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Real Madrid-Atletico Madrid 1-1, Griezmann risponde a Cristiano Ronaldo. GOL E HIGHLIGHTS

Liga

Marco Salami

Non si muove la classifica al Bernabeu, e a sorridere è il Barcellona che scappa a +11 sull'Atletico. Al vantaggio di Ronaldo risponde Griezmann. CR7 sale a quota 40 gol stagionali, per il francese quarto gol consecutivo nei derby. Grandi prestazioni di Oblak e Navas. Zidane rimane terzo a -4 da Simeone

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REAL MADRID-ATLETICO MADRID 1-1

53' Ronaldo (RM), 57' Griezmann (AM)

TABELLINO

Real Madrid (4-4-2): Navas; Carvajal, Varane, Ramos, Marcelo; Vazquez, Kroos, Kovacic (72' Modric), Asensio (72' Isco); Bale, Ronaldo (64' Benzema). All: Zidane

Atletico Madrid (4-4-2): Oblak, Juanfran, Savic, Godin, Hernandez; Vitolo (61' Correa), Saul Ñíguez, Thomas (82' Gameiro), Koke; Diego Costa (71' Gabi), Grizemann. All: Simeone

Ammoniti: 14' Kroos (RM), 17' Vitolo, 34' Thomas (AM), 88' Vazquez (RM), 89' Hernandez (AM)

È successo tutto in quattro minuti, quelli dove il derby di Madrid si è sbloccato e ha regalato spettacolo. Prima gol di CR7, che è tornato il primo cannoniere stagionale in Europa, segnando con un grande destro al volo su cross di Bale dalla sinistra. La rete numero 22 in 31 confronti con l’Atletico. La 23^ in Liga e la 40^ in stagione, nuovamente a +1 su Leo Messi. Poi il cambio, con CR7 che - appena al 64’ e subito dopo il pari di Griezmann - lascia il campo per Benzema. Nessun problema fisico per lui, ma una sostituzione concordata con Zidane nell’economia di una gestione a lungo termine del suo giocatore migliore, specie con gli impegni europei in vista. In mezzo, appunto, il pari di Griezmann, la stella del fronte opposto, che raccoglie una respinta di Navas in uscita per fare 1-1. In classifica rimane tutto uguale, per due squadre scese in campo principalmente per gloria e onore in città, ma con la testa rispettivamente a Champions ed Europa League. A sorridere, nella Liga, è dunque il Barcellona, che allunga a +11 sulla seconda e - calendario alla mano - potrebbe potenzialmente arrivare al Clasico di inizio maggio del Camp Nou col match point Liga contro i grandi rivali di sempre. Gli altri grandi rivali di sempre in Spagna - Real e Atletico - hanno invece chiuso in parità. Colchoneros ancora secondi. Real ancora terzo. E ora, testa a conquistare l’Europa.

Real: CR7 non riposa 

Dopo la batosta rifilata a Torino alla Juventus nell’andata dei quarti di Champions torna in campo il Real. Prima della sfida dello Stadium fu totale turnover per Zidane, solo parziale ricambio di uomini invece nel derby contro l’Atletico (che il Real non vince in casa dal 2012) e che vale la rincorsa al secondo posto nella Liga. 4-4-2 scelto dal francese per sconfiggere Simeone. In attacco non riposa CR7 - raggiunto al primo posto dei goleador europei della stagione dalla tripletta di Messi al Leganés a quota 39. Con lui in attacco ci sarà Bale, mattatore con una doppietta nell’ultima sfida in campionato contro il Las Palmas. A centrocampo si rivedono Vazquez e Asensio (entrambi dal primo minuto nell’ultima di Liga ma fuori in Champions). In mediana riposano Modric, Casemiro e anche Isco: dentro Kroos e Kovacic. In difesa c’è ovviamente lo squalificato in Europa Sergio Ramos, insieme a Varane (non al meglio fisicamente) come centrale, a protezione della porta di Navas. Sugli esterni altri due titolarissimi come Carvajal e Marcelo.

Il bello e la bestia

Se il Real è reduce dalla vittoria europea sulla Juventus, l’Atletico di Simeone arriva al derby della capitale dopo il 2-0 rifilato allo Sporting Lisbona in Europa League. Solo due cambi per l’allenatore argentino rispetto alla sfida di giovedì, con Vitolo primo di centrocampo largo a destra al posto di Correa, e con il ghanese Thomas per il capitano Gabi in mediana. Con lui ci sarà Saul, mentre Koke sarà l’altro esterno di sinistra. Coppia offensiva da 30 gol Griezmann-Diego Costa, il bello e la bestia. In difesa la fascia da capitano di Gabi finisce a Godin, centrale con Savic. Sulla destra c’è Juanfran, a sinistra Hernandez. Porta - la meno battuta del campionato (solo 14 reti subite) - difesa dal solito Oblak.

