La metamorfosi di Kim

“La metamorfosi” di Franz Kafka è considerato uno dei capolavori della letteratura tedesca. Lo scrittore di Praga, infatti, scriveva in tedesco le terribili vicende di Gregor Samsa che da uomo si trasformò in un insetto. In Germania c’è un giocatore che sta vivendo una trasformazione analoga. Da fenomeno a disastro. Stiamo parlando di Min-Jae Kim. Lo ricordate con la maglia del Napoli? Posizionamento difensivo perfetto, personalità straripante, mai un pallone buttato via in fase d’impostazione, pericoloso sotto porta sui calci piazzati. In sostanza un giocatore quasi perfetto, entrato nel cuore dei tifosi napoletani ma apprezzato anche da quelli avversari. Non a caso il Bayern al termine della straripante stagione 2022/23 versò con sommo piacere la somma di 50 milioni di euro per la clausola rescissoria, convinto di aver risolto, finalmente, l’unico problema atavico della propria rosa: la difesa. In realtà, non erano i soli a pensarlo. Alzi la mano chi non era convinto della bontà dell’operazione. E, invece, dopo un inizio discreto e niente più, a casa Kim si è spenta letteralmente la luce. Dello splendido giocatore ammirato in Turchia e Italia non è rimasta che un’ombra particolarmente goffa. Cosa sia successo è molto difille capirlo. L’unica cosa certa è che da quando il giocatore coreano è tornato dalla partecipazione alla coppa d’Asia con la sua nazionale, il suo rendimento è crollato. Il criticatissimo Thomas Tuchel ha cominciato a non impiegarlo più in buona parte del girone di ritorno e quando è stato costretto a farlo, come in occasione della sfida d’andata ci semifinale di Champions League con il Real Madrid, Kim è apparso completamente trasformato in negativo. Difficile togliersi dagli occhi, per i tifosi bavaresi, il gigantesco buco difensivo che ha portato al gol di Vinicius e il fallo da rigore su Rodrygo che consentì al Real di pareggiare la gara d’andata. A Madrid, nel ritorno, non andò meglio. Entrò a 20 minuti dalla fine con il Bayern in vantaggio e uscì, va detto non per colpe sue specifiche, sconfitto per 2-1 . In molti, comunque, imputarono all’assenza di ritmo partita le difficoltà di Kim, tenuto costantemente in panchina da quelle che venivano definite cervellotiche decisioni di Thomas Tuchel. Devono averla pensata così anche i dirigenti del Bayern e Vincent Kompany, che nel corso dell’estate hanno dato fiducia al coreano. Il nuovo allenatore belga lo ha schierato titolare nella gara inaugurale della Bundesliga. Il risultato? Una catastrofe o quasi. Nel primo tempo, il muro di Napoli si è inventato un dribbling folle all’interno dell’area di rigore riuscito per miracolo, concludendo il tutto con un passaggio orizzontale da brivido, che per poco non si trasformava in un assist perfetto per gli attaccanti del Wolfsburg. A salvarlo ci ha pensato un incredulo Dayot Upamecano. Il francese però nulla ha potuto nel secondo tempo, quando Kim ha deciso di regalare palla sulla trequarti difensiva a Patrick Wimmer, che - con un’autostrada davanti - è volato verso la porta difesa da Manuel Neuer e poi servito l’assist vincente a Lovro Majer. A seguito della prestazione Lothar Matthäus, non propriamente conosciuto per la sua diplomazia, lo ha definito non in grado di giocare in Bundesliga. Forse ha esagerato ma, al momento, è difficile dargli torto. Essendo Kim una splendida persona, tutti si augurano che possa riprendersi al più presto e che riesca a ribellarsi alla terribile metamorfosi kafkiana.

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