Parma in Serie A, tutti i big della sua storia (e quelli che l'hanno sfiorata)
Il Parma torna in Serie A dopo tre anni. Un club che ha fatto la storia del calcio italiano e da cui sono passati tanti campioni. Durante gli anni della presidenza Tanzi, ma anche dopo. Dal tandem Zola-Asprilla a quello Crespo-Chiesa, senza dimenticare il mitico trio Buffon-Cannavaro-Thuram e l'epoca più recente con Gilardino, Mutu e Cassano. E poi ci sono quei fuoriclasse arrivati a un passo dalla firma, o non arrivati... nonostante la firma
- Una vera e propria era, quella di Calisto Tanzi al Parma. Acquistato quando era una neopromossa in A, con lui il club gialloblù passò dall'essere una semplice realtà di provincia a una delle "sette sorelle" del calcio italiano, affermandosi anche in Europa. Dal 1989 al 2003, sotto la gestione Tanzi, sono passati fior di campioni. Fino al tracollo della Parmalat, a inizio degli anni Duemila, con la famiglia Tanzi travolta da uno dei più grandi scandali della storia recente italiana
- Coppa Uefa: 2 (1995 e 1999)
- Coppa delle Coppe (1993)
- Supercoppa europea (1993)
- Coppa Italia: 3 (1992, 1999 e 2002)
- Supercoppa italiana: 1999
- Un portiere brasiliano nella Serie A degli Anni Novanta, che dal Sudamerica è abituata a far arrivare perlopiù fantasisti. Tanzi spiega il colpo ammettendo che si tratta anche di un'operazione commerciale, con Taffarel che avrebbe fatto da uomo-immagine per la Parmalat in Brasile. Si rivela anche un portiere affidabile, titolare della nazionale brasiliana che ai Mondiali del 1994 batte l'Italia ai rigori
- Nazionale svedese, colonna della squadra di Scala che lo schiera inizialmente in attacco per poi arretrarlo a centrocampo. Grande qualità e senso tattico
- Si presenta alla Serie A con la sua velocità fuori dal comune e quell'andatura che lo rendeva imprevedibile. Gol, festeggiati con la sua classica capriola, ed eccessi: un campione rimasto nei cuori dei tifosi del Parma
- Uno dei fantasisti che impreziosiscono la Serie A nei primi Anni Novanta. Tecnica fuori dal comune, con lui il Parma arriva anche a lottare per lo scudetto. Con Ancelotti in panchina viene dirottato sulla fascia nel 4-4-2 che prevede Crespo e Chiesa in attacco, e così sceglie di emigrare al Chelsea
- Una chioma che lo rendeva inconfondibile, marcatore implacabile - con interventi spesso al limite - diventava pericolosissimo sulle palle inattive a favore, trovando spesso il gol grazie alla sua abilità di testa. E poi, per festeggiare, la sua piroetta acrobatica. Tornerà a Parma anche negli Anni Duemila, dopo l'era Tanzi
- Non servono tante parole. Cresciuto nel club, debutta in A a 17 anni e subito si intuisce che è destinato ad avere un grandissimo futuro. Con Cannavaro e Thuram compone la difesa più forte della Serie A per diversi anni. Nel 2001 la Juve lo pagherà la cifra record di 105 miliardi. Nell'estate 2021 il ritorno, con il Parma in B, prima del ritiro del 2023
- Pallone d'oro 1994, arriva dal Barcellona di Crujiff ed è un super colpo di mercato. La sua stagione al Parma, però, non rispetta le aspettative e si chiude con il ritorno al Barça dopo 31 partite, 7 gol e qualche lampo di genio
- A lungo uno dei migliori difensori centrali del mondo, con Thuram forma una coppia quasi impenetrabile, grazie alla quale il Parma lotta seriamente per lo scudetto. Sette stagioni al Parma, di cui è anche capitano
