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Italia-Malta, Marcolini: "Noi italiani sappiamo dare il meglio nelle difficoltà"

A SKY SPORT

Il CT italiano di Malta sul caso scommesse: "Sono notizie che destabilizzano il movimento, ma storicamente noi italiani sappiamo reagire di fronte ai problemi. Lo abbiamo visto ai Mondiali e agli Europei vincendo da sfavoriti". Sul nuovo corso targato Spalletti: "Meglio di lui non si poteva scegliere". E sulla gara della sua squadra: "Metteremo in campo tutta l'energia e l'organizzazione possibile"

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Il caso scommesse, il momento dell'Italia e ovviamente quello della "sua" Malta. Intervenuto a Sky Sport 24, Michele Marcolini ha introdotto la sfida di sabato sera al San Nicola contro gli Azzurri. Ecco l'analisi del CT della Nazionale maltese, ultima nel gruppo C e ancora senza punti.

Da italiano cosa provi in questo momento?
"Sono notizie che destabilizzano il movimento. In questi casi credo che, per chi come vive all'estero, sia giusto fare un passo indietro e capire bene cosa succede e cosa accadrà in futuro. Io mi limito a osservare da lontano sperando possa essere il meno doloroso possibile".

Esisteva quando giocavi il problema della ludopatia?
"Credo sia un problema a prescindere dal lavoro che uno fa. Si parla di una malattia riconosciuta, può riguardare un calciatore o qualsiasi altra attività. È un problema grave, se c’è va curato".

Per te è speciale il ritorno a Bari: che gara sarà sabato?
"Di solito noi italiani nelle difficoltà diamo il meglio. Sicuramente sono notizie che non aiutano a preparare al meglio una gara di qualificazione. Quando gli italiani si trovano di fronte a un momento che sembra difficile da superare, noi reagiamo e diamo il meglio. L'abbiamo visto ai Mondiali, agli Europei… Non avevamo vinto da favoriti. Affrontiamo una squadra che non vive un momento particolarmente bello, ma è sempre una delle migliori d'Europa e del mondo. Noi proveremo a creare più minacce possibili dando oltre il 100%. Siamo qui e ce la giochiamo".

Cosa pensi del cambio sulla panchina dell'Italia?
"Non ho il piacere di sentirmi con Spalletti, avrebbe tanto da insegnarmi. Credo che succede quasi sempre quando si cambia un tecnico: c'è una reazione mentale e fisica, una scossa, una presa di responsabilità. I giocatori si sentono in obbligo di dare qualcosa in più. Non conosco il rapporto che c'era tra la squadra e Mancini, sicuramente ora è iniziato un nuovo corso. Al netto dei problemi che stiamo vivendo come movimento calcistico italiano, credo ci sia grande voglia di fare bene ed essere protagonisti. Meglio di Spalletti non si poteva scegliere".

Come sta la sua Nazionale?
"Stiamo bene, siamo un po' la cenerentola del gruppo e la classifica lo dimostra. Ci sono tre squadre a 7 punti, c'è grande battaglia per il 2° posto perché l'Inghilterra sembra distante da tutti. Malta è una Nazionale che sta crescendo, che cerca di fare passi avanti. Siamo consapevoli del gap con l'Italia, ma cercheremo di mettere in campo tutta l'energia e l'organizzazione possibile".