega di A ha sempre dimostrato grande capacità di reazione, quindi a brevissimo troverà il suo equilibrio. Deve solo superare quelle vecchie tensioni di personalismi e correnti interne che generano momenti di blocco che il movimento non si può permettere, altrimenti si blocca tutto il calcio italiano”.
La Lega Pro intanto chiede un ritorno al semiprofessionismo e la defiscalizzazione...
"Sono due aspetti che ho avviato io da presidente della Lega. E’ impensabile che lo sport italiano possa essere regolato da una legge del 1981, legge ormai superata. Il ritorno al semiprofessionismo è una modalità che può consentire di poter continuare a dare sostenibilità a un sistema che oggi davvero soffre. Mi riferisco anche alle ragazze, che necessitano di una modalità più strutturata rispetto a quella attuale. Per quel che riguarda la defiscalizzazione parlerei più di credito di imposta, che non è un costo per il governo italiano ma un investimento soprattutto per il settore giovanile".
Quanta importanza ha la scuola per la Federazione?
"E’ un asset fondamentale per lo sviluppo dei ragazzi. Il nostro nuovo progetto, ovvero Tutti In Gol, è molto bello e apprezzato da studenti e Ministero della Pubblica Istruzione. Credo sia la prima volta che tantissimi istituti partecipano in maniera positiva a un torneo che non premierà solo il vincitore finale ma anche coloro che staranno più attenti sotto il profilo dell’educazione legata al rispetto delle regole e all’etica, al disagio ambientale. Ogni istituto sarà una società di calcio, capirà e approfondirà le regole del gioco e i principi della nostra costituzione".
Che messaggio dà la creazione della divisione paralimpica e sperimentale all’interno della FIGC?
"E’ un messaggio molto forte. Da diversi anni stiamo lavorando allo sviluppo di quello che è noto come campionato di quarta categoria. Siamo la prima e unica federazione al mondo che abbia realizzato la costruzione della prima divisione paralimpica e sperimentale. Credo sia un segnale di grande disponibilità verso la dimensione dell’inclusione, che fa capire come il calcio sia unico e di tutti. Questo è uno dei progetti che dobbiamo esportare dato il grande interesse che ha suscitato a livello internazionale”.
L'Europeo: andiamo per provare a vincerlo?
Andiamo per giocare l'Europeo, continuando a dimostrare il valore di questo nostro grande progetto. L'entusiasmo vogliamo aumentarlo con le amichevoli con Inghilterra e Gemania, tappe di avvicinamento a questo Europeo. Lì avremo una prima risposta importante. Speriamo che l'entusiasmo dei nostri tifosi possa contagiare tutto l'ambiente del calcio italiano a partire dal prossimo 12 giugno a Roma..."