Le rimesse laterali di papà e i gol: chi è Liam Delap, l'attaccante comprato da Ed Sheeran

Riuscire a farcela in una fredda e piovosa notte a Stoke è uno degli adagi più famosi del calcio inglese, ormai quasi dall'aria densa di nostalgia. Alludeva alla cronica difficoltà, anche delle più grandi squadre d'Oltremanica, di riuscire a vincere sul campo dello Stoke City in quelle serate rigide tanto quanto quegli avversari, tignosi e fastidiosi come un prurito incessante. Correva la stagione 2008/09 e lo Stoke neopromosso di Tony Pulis gettava nel mischione del Britannia Stadium un nemico silenzioso e inedito per le difese avversarie: i gol sulle lunghissime rimesse laterali di Rory Delap, papà di Liam, l'attaccante classe 2003 comprato da Ed Sheeran. Liam per qualche tempo, come nel normale gioco delle parti, è stato soltanto il figlio di Rory, Barclaysman per eccellenza . Giovanili tra Derby County e Manchester City, poi nello Stoke di papà, altri prestiti fino alla firma con l'Ipswich Town: oggi è uno degli Under21 che sta facendo meglio in Europa, già diversi gol alla sua primissima stagione in Premier nella squadra dalle mille storie. Dell'Ipswich Town Ed Sheeran è più che un tifoso: main sponsor sulle magliette, azionista, persino numero 17 della rosa a partire dalla stagione 2020/21 e anche uomo mercato. La fotografia è questa: estate 2024, il cantautore sta per salire sul palco insieme a Taylor Swift , ma prima sblocca il telefono, avvia una call Zoom con l'obiettivo di convincere un giocatore a firmare con la sua squadra del cuore. E ci riesce anche. Il racconto - tutt'altro che romanzato - è un testimonianza diretta di pochi giorni fa del CEO del club Mark Ashton che, al tempo, aveva trovato quasi casualmente l'asso nella manica: la scoperta che quel target di mercato fosse un grande fan dello stesso Ed Sheeran. Del giocatore in questione Ashton non ha voluto rivelarne il nome, alludendo nell'intervista, comunque, alla speranza di un grande impatto in zona gol. In Inghilterra hanno ristretto il cerchio a due volti nuovi: il centrocampista Szmodics e proprio Liam Delap. Giocava a rugby e andava forte nell'atletica, con un cervello da matematico. Sei partite sotto la guida di Pep Guardiola e un gol, in Coppa di Lega, su assist di Foden, esultando in uno stadio vuoto per la crisi Covid. Nel 2020/21 è campione e capocannoniere della Premier League 2 col City junior di Enzo Maresca. Gran fisico, quasi uno e novanta di altezza, ma soprattutto forza da carrarmato e grande velocità. Una delle specialità è la corsa palla al piede con cui, spesso, fa risalire il suo Ipswich. Ex sprinter ai tempi da studente sui cento e duecento metri, ma con un phisique du role che strizza l'occhio agli sport di contatto più duri, ecco perché spesso gli avversari gli rimbalzano letteralmente contro nel tentativo di fermarlo. Eclettico al tiro: segna bene sia col destro che col sinistro. A 15 anni, più che giocare a rugby, era lui in fuga con altri quindici ragazzini che provavano a inseguirlo, parola dell'ex maestro Mark Sellers alla Ecclesbourne School di Derby. Cristiano Ronaldo è la sua stella polare e fonte di riferimento . Bravo nella matematica e nella geografia tanto che, per gli insegnati, avrebbe potuto coltivare anche una carriera accademica. Oggi Liam Delap gioca e segna in un'atmosfera molto british come lo stadio del suo Ipswich, Portman Road, nel Suffolk, zona dell’Inghilterra poco glamour e molto rurale. Nella squadra di Ed Sheeran e dei giocatori da cinema: i nostalgici uomini dell'Ipswich degli anni Ottanta John Wark e Russell Osman avevano addirittura avuto una propria parte nel film classicone Fuga per la vittoria, mentre Kevin Beattie e Paul Cooper avevano fatto da controfigure per le scene di campo a Michael Cane e Sylvester Stallone. Nel Suffolk il presente è tutto di Liam, figlio di quel Rory diventato una sorta di leggenda del calcio inglese dei primi anni Duemila. Con un epiteto preciso: Barclaysman, recente trend social per dipingere quei giocatori cult del periodo in cui la Premier League era griffata Barclays Premier League ; anni che saranno nostalgici a breve. Per fare alcuni esempi: le superstar come Rooney o Henry non erano Barclaysman, lo erano baller come Jay-Jay Okocha o Geovanni, Morten Gamst Pedersen e Yakubu. E ovviamente Rory Delap, l'ex giavellottista riformatore del calcio inglese. Con lui ogni rimessa laterale era una palla gol. Secondo uno dei mille aneddoti attribuiti al loco Bielsa, tra realtà e leggenda, c'è anche l'indicazione a un proprio portiere di calciare volontariamente la palla in tribuna per recuperare il possesso da una posizione più agevole su una rimessa laterale avversaria. Delap e quello Stoke giocavano invece sulle rimesse a proprio favore, tutte seguite da un ooohh di ovazione del pubblico come alle mosse dei matador nelle corride dei tori. Rory, papà di Liam, aveva un passato da giavellottista messo al servizio di uno schema mai così efficace come nella stagione 2008/09. E infatti circa dieci gol arrivarono propiziati dalle sue lunghissime rimesse laterali. Il primo novembre del 2008 lo scacco matto: lo Stoke sconfisse 2-1 l'Arsenal con due gol su due nati dalle sue gettate. Erano tesissime, a norma di regolamento come insegnano nelle scuole calcio, ma affilate come una lama di rasoio; o come una punizione di Beckham. Erano colpi ben assestati di flipper dove la pallina, impazzita, finiva in area senza che nessuno sapesse dove sarebbe rimbalzata; tutti tranne Rory, ovviamente, che conosceva già il finale del thriller. Un Barclaysman, appunto. I tempi ora sono cambiati: ora c'è il figlio Liam a prendersi la scena con gol su gol. E ormai nessuno sembra fargli più la stessa - solita e incessante - domanda: "Ma tu le rimesse laterali quanto le batti lunghe?".

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Marco Salami