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Club Brugge-Fiorentina, Italiano: "Che traguardo, due finali di Conference in due anni"

Conference League

A distanza di un anno, i viola giocheranno un'altra finale di Conference League. Ne ha parlato a Sky l'allenatore della Fiorentina: "Secondo tempo strepitoso, traguardo fantastico in una bolgia. Complimenti ai ragazzi per mentalità e personalità". E sulla possibile avversaria ad Atene: "Insidie da tutte le parti con Olympiacos e Aston Villa, guarderemo la partita e poi prepareremo al meglio la finalissima"

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Ancora una finale, ancora in Conference League. A distanza di un anno dall'epilogo perso a Praga contro il West Ham, la Fiorentina ci riproverà ad Atene il prossimo 29 maggio. Merito del 3-2 ottenuto al Franchi e, soprattutto, dell'1-1 strappato nel finale sul campo del Bruges. Una grande prestazione quella dei violi, frenati dai legni (ben tre) ma qualificati alla finalissima grazie al rigore trasformato all'85' da Beltran. Ne ha parlato l'allenatore Vincenzo Italiano: "È straordinario, due anni in questa competizione e due finali. Abbiamo fatto un secondo tempo strepitoso, la maledizione dei pali ci perseguita ma Beltran è stato bravissimo. Un traguardo fantastico in una bolgia. Era impensabile quando sono arrivato a Firenze: dissi ai tifosi che avrei fatto di tutto per giocare le coppe, non le avevo fatte da calciatore. Avete visto che percorso fantastico nei due anni successivi: non conoscevo l’Europa, affronti avversari di livello e ambienti caldissimi. Sono felice, siamo ancora in finale". Non sono mancate le sfortune in stagione per i viola: "Quest’anno maledetti i legni e i rigori. Ho avuto un po’ di timore, Lucas si è preso la responsabilità: prendere quel pallone e buttarlo dentro non era facile. Nico l’avevo visto con la palla, poi l’ha presa Beltran: l’hanno risolta bene tra argentini…".

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"Mentalità e personalità"

Italiano ha proseguito così: "Eravamo partiti timidi e troppo rispettosi del Bruges. Concesso troppe imbucate, Vanaken bravo a smarcarsi. Al gol ci siamo sciolti e abbiamo iniziato ad alzare la pressione. Abbiamo avuto anche qualche bella occasione, all’intervallo ci siamo detti di continuare a spingere. Così è stato, abbiamo creato un’infinità di palle gol e abbiamo cercato di essere sempre aggressivi. Ottima prestazione di tutti". Sulle doti del gruppo: "La mentalità si costruisce tutti insieme, ma la personalità è di tutti. In preparazione alla partita parlavo di individualità coi ragazzi. Grande personalità che serve in queste partite. È tutto merito dei ragazzi, che hanno approcciato bene e non hanno avuto timore di questo stadio". E sull’avversaria in finale? "Se l’Olympiacos giocasse in finale sarebbe praticamente in casa. Ci sono insidie da tutte le parti: loro stanno facendo grandissime cose col nuovo allenatore. E l’Aston Villa è ai vertici in Premier. Ci guarderemo la partita e poi prepareremo tutto al meglio. Ora ci godiamo questa vittoria, sono ore fantastiche".

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Beltran: "Quel rigore pesava..."

Decisivo il rigore segnato da Lucas Beltran: "Meno si pensa e meglio è, non ti devi rendere conto delle responsabilità. Pesava tanto quel rigore: alla fine è andata dentro e siamo in finale. Gonzalez? Mi ha chiesto se fossi sicuro, ho risposto affermativamente e allora mi ha lasciato il pallone. Uno cerca sempre di sognare in grande e avere obiettivi ambiziosi. Sono molto contento di essere in questo grande club, sto benissimo a Firenze. Batistuta? Eravamo usciti a cena, mi ha dato qualche consiglio. Per me è un orgoglio vestire questa maglia con il suo numero. Cerco di essere il suo degno successore. Più che il cuore sentivo i tifosi, ho cercato di isolarmi e metterla dentro".

Biraghi: "Tutti avevano gli occhi giusti"

Così il capitano della Fiorentina: "C’è grande unione, altrimenti questi risultati non li raggiungi. Due finali consecutive europee e quasi altrettante in Coppa Italia. Tutti sono parte del progetto. Io con la Curva Fiesole ho un rapporto particolare, eravamo insieme quei brutti giorni di Astori e Barone. Giusto festeggiare con loro che ci hanno sempre seguito. Adesso c’è euforia, ma la finale va giocata: l’anno scorso ci siamo scottati, ma sicuramente è un traguardo eccezionale. Avevamo grande voglia di vincere. Italiano lo stiamo facendo invecchiare di dieci anni ogni volta… Da stamattina c’era grande attenzione in gruppo, tutti avevano gli occhi giusti".

Terracciano: "Parata difficile. E le critiche..."

Determinante anche l'intervento del portiere viola su Vanaken nel finale: "Una parata difficile, l’ho vista sbucare all’ultimo. Farla nei minuti di recupero dà una soddisfazione simile a quella di un attaccante quando segna. Orgoglio per tutti, ora ci concentriamo sul campionato per preparare al meglio la prossima finale. Non molliamo nulla, nei minuti di recupero serve ancora più attenzione. Scetticismo nei miei confronti? Sono orgoglioso di me come giocatore e come persona. Le critiche valgono per tutti, sono solo felice per me e i miei compagni. Il gioco coi piedi? Italiano è stato fondamentale, si può crescere anche dopo i 30 anni. Sono un giocatore diverso rispetto a prima di conoscerlo".