CR7 ci prova, Kroos chiede un rigore

È un derby che vale tanto, perché ogni derby è importane, ovunque come a Madrid. In palio c’è un secondo posto che vale poco in sé, perché finire terzi (o addirittura quarti) è praticamente la stessa cosa. La realtà è che Real e Atletico sono sicure (non aritmeticamente ma di fatto) di giocare anche la prossima Champions, e i veri obiettivi della stagione sono proprio in Europa, chi in quella più prestigiosa, chi in quella di scorta. Ma l’onore conta, conta tantissimo. E sotto il sole di Madrid, con 13 gradi di temperatura che fanno scegliere ad alcuni la maglietta a maniche corte ed altri quella a maniche lunghe inizia un derby che vale, per tutto quanto detto, solo per se stesso. Alle spalle di Oblak un muro di tifosi in maglia blanca saltano regalando colore ad una delle partite più seguite della Liga, ed è proprio in quella porta che iniziano i veri pericoli del match. La prima chance capita sui piedi di Ronaldo, anzi, sulla sua pancia, quando Bale svetta su angolo di Kroos e indirizza il pallone sul secondo palo. Lì c’è Ronaldo, che prova a deviare da pochi metri senza però trovare la coordinazione, e trovando in compenso i guantoni di Oblak che salva tutto. Tempo un minuto e prima polemica che accende el Derbi, con Kroos sgambettato - piuttosto nettamente - in area da Juanfran. Il pallone scivola verso Asensio che dal limite che pizzica la traversa. Mani nei capelli per il legno, ma il mancato rigore manda su tutte le furie i padroni di casa, che a gesti plateali - ce ne fosse bisogno - dimostrano ancora quanto pesi questa partita.

Marcelo: che traversa!

Partita intensa, come di regola, e tanta voglia di vincere per entrambe. Il Real con la solita classe, l’Atletico con la solita grinta, perché mai come ora le due squadre sono veramente figlie dei propri allenatori. La terza occasione della partita è ancora per il Real, che a metà primo tempo sfiora il 70% di possesso palla. Il pericolo viaggia ancora da calcio d’angolo, con altra deviazione a centro area e altro pallone raccolto da un madridista sotto porta. Questa volta è Varane a cercare di calciare per battere un Oblak da pochi passi, ma il portierone colchonero è ancora formidabile in uscita. La risposta dell’Atletico, dunque, arriva al 30’, con la genialata di Koke, pizzicato spesso ad accentrarsi e ad alzarsi alle spalle di Griezmann e Diego Costa nei panni del rifinitore. Il suo tocco in profondità per l’ex attaccante del Chelsea è vincente, e Diego Costa fugge solo davanti a Navas anche se defilato sulla destra. Lo spagnolo calcia cercando il primo palo, trovando però - anche qui - una grande risposta del costaricano coi guantoni alle mani. Fiammata Atletico, ma il primo tempo è tutto del Real, che gioca meglio e probabilmente meriterebbe il vantaggio. Al 43’ nuova occasione per i padroni di casa, decisi a vincere la partita e andare a -1 proprio da Griezmann (ancora non pervenuto) e compagni. La giocata questa volta porta il nome di Marcelo - terzino per sbaglio, ala per vocazione. Il brasiliano rientra sul destro e calcia a giro sul secondo palo dal limite dell’area: la palla si stampa perfettamente sull’incrocio dei pali, e Carvajal sulla respinta trova ancora una grande parata di Oblak (la 31^ sugli ultimi 35 tiri spediti verso la sua porta). E' l'ultimo squillo prima dell'intervallo, e al Bernabeu il primo tempo finisce così senza gol, ma non senza emozioni. 

GR7 risponde e CR7, che poi esce

Gol no, spettacolo sì. E nella ripresa cambia solo una delle due affermazioni: quella sulle reti, con la partita che si sblocca definitivamente e inizia ad assumere l’aspetto della battaglia epica. I mattatori sono ovviamente loro due: CR7 e GR7, intesi come Cristiano Ronaldo e Griezmann, che prende in prestito le due iniziali del cognome per fare assonanza con l’asso portoghese. Pari e patta, nel soprannome, così come a inizio secondo tempo. Perché il primo squillo, decisivo, è di Ronaldo, che sfrutta l’assist di Bale per ritoccare ulteriormente con un destro al volo il record di gol nei derby di Madrid: il 22° in 31 confronti, il numero 23 in Liga e il 40° in stagione, nuovamente in vetta a tutti, anche sopra a Messi (+1), tra i migliori goleador dell’intera stagione. Dunque la risposta Atletico, con Griezmann che sfrutta l’uscita di Navas su Vitolo per pareggiare immediatamente la partita in un tap in a porta quasi vuota. Per il francese quarto gol in fila nelle sfide cittadine e la squadra di Simeone esce dai quattro minuti di fuoco del derby indiavolata. Passa appena un minuto e Koke sfiora il raddoppio appena dentro l’area di rigore su altro rimpallo favorevole: ma Navas ha una risposta da campione. Quindi, via ai cambi. Simeone sceglie Correa per Vitolo, mentre Benzema rileva… Cristiano Ronaldo. Sì, proprio la stella portoghese. Nessun infortunio però per CR7, che esce sulle sue gambe, applaudendo il pubblico e senza smorfie. Per lui una sostituzione perfettamente inserita nell’economia dell'intera gestione Zidane di questi anni del suo giocatore migliore, concordata già prima del match e mirata solo a un riposo extra in vista del rush finale di stagione, soprattutto in Europa.

Ramos nel finale, che occasione

I cambi proseguono dunque nel finale di partita, e anche Simeone toglie una delle sue stelle d'attacco, inserendo il capitano Gabi per Diego Costa. Zidane fa poi fuori i cambi in un colpo solo, con Modric e Isco per Asensio e Kovacic, e il modulo vira verso un 4-3-3 con il solito Isco a fare da jolly tra le linee. L’ultimo cambio del Cholo è Gameiro, che rileva Thomas per riportare grande potenziale offensivo in campo. E Simeone prova a vincerla. Gli ultimi minuti regalano ancora grande intensità, ma l’unica vera palla gol è per Ramos, che nel recupero - il suo momento magico - va vicinissimo alla rete addirittura su punizione dal limite, con Oblak a smanacciare in angolo e prendendosi verosimilmente il premio di migliore in campo. Finisce così 1-1 al Bernabeu, classifica invariata. E a sorridere è soprattutto il Barcellona.