Il Chelsea ribalta due gol di svantaggio contro il Southampton - doppietta di Giroud più Hazard - e continua a rincorrere il posto Champions. I Saints rimangono al 18° posto della Premier. Nelle altre partite del pomeriggio vincono Palace e Huddersfield, anch'esse in lotta per la salvezza. Pari tra Everton e Swansea. Vince il Burnley sul Leicester, e si conferma settima forza del campionato
SOUTHAMPTON-CHELSEA 2-3
21' Tadic, 60' Bednarek (S), 70' e 78' Giroud, 75' Hazard (C)
TABELLINO
Southampton (3-4-2-1): McCarthy; Hoedt, Yoshida, Bednarek (92' Gabbiadini); Cédric Soares, Oriol Romeu, Hojbjerg, Bertrand; Ward-Prowse (80' Austin), Tadic (83' Sims); Long. All: Hughes
Chelsea (3-4-2-1): Courtois; Azpilicueta, Cahill, Christensen; Zappacosta (61' Pedro), Kanté, Fabregas, Alonso; Willian, Hazard (86' Moses); Morata (61' Giroud). All: Conte
Ammoniti: 43' Hojbjerg, 44' Ward-Prowse (S), 64' Hazard (C), 65' Bertrand, 78' Romeu, 81' Long (S), 82' Willian, 90'+4 Cahill (C)
Doveva dare una svolta alla rincorsa Champions il Chelsea di Conte, e così è stato, dopo un pari e una sconfitta nei derby di Londra delle ultime due uscite in Premier. Una rimonta firmata da Giroud (doppietta) e Hazard, che in nove minuti ribaltano il 2-0 iniziale, ma anche da Courtois che nel finale salva su Sims il potenziale pareggio. Il quarto posto è ancora lontano, ma non impossibile. Tre punti che pesano tanto in quella che è stata l’anticipazione della semifinale di FA Cup del prossimo 22 aprile. Hughes perde la terza partita su tre alla guida dei Saints, e diventa anche il secondo allenatore di sempre ad aver perso per tre volte contro una squadra nello stesso campionato, dopo che Conte lo aveva già schiantato tra agosto e dicembre (4-0 e 5-0) quando sedeva sulla panchina dello Stoke. Il Southampton rimane terzultimo, e la salvezza si fa durissima adesso. Chelsea a quota 60, e con ancora uno scontro diretto da giocare in casa contro il Liverpool alla terzultima dell’anno. E tutto è possibile in Premier, come hanno appena insegnato Giroud e Hazard.
Due cambi per Conte
Dopo il pareggio nel derby contro il West Ham e la sconfitta nell’altra classica di Londra contro il Tottenham le speranze del Chelsea di Conte di raggiungere la zona Champions League sono appese ad un filo. Rispetto all’ultima uscita in Premier due cambi di formazione per l’allenatore ex Juve, che parte con il solito 3-4-2-1 con Hazard e Willian alle spalle di Morata. A centrocampo, lungo l’out di destra, c’è Zappacosta al posto di Moses, mentre Alonso correrà lungo la corsia opposta. In mezzo fosforo e corsa con Fabregas e Kanté. In difesa torna anche Christensen, a sostituire Rüdiger, con il capitano Cahill e Azpilicueta a protezione di Courtois. In panchina si rivede Ross Barkley, out per infortunio dal 31 gennaio scorso.
Hughes a specchio
Tre partite e due sconfitte per Mark Hughes dal suo arrivo sulla panchina del Southampton, per cui da calciatore giocò 52 match segnando due reti. In Premier doppio ko contro West Ham e Arsenal, ma in FA Cup vittoria sul Wigan e pass strappato per le semifinali che i Saints giocheranno proprio contro il Chelsea il prossimo 22 aprile. L’ex manager dello Stoke conferma il 3-4-2-1 dell’ultima sfida contro i Gunners, con Bednarek (al debuto assoluto in Premier) a prendere il posto dello squalificato Stephens in difesa, con lui Yoshida e Hoedt. A centrocampo linea composta da Soares, Oriol Romeu, Hojbjerg e Bertrand, scuola Chelsea ed ex della partita. In attacco il tridente con Ward-Prowse, Long e Tadic.
Chelsea sorpreso
La vittoria è una condizione necessaria per il Chelsea, visto il ritardo dal treno per l’Europa dei grandi, ma la squadra di Conte sembra soltanto lontana parente di quella capace di vincere la Premier League soltanto la scorsa stagione. La stessa cosa è quello che racconta anche il primo tempo della sfida contro il Southampton. Manovra poco fluida, Hazard e Willian spesso provano a inventare qualcosa senza però mai trovare i dialoghi giusti con i compagni. Morata spaesato, e nervoso. E in tutto questo si inserisce perfettamente la gara del Southampton, che ha vinto in realtà soltanto una delle ultime 19 partite giocate in campionato. Eppure la differenza di qualità non sembra così netta, soprattutto quando al 21’ Hojbjerg taglia il campo lanciando Bertrand sulla fascia di sinistra. Azpilicueta lo segue, ma l’ex Toro riesce a malapena a prendere il numero di targa del terzino scuola Chelsea, che sfonda fin dentro l’area di rigore, prima di servire Tadic in mezzo. Quarta rete in campionato per il serbo. Coinvolto per la 45^ volta in un gol dei Saints dal suo arrivo in squadra nell’agosto del 2014 (18 reti e 27 assist): un parziale migliore di qualsiasi altro suo compagno di squadra. Risposta Chelsea? C’è, ma timida. Perché solo Morata e Willian si avvicinano al pareggio. Lo spagnolo riceve a centro area la torre di Zappacosta, servito da Kanté, ma - di testa - manda alto sopra la traversa. Dunque al 29’ Willian spaventa McCarthy direttamente su calcio d’angolo, ma la palla termina comunque fuori. Nel finale, poi, doppia nuova chance per i padroni di casa: prima Ward-Prowse carica il destro da fuori area trovando una sicura risposta di Courtois, quindi spedisce a centro area una punizione dalla tre quarti di campo che Yoshida impatta di testa, senza però trovare i pali del portiere belga. All'intervallo 1-0 Saints, e il Chelsea dovrà sicuramente cambiare ritmo nella ripresa.