- Arriva dal Monaco, con il Parma che lo soffia alla Juventus. Dopo 5 stagioni in cui si rivela uno dei migliori difensori al mondo, però, passa proprio al club bianconero per 70 miliardi di lire
- Una sola stagione, giovanissimo, quando non è ancora l'implacabile bomber che impareremo a conoscere. Scala lo fa esordire in A, il primo gol lo segna da ex, al suo Piacenza. Ma i tifosi lo ricordano soprattutto per la gara di ritorno di Coppa delle Coppe contro l'Halmstad, che all'andata ha vinto 3-0. Inzaghi, già promesso al Napoli nel mercato invernale, segna dopo appena 1' e trascina il Parma alla vittoria per 4-0. Tanzi ci ripensa e lo toglie dal mercato, cedendolo solo a fine stagione all'Atalanta
- Pupillo di Ancelotti, che insiste su di lui anche quando le prestazioni (al primo anno in A) sembrano dargli torto. Poi l'argentino improvvisamente si sblocca e ripaga la fiducia dell'allenatore, non smettendo più di segnare (80 gol in 4 stagioni). Con Chiesa forma un tandem incredibilmente prolifico. Nell'estate del 2000 la Lazio lo paga 110 miliardi; 10 anni dopo, il romantico ritorno a Parma
- Uno degli attaccanti più completi della sua generazione, capace di segnare in qualsiasi maniera. Tecnica, rapidità, grande opportunismo: 55 gol in tre stagioni, in cui il Parma lotta alla pari con le grandi per lo scudetto
- Classe infinita, visione di gioco e lanci illuminanti, senza dimenticare i gol dalla distanza, grazie al gran tiro. Una sola stagione al Parma con due trofei vinti, prima della cessione alla Lazio per 60 miliardi di lire
- Ala o attaccante, per 4 stagioni è un insostituibile, pedina chiave grazie alla duttilità e alla facilità con cui trova il gol, anche grazie alla sua testa d'oro: saranno 25 in tre stagioni e mezza
- Uno dei tanti "eredi" di Maradona, in una stagione mostra qualche lampo di classe. Dribbling e punizioni le sue armi migliori
- Ala destra con grande propensione all'assist, i suoi cross erano una manna per gli attaccanti. Arriva al Parma insieme ad Almeyda, nell'ambito dell'affare che porta Crespo in biancoceleste
- Dopo le grandi stagioni con l'Udinese (con cui è anche capocannoniere della A), il Parma investe su di lui, pagandolo 70 miliardi di lire. Resa non all'altezza delle aspettative, anche a causa di un infortunio (solo 11 gol in un biennio)
- E' stato uno degli attaccanti più prolifici della storia del club con i suoi 57 gol in maglia gialloblù. Col Parma ha vinto una Supercoppa italiana e una Coppa Italia
- Si fa conoscere al Perugia, dopo lo scetticismo iniziale, si consacra in una stagione (con scudetto) alla Roma. Passa al Parma per 60 miliardi di lire, ennesimo grande investimento dei Tanzi
- Al Parma sul finire dell'era Tanzi, capocannoniere della squadra (18 gol in 31 partite) nella sua unica stagione in gialloblù. In coppia con Adriano porta il Parma al quinto posto, e a fine stagione viene ceduto al Chelsea
- Scoperto dall'Inter, che per farlo maturare lo cede in prestito alla Fiorentina e poi al Parma, in compartecipazione, pentendosene dopo le grandi prestazioni del brasiliano con la maglia gialloblù (23 gol in 37 partite di campionato). I nerazzurri saranno costretti a ricomprare l'altra metà per 23 milioni di euro
- 116 parte e 56 gol con la maglia del Parma per il 'Gila', arrivato in Emilia nel 2002 dal Verona. La stagione della consacrazione è quella 2004-2005, quando segna 23 volte in campionato e attira le attenzioni delle big. Alla fine andrà al Milan l'estate successiva
- LORENZO MINOTTI
- LUIGI APOLLONI
- ANTONIO BENARRIVO
- ALBERTO DI CHIARA
- ROBERTO MUSSI
