Dopo aver trascinato il Manchester United alla vittoria a Sunderland, l'attaccante svedese ha parlato della sua forza, nonostante abbia 35 anni: "Non posso avere le movenze di 5, 10 o 15 anni fa, ma più passa il tempo più divento intelligente. Mi sento un po' come Benjamin Button: sono nato vecchio e morirò giovane"
Fosse un film, si chiamerebbe "Il curioso caso di Zlatan". Il tempo passa per tutti. Non per Ibrahimovic. Dopo aver trascinato il Manchester United a un'altra vittoria nell’insidiosa trasferta di Sunderland, l’attaccante svedese si conferma tra i migliori al mondo. La sua professionalità, la sua forza mentale, lo rendono un giocatore fantastico. Le statistiche lo confermano: 27 gol nella stagione d’esordio con il Manchester United: 250 da quando ha superato i 30 anni, cinque anni fa.
Come Benjamin Button - "Mi alleno duramente e resto concentrato sul mio lavoro. Credo fortemente in quello che faccio e mi godo ogni momento. Ovviamente - ha detto ai microfoni di Sky Sports - non posso avere le movenze di 5, 10 o 15 anni fa, ma più passa il tempo e più divento intelligente e cerco di non sprecare energie quando non ce n'è bisogno. Mi sento un po' come Benjamin Button: sono nato vecchio e morirò giovane".
Man of the match - Per l’ennesima volta è stato eletto "Man of the Match". "Voglio focalizzarmi sui miei obiettivi. La vittoria di oggi - ha aggiunto - è importante perché ci permette di rimanere in corsa per la Champions League, ma dobbiamo fare qualcosa di più. Ce la metteremo tutta per raggiungere il quarto posto, questo è poco ma sicuro".
La super sfida contro il Chelsea - Nel prossimo weekend, il crocevia della stagione: il Manchester United sfiderà la capolista allenata da Antonio Conte. Che dirà di più sulle effettive possibilità per i Red Devils di raggiungere la qualificazione alla Champions League.