Carlos Miguel, a caccia di un sogno... sulle orme di suo padre

“O começo de uma grande história!”. L’inizio di una grande storia. Con queste parole Carlos Miguel, portiere brasiliano classe 1998, ha commentato la sua prima partita con la maglia del Nottingham Forest, il suo primo club in Europa dopo una vita trascorsa in Brasile. Finalmente la Premier League: un sogno diventato realtà. Un sogno che nasce dal dolore più grande. Carlos fa il portiere, proprio come suo padre José Cláudio Zaquieu Pereira, che ha giocato negli anni ’70 con la maglia del Botafogo . Entrambi sono dotati di una grande altezza e una reattività tipica dei portieri brasiliani. Entrambi non sono riusciti a vedere l’altro giocare ad alti livelli. Anche Elenise, madre di Carlos e moglie di José Cláudio, non è mai riuscita a vedere il figlio volare tra i pali di una porta. Perché Elenise e José Cláudio sono stati uccisi quando Carlos aveva appena sette anni da alcuni criminali che si sono introdotti nella loro casa a Macae, una cittadina sulla costa atlantica del Brasile. Forse una rapina terminata male. Non si sa. I colpevoli non sono mai stati individuati e, di conseguenza, non si sa neanche il movente. Carlos e suo fratello maggiore José Cláudio erano in casa quando i genitori sono stati uccisi ma sono riusciti a salvarsi nascondendosi in una stanza sul retro. Per entrambi, però, da quel momento la vita non è stata più la stessa. Carlos e José, i due più piccoli di quattro fratelli, sono andati a vivere a Cardoso Moreira con le loro zie Ana Maria e Ana Claudia e la nonna Maria Aparecida, a cui Carlos è ovviamente legatissimo. Persi i genitori, cambiata città e vita, all’età di 7 e 8 anni Carlos e José sono stati da subito seguiti da alcuni psicologi. Oltre alla grave perdita e al trauma subìto, i due fratelli hanno convissuto a lungo con la paura che altri malviventi potessero nuovamente entrare nella loro abitazione per far male a loro e ai loro cari. “Con l’aiuto degli psicologi, di Dio e il nostro, sono riusciti a superare questa tragedia” ha raccontato Ana Maria a TheAthletic. Fin da piccolo Carlos aveva una sola cosa in mente: il calcio e diventare un portiere come suo padre. Le zie avevano raggiunto un accordo con il piccolo portiere “vai agli allenamenti solamente se ottieni buoni voti a scuola”. Detto fatto. Carlos si mette a studiare per non perdere nessun allenamento e continuare a inseguire il suo sogno. Nonostante le difficoltà che la vita gli ha messo di fronte, non si è mai abbattuto e – anzi – ha imparato a essere più forte. Chi lo conosce racconta che inizialmente risulta essere un po’ timido, ma con il tempo sa aprirsi e donare gioia a chi lo circonda. Il suo sorriso è contagioso ma ciò che lo ha sempre contraddistinto è un grande spirito di accoglienza. Quando lo scorso maggio un’alluvione ha colpito Porto Alegre, Carlos ha ospitato a casa sua una coppia di amici. E già in precedenza, racconta a TheAthletic Wesley Paim , aveva ospitato più volte alcuni suoi amici in difficoltà, anche quando abitava in case più piccole e meno accoglienti. E anche se lo spazio era poco, Carlos ha comprato un tavolo da ping pong per far sentire tutti a casa e poter giocare insieme. Un animo buono e un cuore grande nel corpo di un gigante. Ma guai a farlo arrabbiare. Lo sa bene Jonathan Calleri, che si è trovato catapultato a terra da una sua spinta durante una rissa scoppiata in un Corinthians-San Paolo di due mesi fa. Cresciuto nelle giovanili del Flamengo, nel 2016 lo acquista l’Internacional, con cui si mette in mostra al Copinha . Dopo alcuni prestiti non fortunati, nel 2021 passa da svincolato al Corinthians, dove si trova come compagno di squadra uno dei suoi idoli: Cassio. Alle spalle dell’esperto portiere, Carlos cresce e apprende i ‘trucchi del mestiere’, fino all’atteso esordio, il 24 luglio del 2022. Da terzo portiere a secondo, fino all’opportunità di diventare il titolare del Corinthians, che arriva nell’estate del 2024, quando proprio Cassio passa al Cruzeiro. Nella stessa estate, però, per Carlos arriva una grande opportunità. Il Nottingham Forest lo vuole portare in Premier League, per Carlos è l’occasione di una vita. La decisione non è facile, ma alla fine accetta, anche se si troverà nuovamente a dover lottare per il posto da titolare. I tifosi del Corinthians non la prendono bene, anche perché Miguel viene ceduto per ‘appena’ 3 milioni e 400 mila sterline . Lo scorso 28 agosto esordisce con la maglia dei Tricky Trees in Carabao Cup, occasione in cui il Nottingham perde ai rigori contro il Newcastle. L’inizio di Carlos non è dei migliori: dopo appena un minuto di gioco i Magpies passano in vantaggio. Rotto il ghiaccio, si fa trovare pronto nel resto del match, riuscendo a parare un rigore a Joelinton ma senza poter evitare la sconfitta. “Non è stato il risultato sperato, ma lo spirito della squadra e l'incredibile supporto dei tifosi hanno reso la serata speciale. Continueremo a lottare per ottenere di più” ha commentato a fine gara Carlos. Parole che molti giocatori utilizzano dopo una sconfitta e che a volte possono risultare un po’ vuote. Non per Carlos. Non per un ragazzo con la sua storia. I tifosi del Nottingham possono stare tranquilli: Carlos continuerà davvero a lottare. Come ha sempre fatto.

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