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Chelsea, Sarri si presenta: "Premier League meglio della Serie A. De Laurentiis? Miei silenzi non capiti"

Premier League

Il Chelsea presenta Maurizio Sarri, che da qualche giorno ha iniziato la sua avventura in Inghilterra dopo i tre anni al Napoli. Le sue parole in conferenza stampa

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Dopo il triennio al Napoli, Maurizio Sarri ha ufficialmente iniziato la sua nuova avventura al Chelsea. Primi giorni di allenamenti per l'allenatore italiano, che sta iniziando a prendere confidenza con la squadra e a trasmettere i suoi concetti ai calciatori. E per Maurizio Sarri è arrivato anche il momento della presentazione ufficiale:"È un grande piacere essere qui a Londra, in Inghilterra e in Premier League - ha esordito Sarri in inglese -, in questo momento è il miglior campionato del mondo. Sono molto felice, mi scuso con tutti perché il mio inglese non è perfetto, non voglio dire niente di sbagliato quindi da ora in poi risponderò in italiano. Spero di poter parlare in inglese in poche settimane. Avevo una situazione da risolvere col Napoli, quindi non stavo pianificando niente: sapevo che il Chelsea era interessato, ma la mia situazione si è risolta solo poche settimane fa. Adesso sta a me e al mio staff lavorare. Per me questa è una sfida difficile ma affascinante, so che sarà difficilissimo, qui ci sono i migliori allenatori del mondo e i giocatori più forti, quindi so che sarà una sfida estremamente difficile. Non ho chiesto niente a nessuno, voglio farmi la mia esperienza anche con i miei errori. La Premier è diversa dalla Serie A perché è un campionato più forte, la Serie A rimane un campionato tatticamente difficile, ma qui ci sono i giocatori più forti. Però non voglio stravolgermi, io per fare bene ho bisogno di divertirmi. E anche in Premier negli ultimi anni è cambiato qualcosa".

"Il mercato mi annoia, servirà tempo per imporre la mia filosofia di gioco"

Sarri ha poi eluso le domande sul mercato, chiarendo anche che sarà necessario del tempo affinché la squadra possa acquisire i suoi principi di gioco. "Io sono più un allenatore da campo, non un manager a tutto tondo. Sinceramente sono annoiato dal mercato, il nostro compito, quello degli allenatori, deve essere quello di far crescere i giocatori. Io qui voglio divertirmi ed essere competitivo, al Napoli l'ho fatto. Divertirsi non sempre fa vincere trofei, ma giocare bene fa divertire i tifosi. Penso che il regalo più grande che possa esserci nella vita è divertirsi facendo il proprio lavoro. Mi piace molto non essere condizionato da niente e da nessuno - ha spiegato il nuovo allenatore del Chelsea -, Conte qui ha fatto risultati straordinari perché è un allenatore straordinario, ma è chiaro che io giochi in maniera leggermente diversa, quindi ci vorrà un po' di tempo per la squadra. Alcuni giocatori devono rientrare dopo i Mondiali, quindi servirà un po' per la costruzione della squadra. Le cose buone fatte da Conte non devono andare disperse, ma nel calcio attuale diventa importante anche saper imporre la propria filosofia di calcio in tempi minori rispetto a quelli a cui eravamo abituati. In alcune esperienze precedenti ho avuto bisogno di molto tempo, nella penultima mi sono serviti tre mesi di tempo e ho resistito grazie alla lungimiranza del club, nell'ultima meno, perché col Napoli abbiamo sofferto nelle prime tre partite e poi abbiamo iniziato un ciclo positivo. Spero di poter fare meglio ancora e impiegare ancor meno tempo adesso".

"Napoli sempre nel mio cuore. Mou era lo Special One? Io semplicemente Maurizio"

Sarri ha poi parlato della fine del rapporto con il Napoli: "E' una storia che si è conclusa, ma Napoli e i suoi tifosi saranno sempre nel mio cuore. Ho ricordi meravigliosi, amo Napoli e la sua tifoseria in maniera viscerale. La fine del rapporto con De Laurentiis? Credo che siano stati commessi errori da entrambe le parti. Alcuni miei silenzi non sono stati compresi, ma spero che nei prossimi anni tutto sarà superato. Avevo il cuore spezzato, ma pensavo fosse arrivato il momento di andare". E alla domanda di una giornalista che ha ricordato la conferenza stampa di presentazione di José Mourinho al Chelsea, Sarri ha risposto in maniera simpatica: "Mourinho si definì lo Special One quando arrivò qui? Io avrei piacere che tutti voi, sia qui che al centro sportivo, mi chiamaste Maurizio semplicemente".

"Non sono omofobo e razzista"

Dopo aver parlato del rapporto con Roman Abramovich, Sarri ha poi allontanato le voci di razzismo e omofobia circolate in Inghilterra a causa di alcuni episodi avvenuti in passato. "Il nostro proprietario è una persona estremamente riservata - ha spiegato l'allenatore dei Blues -, quindi mi sembrerebbe fuori luogo iniziare un rapporto con lui parlando di cose che ci siamo detti in privato. Mi piacerebbe che ci fosse rispetto per un rapporto del genere. Le polemiche su alcuni episodi del passato? Penso che nessuno mi possa definire né omofobo, né sessista, né razzista. Penso di essere una persona estremamente aperta a livello di mentalità. Spero di dimostrarlo nel periodo di tempo in cui lavorerò qui, si è parlato di alcuni errori fatti ma anche ingigantiti. Ma quando uno fa degli errori deve scusarsi e capire che posssono arrivare anche delle critiche dalla stampa. Scusarsi però conta poco, dimostrare è la cosa più importante. Cercherò di farlo, così spero che possiate spazzare questa idea dal vostro cervello".