Lione-Juventus, Sarri: "La Champions è un sogno, il peso lo sento in Serie A"
Sarri alla vigilia della gara di Lione: "Sento più la responsabilità in Italia, lì siamo favoriti e obbligati a vincere. La Champions League è solo un sogno e siamo fortunati a poterlo inseguire. Se il mio futuro dipende dall'Europa? Agnelli mi ha parlato di un progetto triennale, mi fido di lui". E sul coronavirus: "Attendiamo comunicazioni per Juve-Inter, ma se si deciderà per le porte chiuse il provvedimento dovrà riguardare tutta la Serie A. Si tratta di un problema europeo, solo che in Italia sono stati fatti più tamponi. Ritengo che i nostri tifosi abbiano tutto il diritto di essere a Lione"
Termina la conferenza stampa di Maurizio Sarri
"Non abbiamo ancora deciso se saranno nei diciotto domani. È importante che siano in gruppo perché sono clinicamente guariti".
"Abbiamo un centrocampo vario, questa sarà una gara difficile da interpretare perché il Lione alterna fasi di ripartenze ad altre dove cerca di prendere in mano la gara. Un po' di gamba in uno dei tre ci farà comodo".
"Agnelli mi ha parlato di un progetto triennale, ho fiducia nel presidente che solitamente parla in modo schietto".
"A questi livelli senza prestazione è difficile fare risultato, giochiamo contro una squadra pericolosa che ha solo avuto discontinuità. Hanno qualità, calciatori con tecnica e velocità, è una partita difficile ma è inevitabile fosse così a questo punto della competizione. È fondamentale fare un'ottima prestazione, altrimenti il risultato non può arrivare".
"Non è facile imporsi in Italia, ha fatto fatica Platini e non vedo perché non possa farla Rabiot. Ma è in crescita, ultimamente sta giocando con più continuità ma la sensazione è che possa fare ancora meglio".
"Il miglior allenamento secondo me l'abbiamo fatto in Arabia prima della Supercoppa, quindi non mi fido più. La qualità degli allenamenti va valutata a lungo termine, quindi dobbiamo fare tre mesi di queste sedute".
"Lo sento molto più in Italia, dove abbiamo l'obbligo di essere favorito e di centrare gli obiettivi. In Europa fate tutti finta di nulla, ma ci sono squadre più potenti di noi e una rosa almeno forte come la nostra. Siamo una decina di squadre con lo stesso sogno, ma dal punto di vista delle responsabilità è molto più pesante giocare in Italia. La Champions resta un sogno, in Italia oggi è ancor più difficile. Vent'anni fa eravamo il paese più forte, ora siamo stati capaci di farci superare da molti movimenti. Essendo un sogno, siamo fortunati a poterlo inseguire: se lo raggiungiamo è un'estasi".
"È un problema europeo, non italiano. Abbiamo fatto 3000 tamponi, voi solo 300, magari con lo stesso numero avremmo lo stesso numero di casi positivi. Ritengo che i nostri tifosi abbiano tutto il diritto di essere qui, c'è un problema e abbiamo il dovere di provare a contenerlo in prima battuta e di risolverlo in seconda battuta".
Si chiude la conferenza di Leonardo Bonucci, tocca ora a Maurizio Sarri
"Cambia molto. Con Giorgio divido le responsabilità, siamo due a cui piace non solo giocare a calcio ma anche parlare all'interno della partita, aiutare il compagno e dare indicazioni. In due diventa tutto più facile. De Ligt sta ancora imparando la lingua, in campo proviamo a parlare in inglese. Ci sono margini di miglioramento, con Giorgio possiamo ridurli velocemente".
"Sarri ci chiede cose diverse rispetto all'anno scorso, questo processo continua sia nel possesso palla che nella fase difensiva. Per perfezionare questi meccanismi serve tanto allenamento, il fatto di giocare ogni tre giorni ci rende il lavoro più difficile. Possiamo solo migliorare, per far sì che in fase di non possesso si conceda sempre meno".
"L'anno in cui l'ho pensato di più è stato quello in cui siamo usciti con il Bayern Monaco, eravamo andati sotto e avevamo recuperato, lì mi ero sentito invincibile. Ora sono fiducioso e positivo, c'è entusiasmo. Siamo pronti per il rush finale, anche l'allenamento di oggi mi lascia ben sperare".
"Di solito sono sensazioni che uno vive negli allenamenti, nei viaggi e nelle trasferte che ti portano allo stadio che devi giocare. L'anno scorso a Madrid ci hanno punito i dettagli, eravamo una squadra meno esperta rispetto a oggi, dopo quell'esperienza lì molti di noi sono maturati. Quest'anno abbiamo un nuovo modo di giocare, quando vedi che nell'allenamento la palla gira veloce, ti sembra tutto più facile".
"Mi riporta in mente bellissimi ricordi, sia con la Juve che con la Nazionale. È il posto giusto per dimostrare ancora una volta che la Juventus, quando arriva il momento che conta, c'è. Abbiamo raggiunto gli ottavi di Champions con due partite d'anticipo, cosa mai successa, siamo primi in campionato e abbiamo pareggiato in trasferta nella gara d'andata di Coppa Italia. Sono risultati importanti, poi non so cosa ci si aspettasse dalla Juve, fare di più era difficile. Ora comincia un altro momento della stagione, noi siamo pronti a viverlo con grande entusiasmo e voglia di arrivare fino in fondo".
Inizia la conferenza, parla Leonardo Bonucci
Sarri a Sky sugli effetti del coronavirus sul calcio, in vista del big match con l'Inter: "Attendiamo comunicazioni ufficiali. Credo che se sarà porte chiuse, dovrebbe valere per tutta la Serie A. Perché anche in altri stadi sicuramente andranno spettatori che per tutta la settimana lavorano in Lombardia, Piemonte e nelle altre regioni italiane".
Oltre l'allenatore, parlerà anche il difensore Leonardo Bonucci
La squadra bianconera è atterrata da pochi minuti a Lione. A breve ci sarà la conferenza di Maurizio Sarri