Ajax, vivaio di campioni: talenti a confronto

ANDRÉ ONANA. Iniziamo dal portiere camerunense classe 1996, fresco di rinnovo e votato ai Lancieri dopo la trafila nella Masia del Barcellona. Cugino di un altro portiere, Fabrice Ondoa campione d’Africa, Onana si presentò all’Ajax parando un rigore alla seconda presenza assoluta: da allora è diventato titolare inamovibile. Numero ‘1’ esplosivo, buona personalità e bravo nell’uno contro uno -

Per doti fisiche (190 cm per 82 chili) ma soprattutto tecniche, complici i trascorsi nella cantera del Barça, Onana richiama Edwin van der Sar per 9 anni tra i pali dell’Ajax esaltante in Olanda e in Europa. Se oggi l’ex Juventus figura nella dirigenza del club dopo una carriera ad alti livelli, l’erede camerunense sogna di percorrerne le tappe partendo proprio da Amsterdam. Un profilo moderno che ricorda Manuel Neuer -

KENNY TETE. Alla terza stagione in prima squadra a dispetto dei soli 21 anni, il laterale destro di Bosz è l’ennesimo prospetto made in Ajax sulla corsia difensiva. Già esordiente nella Nazionale maggiore, ottima capacità di corsa ma altrettanta solidità in fase di copertura: non è un caso che il tackle sia uno dei pezzi forti del repertorio. In caso di necessità si fa apprezzare come jolly nel pacchetto arretrato -

Fisicamente e atleticamente non si discute come in progressione, ecco perché il paragone con Gregory van der Wiel trova fondamento: attualmente al Fenerbahce dopo 4 stagioni al Psg, l’ex laterale biancorosso si consacrò all’Ajax tra i migliori terzini destri del panorama europeo. Magari Tete presenta ancora qualche lacuna tecnica, certo è che per pulizia negli interventi si fa apprezzare in chiave difensiva -

DALEY SINKGRAVEN. Ai box per un infortunio al ginocchio, questo 21enne olandese rappresenta una delle intuizioni più brillanti di Bosz. Cresciuto nell’Heerenveen con la benedizione di Van Basten, dalle giovanili si era imposto come centrocampista totale (mezzala, esterno e addirittura trequartista) grazie all’agilità nello stretto tra eleganza e resistenza. L’avvento del nuovo allenatore l’ha dirottato come terzino sinistro -

La velocità compensa un fisico leggero, corsa preziosa in entrambe le fasi come il tasso tecnico che produce cross di qualità dettati da un mancino educato. La memoria ci riporta a Maxwell, impegnato ad Amsterdam per 5 anni prima dei trofei infiniti collezionati in bacheca. Un terzino adattato da Bosz, come detto, tuttavia Sinkgraven può ritagliarsi spazi e possibilità nel nome della duttilità grazie alla nuova veste tattica -

DAVINSON SANCHEZ. Un gigante nel cuore della difesa il colombiano classe 1996, autentico crack nella stagione dell’Ajax. Vincitore della Copa Libertadores con l’Atletico Nacional di Medellin, Sanchez è sbarcato ad Amsterdam la scorsa estate per 5 milioni di euro. Un trasferimento low cost, prezzo decisamente lievitato grazie a personalità, qualità fisiche e leadership innata nell’intero reparto -

Fisicamente possente (187 cm per 77 chili) ma rapido, Sanchez declinò l’offerta del Barcellona intenzionato ad inserirlo nella squadra ‘B’. Proprio in Catalogna si consacrò Ronald Koeman, ex ajacide (1983-1986) ribattezzato Rambo per la potenza delle conclusioni. Ebbene, oltre alle doti difensive, Sanchez ha impressionato per la confidenza con la rete (6 gol in Eredivisie) alcune delle quali di pregevole fattura -

JAIRO RIEDEWALD. Titolare fisso con De Boer da centrale, terzino o mediano, ruolo quest’ultimo dove Bosz l’ha inquadrato costringendolo spesso alla panchina: meglio la verticalità di Schone piuttosto che un centrocampista puro a detta dell’allenatore. In realtà è proprio la duttilità a premiare il 20enne scuola Ajax dall’esordio sensazionale: entrato all’80’, segnò una doppietta decisiva contro il Roda nel dicembre 2013 -