- DINO BAGGIO
- STEFANO FIORE
- Dopo il crac Parmalat e l'amministrazione straordinaria affidata a Enrico Bondi la società viene rilevata nel 2007 da Tommaso Ghirardi. Durante i suoi 7 anni la squadra ducale non eguaglia certo i fasti del passato, ma disputa sei campionati consecutivi in Serie A dopo la promozione del 2009, con il 6° posto della stagione 2013-2014 come miglior risultato. Prima del fallimento, della ripartenza dalla Serie D e della nuova era americana di Kyle J. Krause
- Arriva a gennaio in prestito dal Manchester United e trascina la squadra di Claudio Ranieri al 12° posto finale e a una salvezza che sembrava complicata al giro di boa. 'Pepito' giocherà 20 partite, segnando 9 gol in quei pochi mesi a Parma
- In due stagioni segna 23 gol, prima del ritorno alla Juventus. Dal 2010 al 2012 ha fatto divertire il Tardini col suo talento
- La sua storia in gialloblù è divisa in due periodi: il prestito di 6 mesi dalla Juventus a gennaio 2011 e le due stagioni successive dal 2012 al 2014. A Parma segna 27 gol. La sua miglior stagione? La 2012-13 con 10 centri in campionato
- Protagonista del Parma di Donadoni che riconquista l'Europa sul campo nel 2014 col 6° posto finale, prima della negazione della licenza Uefa e dell'annus horribilis successivo precedente al fallimento. Per 'Fantantonio' 18 gol in Emilia in due stagioni, dove ha fatto vedere alcuni degli ultimi lampi di classe della sua carriera
- A Parma lo si ricorda soprattutto per un gol meraviglioso in contropiede, un coast to coast pazzesco contro il Cagliari che ogni tanto merita di essere rivisto su YouTube. Ma l'attaccante ivoriano è andato a segno altre 24 volte con la maglia gialloblù, entrando nella top 20 dei marcatori all time del club
- Infine, i campioni "sfiorati", quelli arrivati davvero a un passo dalla firma con il Parma di Tanzi o che... addirittura avevano già firmato (ma poi non hanno mai vestito la maglia gialloblù).
- Uno dei più clamorosi casi di affare di calciomercato già concluso e bloccato dalla "piazza". L'11 giugno 1995 l'annuncio a sorpresa di Cragnotti, che ha ceduto il bomber biancoceleste a Tanzi, gela i tifosi della Lazio, che protestano costringendo il loro presidente a mandare tutto all'aria.
- Un colpo incredibile, che corrisponde anche a un pasticcio di mercato. Il 17 ottobre 1994 Luis Figo firma un contratto triennale con la Juventus, ma poche settimane dopo ci ripensa e lo disdice unilateralmente con una lettera. Per la Juve non basta, e deposita il contratto, ma nel frattempo, il 1º febbraio 1995, Figo ha firmato da svincolato un altro contratto con il Parma. Alla fine è proprio il giocatore a pagare, con la Uefa che gli vieta di giocare in Italia per le 2 stagioni successive. Ne approfitterà il Barcellona...
- Nel 1997 è il caso di Roberto Baggio, all'epoca al Milan, rifiutato dall'allenatore Ancelotti nonostante ci fosse già l'accordo tra i club e con il giocatore. Tutto in nome dello schema, un 4-4-2 "perfetto" in cui Carletto non avrebbe saputo trovare posto al Divin Codino.
- Una Fiorentina in grave crisi finanziaria ha bisogno di vendere i pezzi pregiati per ripianare i debiti e il Parma si offre di “aiutarla” con un assegno da 140 miliardi di lire per i due campioni. Manca solo la firma dei giocatori, ma sia Toldo che Rui Costa si rifiutano perché non accettano la destinazione. La Fiorentina non può far altro che accettare la decisione, vendendoli qualche giorno dopo a cifre minori a Inter e Milan