Chelsea, Lukaku non segna più. Tuchel: "È stanco mentalmente"
chelseaL'ultima rete del belga risale allo scorso 14 settembre, l'allenatore del Chelsea analizza i motivi: "Ha giocato troppo in estate ed è stanco mentalmente, ma non siamo preoccupati". Sul calendario: "Si gioca troppo, normale che la qualità diminuisca"
Se all'Inter rimpiangono Lukaku, al Chelsea sperano di ritrovare presto il bomber che, dopo aver impressionato al suo ritorno tra i Blues, da oltre un mese non trova più la via del gol. Una spiegazione la dà il suo allenatore, Thomas Tuchel, affermando che il belga è mentalmente stanco, ed è stato sovraccaricato da troppi impegni in estate e inoltre i compagni "devono ancora abituarsi ad averlo in squadra". Lukaku, quattro gol dal suo ritorno al Chelsea, ha siglato la sua ultima rete lo scorso 14 settembre contro lo Zenit nella prima gara del girone di Champions. "Penso che Romelu abbia preso parte a troppi match durante l'estate, anche con la nazionale, fino alla recente Nations League - ha detto Tuchel alla vigilia della sfida di Champions League con il Malmoe -. Significa molto per lui giocare per il suo Paese, quindi prende l'impegno molto sul serio. Se le cose non vanno bene, si carica quel peso addosso, ci pensa, ci riflette e questo un po’ lo stanca mentalmente. Non tanto da farci preoccupare, ma di certo non sta giocando con la mente sgombra. Una volta trovato il suo ritmo starà bene, ma in questo momento è difficile giudicare se ha davvero bisogno di una pausa o se dobbiamo tenerlo in campo".
"Si gioca troppo, normale un calo della qualità"
Ma anche altri giocatori della rosa di Tuchel che hanno avuto lunghi impegni in nazionale, dall'azzurro Jorginho all'inglese Mount, risentono dei carichi di lavoro, e il Chelsea ne paga le conseguenze. "C'è ancora spazio per migliorare ma ci manca un po' di forma, ci manca un po' di freschezza, un po' di allegria", ha aggiunto il tedesco. L’allenatore del Chelsea ha poi proseguito: "I giocatori, in generale, hanno difficoltà a mantenere l'entusiasmo oltre che la forma. Questa è la situazione e non è certo una novità. Presto tra l'altro arriverà una nuova sosta e ciò renderà tutto più difficile. Anche perché noi giochiamo in Premier League, il campionato più duro del mondo. Comunque è importante non essere troppo critici con noi stessi. Ogni stagione ha i suoi momenti difficili. Lo stress accumulato si fa sentire: si viaggia tantissimo, dobbiamo cambiare hotel su hotel, smaltire fusi orari. Poi c'è giusto il tempo di passare qualche ora in famiglia e si riparte cambiando paese, ambiente, competizione. Io sono un sostenitore della qualità e credo che così non si possa avere: si gioca troppo calcio in troppe competizioni".