Ben strutturato (183 cm per 79 chili), disciplinato e dal giusto approccio alle partite, Riedewald è la prima alternativa all’infortunato Sinkgraven. Chi ci ricorda? In nostro soccorso intervenne il suo ex allenatore Frank De Boer accostandolo a Frank Rijkaard: “È meno forte nel gioco aereo ma più agile”. Investitura importante per il jolly classe 1996 che ha invece spiegato di sentirsi più affine all’ex compagno Daley Blind -

MATTHIJS DE LIGT. Enfant prodige classe 1999, centrale 17enne al battesimo in prima squadra. Balzò alle cronache lo scorso marzo, quando venne convocato in Nazionale dal ct Blind ed esordì a 17 anni, 7 mesi e 10 giorni (2° debuttante più giovane di sempre in maglia oranje). I due errori nella sfida contro la Bulgaria altro non sono che peccati di gioventù, d’altronde il ragazzino del vivaio spicca per doti e carattere -

Difensore prestante (188 cm per 76 chili) e bravo in impostazione, un profilo moderno tra proprietà tecniche e d’interpretazione del ruolo (lettura, anticipi e gioco aereo) con 5 gol all’attivo in stagione. Già accostato al belga Vertonghen, lo paragoniamo ad una bandiera dell’Ajax come Johnny Heitinga dalla buona carriera anche in Premier League. Oggi è allenatore nelle giovanili, trampolino di lancio di De Ligt -

DONNY VAN DE BEEK. Ceduti Bazoer e Gudelj a gennaio, Bosz ha trovato un’immediata soluzione a centrocampo con il mediano 20enne, prodotto del vivaio e già lanciato in prima squadra da De Boer. Soprannominato “Maradonny” a dispetto della collocazione tattica, Van de Beek coniuga dinamismo e cattiveria agonistica tra interdizione e discrete qualità tecniche, vedi la facilità nel tiro dalla distanza -

A segno 6 volte con la squadra riserve iscritta alla Serie B olandese, Van de Beek insegue ancora il primo gol in Eredivisie ma convince per acume tattico e libertà d’azione nonostante la carta d’identità. Possiamo tracciare un parallelo con Edgar Davids oppure Nigel De Jong, che dall’Ajax spiccò il salto verso i più importanti campionati europei. Rispetto all’ex Milan, tuttavia, Van de Beek vanta qualche lampo di classe -

ABDELHAK NOURI. Al primo assaggio nell’Ajax dei grandi, ma da tempo chiacchierato per talento innato e tecnica da vendere. Classe 1997, olandese d’origine marocchina dall’età di 7 anni nel vivaio del club, questo centrocampista ha strabiliato nella squadra ‘B’ (10 reti e 11 assist in stagione) tra tocchi vellutati, letture tattiche e senso del gol. Ciò che manca in forza fisica (170 cm per 56 chili) è compensato dalla classe -

Talento cristallino già applaudito nella Youth League, Nouri è stato impiegato da Bosz tra mediana e attacco ma è da mezzala a convincere per tempi e qualità. Qualcuno ha già scomodato leggende dell’Ajax (Cruyff su tutti), lui dice di ispirarsi a Messi e Iniesta. Noi lo accostiamo a Wesley Sneijder, orgoglio biancorosso per 16 anni tra giovanili e prima squadra: un paragone ingombrante, tuttavia per potenziale è da tenere d’occhio -

FRENKIE DE JONG. Un cognome dai tanti predecessori dalle parti di Amsterdam, certo è che l’ennesimo 20enne a disposizione di Bosz convinse l’Ajax a strapparlo al Willem II. Punto fermo nel Jong Ajax (31 presenze e 6 reti), qualche sprazzo in prima squadra con la soddisfazione del primo gol in Eredivisie. Mezzala moderna per visione di gioco e fiato da mediano, buon tasso tecnico e una solida copertura -

Centrocampista centrale dalla vocazione offensiva, vede la porta e non disdegna l’inserimento senza palla. Che possa essere l’erede di Christian Eriksen? Pochi dubbi sul danese classe 1992 in forza al Tottenham, ex Ajax dove spiccò il salto impressionando tra mediana e trequarti. Magari l’estro e l’abilità su calcio piazzato sono doti ancora lontane dal repertorio di De Jong, talento sul quale già scommettono ad Amsterdam -

