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Fuorigioco, l'Ifab per ora non cambia la regola

Calcio

Lorenzo Fontani

Dall'anuale meeting dell'International Board svoltosi a Belfast non sono arrivate novità sulla regola del fuorigioco, anche se in futuro potrebbe tornare a essere inserito il concetto di 'luce' tra attaccante e difensore per far scattare la punibilità. Nessun cambiamento su fallo di mano e protocollo Var, scompare l'immediata ammonizione al portiere che si muove prima sul calcio di rigore

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Come previsto, non è arrivata nessuna rivoluzione dal meeting dell'International Board svoltosi a Belfast. Come ogni anno, i rappresentanti della FIFA e delle federazioni britanniche si sono riuniti per decidere le eventuali modifiche al regolamento da far entrare in vigore a partire dalla prossima stagione, ma non c'è stato nessun cambiamento radicale. A cominciare dal fuorigioco, dopo mesi di discussioni alimentate anche dalla famosa uscita del presidente dell'Uefa Ceferin sul "fuorigioco di naso".

 

L'anno prossimo la regola non cambierà, ma l'Ifab - vista anche la forte attenzione sul tema degli inglesi - ha annunciato che aprirà delle consultazioni sull'opportunità di avere una norma che penalizzi meno gli attacchi. Tradotto, si potrebbe tornare alla famosa "luce" tra attaccante e difensore per far scattare la punibilità. Da vedere poi cosa si intenderà per luce: se quella solo tra i busti, oppure quella estrema in cui basta un solo punto di contatto (braccia escluse) per essere in gioco, o ancora un'ipotesi potrebbe essere quella di far valere soltanto i piedi (soluzione che agevolerebbe anche la revisione Var riducendo la necessità di proiezioni a terra "3d"). Di sicuro non si è parlato di "tolleranza": un conto è non modificare le decisioni prese sul campo quando - rivista al Var - la distanza tra le linee è talmente ridotta da non poter garantire un responso certo al 100%, un conto certificare un fuorigioco di 10 cm e non intervenire, opzione che non viene presa in considerazione.

 

La forte sensibilità sempre degli inglesi ha portato poi a un'accelerata sul problema degli infortuni alla testa: in tempi rapidi si studierà il modo per favorire le sostituzioni in caso di colpi al capo. Potrebbe essere autorizzata una sostituzione temporanea, oppure una extra: l'idea è di fare dei test già nei tornei di calcio olimpici di questa estate.

 

Altri (piccoli) cambiamenti e chiarimenti: il portiere che su un calcio di rigore infrange la regola (almeno un piede sulla linea al momento del tiro) e para non verrà più subito ammonito, ma riceverà prima un "warning", un richiamo verbale. Il warning, così come le ammonizioni, sia per i portieri che per gli altri calciatori, verranno azzerati in caso di tiri dal dischetto per definire la squadra vincente. Conteranno ovviamente ai fini di eventuali squalifiche, ma un calciatore ammonito nei 120' non verrà espulso in caso di secondo giallo nella serie dei rigori finali.

 

Nulla cambia sul fallo di mano, ma è stato colmato un vuoto regolamentare definendo, con tanto di "disegnino", la differenza tra spalla e braccio. Di fatto il deltoide, cioè una manciata di centimetri a scendere dal vertice della spalla (dalla cucitura della giacca per capirci) è considerato ancora spalla, poi inizia il braccio. Il bicipite, cioè l'interno del braccio appena sotto l'ascella, sarà considerato punibile. Che poi è l'interpretazione che viene già data oggi per prassi.

Nulla cambia nel protocollo Var: si è parlato solo dell'importanza di permettere l'uso di un Var "light" (meno telecamere) ai Paesi con budget ridotti e dell'opportunità di una maggiore comunicazione: ma non è ancora tempo di spiegazioni dell'arbitro allo stadio sulle decisioni prese o tantomeno di diffusione in diretta dei dialoghi con la cabina Var durante una revisione.