Dall'amarezza per un annuncio che avrebbe dovuto dare lui, alla delusione per la mancanza di un progetto serio per il dopo carriera. Totti ha un contratto da dirigente, ma mai nessuno gli ha parlato di quella che realmente sarà la sua dimensione futura. E questo silenzio è la cosa che lo ferisce di più
#SkyGrazieTotti: LO SPECIALE
L’addio di Totti è stato ufficializzato dal nuovo ds della Roma Monchi nella sua conferenza stampa di presentazione. Da quel preciso momento un po’ tutti hanno detto la loro. Lo ha fatto stesso dirigente spagnolo, che ha speso parole dolci per il capitano della Roma - e il diretto interessato che ha apprezzato
la sensibilità avuta da Monchi nell’anticipargli il contenuto di quello che avrebbe detto da lì a poco. Ne hanno parlato amici, compagni, avversari. Tutti quelli che in questi 24 anni hanno avuto la fortuna di incrociarlo: giocandoci assieme, contro o semplicemente ammirandolo davanti alla tv. Hanno parlato un po’ tutti, tranne lui. Francesco Totti. Era lui a dover dare quel'anuncio, non l'ultimo arrivato. Ma cosa pensa, Totti? Come l’ha presa? Quale è il suo stato d’animo? Più facile partire da quest’ultima domanda. Triste, malinconico, amareggiato. Anche ferito.
Un anno da comparsa
Che la stagione, l’ultima da calciatore, non sia andata secondo le sue previsioni è sotto gli occhi di tutti. Appena 837 minuti in campo fra campionato e coppe: 6 sole presenze da titolare (una in campionato, alla 3^ Giornata a Crotone), 3 gol e tanta, tanta panchina. Da dove ha visto gran parte dei 4 derby giocati: 17, 4 e 8: sono i minuti in campo contro la Lazio fra campionato e Coppa Italia, dopo averne passati 90 seduto nell’unica vittoria stagionale contro la squadra di Inzaghi. Da spettatore ha vissuto anche le sfide a Juve, Inter, Milan Napoli. E un rapporto con Spalletti su cui si sono spese fiumi di parole.
Totti & i motivi dell'amarezza
Ma non è questo il motivo principale della delusione di Francesco Totti. La sua è una storia straordinaria perché ha colmato anni in cui non ci sono stati grandi risultati per il club. La Roma si è aggrappata a Totti e da lui ha ottenuto una dimensione internazionale. Totti aveva capito da un pezzo le intenzioni della società. E’ deluso invece dalla mancanza di un progetto serio per lui post carriera. Totti ha un contratto da direttore tecnico (6 anni), ma mai nessuno gli ha parlato d quella che sarà la sua dimensione dirigenziale. Di cosa si occuperà? Avrà un ruolo centrale? Ovviamente lui non ne accetterebbe uno che non sia operativo, che non sia l’equivalente di quanto fatto per quasi un lustro in campo. Nessuno però gli ha mai dato risposte. “Chiedo che Totti sia il più possibile vicino a me per poter imparare cosa è la Roma – ha detto l’altro giorno Monchi -. Lui è la Roma e se riuscirò ad apprendere anche solo l'1% di ciò che lui sa su questo contesto, mi riterrò già fortunato”. Anche il nuovo ds, nel dare alla notizia i crismi dell’ufficialità, non ha fatto chiarezza su quello che sarà il post-campo di Totti. Come non l’ha mai fatta il presidente Pallotta che, nella sua visita a marzo nella capitale, non lo ha minimamente coinvolto in un percorso futuro. E questo silenzio sulla sua collocazione futura è la cosa che lo ferisce di più
Del Piero su Totti: "Gli auguro di chiudere col sorriso"
"Credo che sia un momento di grande riflessione per Francesco - ha commentato Alex Del Piero a L'Originale -. Solo lui quando parlerà potrà dirci qualcosa in più. 20 anni sono tanti e lui rimarrà negli occhi e nei cuori dei romanisti come l'emblema, il capitano, il re di Roma, solo per citare alcuni dei suoi soprannomi. Sarà così qualsiasi sia la sua decisione futura. Gli auguro quello che è successo a me: di chiudere la carriera con un grande sorriso e con grande felicità. Un addio che merita per quello che è stato ed è per la Roma e per i propri tifosi. Da amico, ex compagno di nazionale e tifoso di calcio gli auguro questo".
Porrà: "Non ha ancora deciso cosa fare da grande"
"Totti non ha ancora realizzato, è concentrato a eternarsi, ad allungarsi la vita sull'erba, a insistere con questa disciplina nipponica per essere sempre al meglio, anche se nel 2017 gli sono stati concessi solo 107 minuti. Non credo che abbia pensato a cosa fare dopo": questo il commento di Giorgio Porrà ospite in studio a Sky Sport24.