DAVY KLAASSEN. Capitano e leader, benedetto da Cruyff, protagonista della sua migliore stagione di sempre. Pochi dubbi sul valore del 24enne olandese, trascinatore dell’Ajax con 20 gol stagionali nonostante agisca da mezzala. Elegante nelle movenze e dall’ottima visione di gioco, qualità che lo rendono il faro della squadra di Bosz a caccia del trionfo europeo. Pure in Nazionale è chiamato a risollevare le sorti dell’Olanda -

Essenziale ma decisivo come ribadito dai 12 assist complessivi, ennesimo dono per un centrocampista ormai pronto all’esperienza estera come maturarono Sneijder e Van der Vaart. Non tragga in inganno il parallelo con Dennis Bergkamp, monumento dell’Ajax e dell’Arsenal che agiva qualche metro più avanti. Dal 2011 vice-allenatore dei Lancieri è considerato il padre calcistico di Klaassen a lui legato nell’esplosione -

HAKIM ZIYECH. Assist-man e mago delle punizioni, addirittura esaltante la scorsa stagione al Twente con 17 centri, il trequartista marocchino classe 1993 è approdato all’Ajax in estate per 11 milioni di euro. Chi lo immaginava nel tridente sbagliava di grosso: alter-ego di Klaassen, schierato mezzala per sfruttarne il palleggio e le qualità tecniche, Ziyech ha risposto con un bottino complessivo di 12 gol e 20 assist -

Cresciuto nel florido vivaio dell’Heerenveen, all’occorrenza esterno offensivo, Ziyech sfoggia un mancino eccezionale anche da palla inattiva. Caratteristica che rimanda a Rafael van der Vaart, 12 anni all’Ajax nonché capitano più giovane nella storia del club. Una carriera a fasi alterne quella del trequartista oggi in forza al Midtjylland, presente che invece riserva l’ennesima stagione da protagonista all’ottimo Ziyech -

AMIN YOUNES. Spostandoci sul fronte offensivo ecco il 23enne tedesco, origini libanesi e rivitalizzato dall’impatto nel calcio olandese. Arrivò alla corte di De Boer nel 2015 dopo le parentesi altalenanti con il ‘Gladbach trovando la svolta: tutt’altro che un bomber (9 reti totali nella prima stagione, 7 in quella in corso), piuttosto un’ala votata al gioco corale con 13 assist all’attivo. Praticamente insostituibile -

Fisico minuto (168 cm per 67 chili) e piede destro, schierato sulla fascia sinistra per l’abilità di convergere e inventare. Un contributo positivo anche in ripiegamento, sacrificio offerto anche dall’ex Marc Overmars tra il 1992 e il 1997: un’ala purissima e dalle maglie prestigiose (Arsenal e Barcellona) nel passato dell’attuale direttore sportivo dell’Ajax. Intanto Younes vede l’esordio nella Germania allenata da Joachim Loew -

DAVID NERES. Altro classe 1997 ma dal recente approdo ad Amsterdam, concretizzato a febbraio dal San Paolo per 12 milioni di euro (cifra record per uno straniero accolto in Eredivisie). Uno sforzo economico ancora da giustificare per l’ala destra brasiliana entrata nelle grazie di Bosz da aprile: 3 gol e altrettanti assist in Eredivisie dopo l’addestramento nella squadra ‘B’, numeri da impreziosire in futuro -

Già apprezzato nel Brasile al Sub-20 Sudamericano, Neres è un esterno rapido votato al dribbling e alle giocate ad effetto: forse irriverente ma non è il carattere a mancargli. Nel passato recente dell’Ajax abbondano ali dal profilo simile (Fischer, Kishna ed El Ghazi), tuttavia lo accostiamo ad Andy van der Meyde che in biancorosso scrisse le sue pagine migliori. Auguriamo a Neres maggiore fortuna fuori dal campo -

KASPER DOLBERG. Se Klaassen è il trascinatore di questo Ajax, il miglior marcatore in squadra risponde al 19enne danese dall’incredibile impatto in prima squadra: 23 gol totali (16 in Eredivisie e 6 in Europa League) per il golden boy lanciato da Bosz sulle orme di Milik. Centravanti elegante, mobile e forte fisicamente (187 cm per 82 chili), raffinato tecnicamente e spietato sotto porta: semplicemente un talento assoluto -