Giroud ribalta i Saints
Doveva cambiare marcia la squadra di Conte nella ripresa, e così è stato, nonostante il raddoppio di Bednarek all’ora di gioco. Una rimonta pazzesca anche contro le statistiche, visto che sotto la gestione Conte i londinesi avevano perso nove volte su dieci dopo essere rientrati negli spogliatoi all’intervallo sotto nel punteggio. L’inizio della ripresa è però ancora da incubo per i Blues, con ancora Yoshida insidioso su calcio d’angolo di testa, capace di fotografare nuovamente un Chelsea svogliato e con, probabilmente, la testa rivota solo all’FA Cup del 22 aprile, l’unico e ultimo obiettivo rimasto di una stagione profondamente negativa. Al 54’, poi, nuova chance per i Saints, con il contropiede retto dal solo Long che arriva a calciare appena dentro l’area di rigore, e con Courtois ancora decisivo ad alzare in corner il pallone. Dunque un sussulto Chelsea, con Hazard (in area) e William (da fuori) a calciare verso la porta dei padroni di casa, trovando però entrambi una doppia risposta, sicura, da parte di McCarthy. Ma il risveglio dei campioni in carica dura poco, perché esattamente all’ora di gioco Bednarek raddoppia il vantaggio per il Southampton. Ancora punizione insidiosa calciata da Ward-Prowse, ancora Chelsea in affanno e - questa volta - rete che arriva per davvero. Morale sotto terra ora per Conte, che sceglie Pedro (per Zappacosta), ma soprattutto Giroud (per Morata) per riaprire la partita. La mossa è vincente, e proprio l’ex Arsenal incorna di testa su cross di Alonso per il 2-1 a venti minuti dalla fine, e questo non sarà l’unico coniglio nel cilindro dell’ex Arsenal. Al 75’ arriva infatti il 2-2 di Hazard sullo spunto di Willian che lo serve a centro area. Finita? Nemmeno per sogno, perché i Saints sono ormai colmi di paura, e il Chelsea spinge alla caccia dell’obiettivo qualificazione Champions. Il colpo che ribalta il match è ancora una volta di Giroud, che sfrutta un pallone vagante a centro area per completare la rimonta. Nel finale super parata di Courtois sul giovane Sims appena entrato in campo. Hughes sceglie anche Gabbiadini nel recupero, ma ormai l'inerzia della partita si è invertita. Chelsea a -7 da Tottenham (con una partita in meno) e Liverpool (a parità di partite), ma - in Premier - può succedere di tutto.
BURNLEY-LEICESTER 2-1
6’ Wood, 9’ Long (B), 72’ Vardy (L)
Era la sfida per decidere chi fosse la migliore alle spalle delle big six del calcio inglese, e per sognare addirittura un posto in Europa. Alla fine l’ha vinta il Burnley, settimo in classifica ed ora addirittura a +9 sul Leicester che rimane alle sue spalle. Per i padroni di casa quinta vittoria consecutiva maturata con le reti di Wood e Long al 6’ e 9’. Ed è stata la prima volta in assoluto che il Burnley ha trovato due gol nei primi dieci minuti di una gara di Premier League. Nel finale la rete di Vardy, all’ottavo gol nelle ultime dieci partite di campionato giocate, non propizia la rimonta stile Chelsea.
CRYSTAL PALACE-BRIGHTON 3-2
5’ e 24’ Zaha, 14’ Tomkins (CP), 18’ Murray, 34’ Izquierdo (B),
Succede tutto nel primo tempo tra Palace e Brighton, e i padroni di casa strappano una vittoria pesantissima ai fini della lotta salvezza, soprattutto dopo il ko incassato dal Southampton in rimonta dal Chelsea di Conte. La squadra di Hodgson era infatti quella che partiva più indietro di tutti in classifica in questa 34^ giornata: 17° posto e 31 punti, che ora sono 34, con sette lunghezze di margine sui Saints. Decisiva la doppietta di Zaha, inutili le reti di Izquierdo e Murray, al settimo gol in Premier nel 2018, secondo solo a Vardy (8), e al pari di Kane, tra i calciatori inglesi più prolifici.
HUDDERSFIELD-WATFORD 1-0
90’+1 Ince
Estremamente decisivo anche il gol di Ince nel primo minuto di recupero che consegna i tre punti all’Huddersfield, la terza squadra insieme a Palace e Swansea a lottare per la salvezza. La zampata dell’ala inglese porta i padroni di casa al 14° posto della classifica, a -2 proprio dal Watford, ancora non totalmente al sicuro dalla zona calda della classifica.
SWANSEA-EVERTON 1-1
43’ autogol Naughton (E), 71’ J. Ayew (S)
È lo Swansea l’unica squadra in corsa per non retrocedere a non vincere, fatta ovviamente eccezione per il Southampton. I gallesi passano in svantaggio nel primo tempo con l’autorete di Naughton, la tredicesima di squadra dalla stagione 2014-15 in poi, cinque autogol in più di chiunque altro nel massimo campionato inglese. La reazione nel finale arriva con Jordan Ayew al 71’. Lo Swansea scende al 17° posto della Premier, ma con un punto guadagnato sulla retrocessione. l’Everton rimane nono, fallendo però il sorpasso sul Leicester.