Il club nerazzurro ha deciso di presentare ricorso contro la squalifica del belga in Coppa Italia perchè pensa possa essere un’occasione storica (seppur di difficile applicazione) per dare un segnale forte del calcio italiano contro la lotta al razzismo
Lukaku a disposizione per la semifinale di ritorno di Coppa Italia? Al momento impossibile, ma l'Inter ci crede. Dopo il caos dell'andata, infatti, il club nerazzurro ha deciso di fare ricorso contro l'espulsione - e dunque la squalifica - inflitta al belga per doppio giallo. La seconda ammonizione era scaturita dall'esultanza dopo il gol (su rigore) dell'1-1 allo Stadium: indice davanti alla bocca e mano destra a simulare il saluto militare. Un'esultanza dettata da una motivazione precisa, ma che l'arbitro aveva giudicato provocatoria nei confronti della tifoseria juventina e quindi passibile di giallo.
Il precedente di Muntari
L'esultanza di Lukaku è diventata un fenomeno globale. In tanti lo hanno emulato - l'ultimo Ceesay nella sfida fra Lecce e Samp, ma anche nelle giovanili dell’Anderlecht, il San Josè Earthquakes in Mls - e c'è il precedente Muntari: era il 2017, Cagliari-Pescara, una delle ultime partite giocate al vecchio "Sant'Elia". Poco prima della fine Muntari reagisce agli ennesimi insulti razzisti provenienti dagli spalti chiedendo all'arbitro di sospendere la gara altrimenti lui abbandonerà il campo. L'arbitro Minelli invece reagisce ammonendolo e questo fa letteralmente perdere le staffe al centrocampista che protesta con arbitro e quarto uomo prima di lasciare il campo. Risultato: secondo giallo ed espulsione. Il giudice sportivo lo squalificherà per una giornata, poi tolta dalla Corte d'appello della Figc.
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Perché l'Inter ha deciso di fare ricorso
L’Inter ha deciso di presentare ricorso anche perché pensa possa essere un’occasione storica (seppur di difficile applicazione) per dare un segnale forte del calcio italiano contro la lotta al razzismo.