Prelevato dal Silkeborg e oggi corteggiatissimo sul mercato, Dolberg segnò all’esordio come altre leggende dell’Ajax del calibro di Van Basten, Bergkamp e Kluivert. Puntiamo in alto paragonandolo a Zlatan Ibrahimovic, superstar con il quale condivide il talent scout (John Steen Olsen) che portò Ibra ad Amsterdam dal Malmoe. Peccato non vederli a duello a Stoccolma, presente e futuro nel segno del gol -

BERTRAND TRAORÉ. A comporre il tridente ideale di Bosz aggiungiamo sulla destra il 21enne burkinabé, concesso in prestito dal Chelsea dopo l’ottima annata al Vitesse due stagioni fa. Esterno slanciato (180 cm per 72 chili) e agile, letale quando attacca la profondità e punta la porta: sono 13 i suoi gol totali in stagione, 4 in Europa League con l’ultima doppietta al Lione. Antonio Conte ne osserva i progressi -

Pericoloso tra le linee grazie ad una velocità impressionante, Traoré ha ritrovato in Olanda la giusta dimensione per esprimere un talento cristallino. Doti che non mancavano nemmeno al repertorio di Ryan Babel, oggi 30enne del Besiktas ma dal lungo girovagare alla ricerca della ribalta. In realtà non sono i colpi a mancargli, piuttosto una continuità smarrita nel tempo. Riuscirà invece Traoré a trovare spazio tra i Blues? -

VACLAV CERNY. Per il futuro prossimo segnatevi il nome del 20enne ceco, esterno offensivo dall’ottimo repertorio individuale: tecnica e dribbling, velocità e tagli mortiferi anche senza palla. Un impiego centellinato sia da De Boer sia da Bosz, scelte che non smentiscono l’imminente ingresso in pianta stabile nell’Ajax. Intanto nella squadra riserve, impegnata nella B olandese, ha inanellato 15 gol e 8 assist -

Largo a destra offre il meglio delle sue qualità, ma risponde a tutte le necessità alle spalle della prima punta. Ha impiegato 7 mesi per imparare l’olandese, non ci è dato sapere quanto servì a Miralem Sulejmani: è lui l’alter-ego di Cerny, 28enne dello Young Boys smarritosi al Benfica dopo i 5 anni vissuti ad Amsterdam. I più ottimisti accostano Cerny ad Arjen Robben, cresciuto piuttosto tra il Groningen e il Psv -

MATEO CASSIERRA. Davinson Sanchez non è l’unico colombiano in rosa, d’altronde agli ordini di Peter Bosz figura pure l’attaccante classe 1997 acquistato in estate dal Deportivo Cali (5 milioni di euro), prezzo imposto dall’ottima prima stagione in carriera (11 gol). Rete trovata al debutto in Eredivisie prima dello svezzamento nella squadra ‘B’ (11 centri in 17 gare) per questa punta dalle diverse possibilità tattiche -

Il fisico già allenato (184 cm per 75 chili) ribadisce la veste da prima punta, ma in realtà può costituire un’alternativa sulla fascia destra per potenza e progressione. Per centimetri e impatto realizzativo possiamo identificarlo con il napoletano Milik oppure con Patrick Kluivert, oggi ds del Psg eppure cannoniere biancorosso dal 1994 al 1997 con 3 titoli in patria e altrettanti in campo europeo -

JUSTIN KLUIVERT. Da Patrick a Justin, eredità tutta in famiglia nell’Ajax dagli infiniti talenti prodotti in casa. Un cognome ingombrante e un profilo diverso dal padre cannoniere: Kluivert jr è un’ala destra dai buoni numeri (2 gol e 4 assist), un bottino significativo per un 18enne in rampa di lancio. Dopo 9 anni nelle giovanili Justin ha subito sfruttato l’occasione in prima squadra, vetrina scintillante in chiave mercato -

Decisamente meno muscolare del padre (175 cm per 67 chili) ma dalla somiglianza innegabile, Justin Kluivert è un esterno votato agli spunti in velocità e alle incursioni palla al piede. Doti che richiamano il sudafricano Steven Pienaar, velenosa ala biancorossa ad inizio millennio poi destinata alla Premier League. L’ultimo parallelo tra i talenti di oggi e del passato dell’Ajax, autentica fucina di giovani campioni -