Dopo sette palle gol nitide l'Italia sblocca la partita contro la Polonia con Biraghi, che dedica il gol ad Astori. Traverse di Jorginho e Insigne, occasioni sprecate e una vittoria meritata che arriva solo nel finale da palla inattiva. Azzurri a quota 4. Primo posto ancora possibile: serve battere il Portogallo e sperare nel ko dei lusitani contro la Polonia, retrocessa
POLONIA-ITALIA 0-1
92' Biraghi
Il tabellino
Italia (4-3-3): Donnarumma; Florenzi (84' Piccini), Bonucci, Chiellini, Biraghi; Verratti, Jorginho, Barella; Bernardeschi (81' Lasagna), Insigne, Chiesa. Ct: Mancini
Polonia (4-3-1-2): Szczesny; Bereszynski, Glik, Bednarek, Reca (87' Jedrzejczyk); Szymanski (46' Grosicki), Góralski, Linetty (46' Blaszczykowski); Zielinski; Lewandowski, Mililk. Ct: Brzeczek
Ammoniti: Jorginho (I)
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Ecco invece l'ingresso per il riscaldamento. Guida il gruppo Bonucci:
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Bella e vincente, solo nel finale, ma vincente. Un’Italia che non si vedeva da tempo e che ha dominato la partita. Traverse, parate di Scszesny, errori sotto porta, alcuni clamorosi. Le hanno provate tutte gli Azzurri, che alla fine hanno centrato una vittoria meritatissima, inseguita per novanta minuti a suon di palle gol, almeno sette nitide, e arrivata nella maniera più inaspettata possibile. Il primo posto è così allora ancora raggiungibile nel girone. Serve una vittoria sul Portogallo e sperare in una sconfitta dell’attuale capolista contro la Polonia, ora aritmeticamente retrocessa. Decisivo nel match Biraghi all’ultimo respiro da palla inattiva, con l’inzuccata di Lasagna che prolunga un corner e regala l’assist per la vittoria. Pressing e palloni recuperati. Gioco in verticale e grande aggressività. Dialoghi nello stretto col tridente leggero che gioca, e si trova, a meraviglia ma non finalizza. Al triplice fischio gli applausi sono così inevitabili: c’è una squadra e c’è un gioco. Finalmente Italia!
La partita
Mancini nel dentro o fuori della Nations League conferma così la stessa squadra vista nell’amichevole contro l’Ucraina di Marassi. 433 col tridente leggero Bernardeschi, Insigne, Chiesa ma senza quel centravanti "che faccia gol" necessario per segnare e vincere le partite. Dietro Barella vince il ballottaggio con Pellegrini e gioca insieme a Verratti e Jorginho. Linea di difesa e porta ugualmente confermate. La sorpresa è allora sul fronte opposto, con il capocannoniere della Serie A Piatek in panchina, ma in compenso con ben sei “italiani” in campo titolari. Szczesny tra i pali. Bereszynski e Reca terzini, Linetty a centrocampo più Zielinski dietro le due punte: una è Lewandowski, l’altra Milik. Sua l’unica chance polacca nella prima frazione: una volée mancina deviata in corner nel mare di occasioni da gol per l’Italia. Strettissimo è lo 0-0 al duplice fischio di Skomina, dopo due traverse colpite, prima da Jorginho (al primo minuto, destro da fuori area) e Insigne (spaccata sul cross di Chiesa), più altre tre palle gol nitide per sbloccare il match. A provarci è ancora lo stesso Jorginho che, tre minuti dopo il bis di legni del “10” della Nazionale, si divora nell’uno contro uno con Szczesny il vantaggio. Poi Chiellini di testa e anche Florenzi di destro in area dopo lo scambio con lo stesso Insigne. Ne esce un primo tempo bellissimo, giocato benissimo, e come non si vedeva da ormai molto tempo, ma senza finalizzare. L’Italia pressa e recupera alto il pallone, tiene il possesso e gioca in verticale. Jorginho orchestra con Verratti, Barella si butta dentro appena può. Davanti dialogano tutti bene. In due parole: gli Azzurri sono corti ma soprattuto aggressivi. Tranne che sotto porta.
Il secondo tempo si apre allora subito con una novità, doppia, nei padroni di casa. La sostituzione di Brzeczek e il conseguente cambio di modulo certifica la grande sofferenza dei polacchi nel primo tempo. A inizio ripresa dunque dentro Grosicki e Kuba Blaszczykowski per Szymanski e Linetty: 442 con i due nuovi entrati come esterni e al centro Zielinski e Góralski. La mossa è efficace, i polacchi soffrono molto meno e non a caso la prima chance è proprio per loro. Sventagliata in area sulla destra per Grosicki che beffa Biraghi, controlla di petto e calcia in diagonale: prima parata, ottima, di Donnarumma. Botta Polonia e risposta Italia, che continua a creare pericoli ma senza segnare. Barella crossa dalla destra e Biraghi sbuca sul secondo palo: sinistro alto. Dunque gran dialogo nello stretto Verratti-Bernardeschi con l’asso del Psg che preferisce al tiro da dentro l’area un ricamo di troppo servendo Insigne in posizione di fuorigioco. Gol dunque giustamente annullato ma una nuova palla gol è dietro l’angolo: Chiesa inventa e Bernardeschi, tutto solo in area, spreca di testa. Donnarumma evita dunque la beffa salvando su Grosicki nell’uno contro uno e poi ancora Bernardeschi ci prova dal limite: alto. Mancini sceglie così Piccini ma soprattuto Lasagna, che mette la testa sul primo palo da corner spizzando sul secondo per Biraghi, che alza il "13" al cielo ricordando Davide Astori. Appoggio in rete e gol. All’ultimo respiro. Dopo una marea di occasioni e nel modo più inatteso. Una grande Italia acciuffa i tre punti e riapre il gruppo 3.