Mondiali, Ct Marocco: "In campo per Africa e mondo arabo. Spero CR7 non giochi"

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Il Commissario Tecnico del Marocco vuole un'altra impresa dalla sua nazionale: "Siamo la piccola pulce che vuole dare fastidio. I tifosi ci possono aiutare a fare la storia. Portogallo squadra di campioni, ma anche loro hanno punti deboli"

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Le parole del Commissario Tecnico del Marocco, Walid Regragui, alla vigilia della sfida dei quarti di finale contro il Portogallo: "Non camminiamo sulle nuvole, possiamo ancora dare molto in questo Mondiale. Siamo la piccola pulce che vuole dare fastidio. Il nostro stato d'animo è quello di chi vuole dare il massimo per il suo Paese. Una squadra nazionale deve dare emozioni al suo popolo. In più siamo la prima squadra araba a raggiungere i quarti di finale e penso che i tifosi ci possano aiutare a fare la storia. Tanta gente sta pregando per noi".

"Anche il Portogallo ha punti deboli"

"Più si va avanti, più le difficoltà aumentano. Sarà una partita contro campioni, quelli del Portogallo, che giocano nei migliori club del mondo e contro uno dei più grandi della storia - ha aggiunto in conferenza stampa il Ct del Marocco -. Ma sarà un duello equilibrato, come lo sono stati gli altri: nessuno si aspettava che potessimo arrivare agli ottavi e tanto meno ai quarti, invece siamo qui. E non ci vogliamo assolutamente accontentare. Nessuno è sconosciuto, a questi livelli. Loro come tutti gli avversari sanno quali sono i nostri punti deboli. Ma li hanno anche loro, i punti deboli".

"Spero CR7 non giochi"

"Cristiano Ronaldo? Non so se giocherà, spero di no. È uno dei migliori calciatori della storia, quindi sarei felice se non giocasse".

"Essere squadra simpatia non ci basta"

"Il calcio è uno sport in cui tutto è possibile. È una pressione positiva, quella che ci circonda. Ci sono educazione, costumi, mentalità da cambiare. Ad esempio la percentuale dice che ormai ci sono sempre più allenatori africani, che il nuovo calcio mondiale si è sempre più internazionalizzato. C’è tanta competenza anche in Africa, non c’è bisogno di importare per forza gli allenatori stranieri. Noi siamo contenti di essere la squadra simpatia, ma non ci basta di sicuro. Siamo la quarta nazionale africana a raggiungere i quarti di finale del Mondiale, ma credo che nessuna abbia mai avuto un percorso complicato come il nostro: Belgio, Croazia, Canada che è la più forte del Nordamerica, poi Spagna e adesso Portogallo".