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Juventus, Allegri: "Dispiace per Bonucci, sarebbe diventato capitano"

Serie A
Massimiliano Allegri nella recente tournée americana della Juventus (Getty)

Dopo aver confessato di aver pensato alle dimissioni dopo la finale di Champions persa a Cardiff, l'allenatore della Juventus si racconta: "Pochi hanno apprezzato le due finali in tre anni". E sulla cessione del difensore: "Non ne va fatta una colpa a nessuno, nemmeno a me"

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Dalla finale persa a Cardiff alla controversa cessione di Leonardo Bonucci al Milan. Massimiliano Allegri non tralascia gli argomenti più spinosi in un’intervista concessa a Premium Sport in occasione del suo 50esimo compleanno. Dopo aver confessato a The Players Tribune di aver pensato alle dimissioni dopo la sconfitta nella finale di Champions League contro il Real Madrid, l’allenatore della Juventus torna sulle prestazioni dei bianconeri nella massima competizione europea: “La Juventus ha fatto un bel passo in avanti in Europa negli ultimi anni. Dispiace solo che pochi abbiano apprezzato le due finali raggiunte in tre anni. In passato c’era riuscita solo la Juventus di Lippi. Con il tempo, però, magari questi risultati verranno rivalutati. Dobbiamo ripartire da Cardiff, ma con rabbia positiva e assolutamente senza ansia. E adesso, magari arriviamo per la terza volta in finale e questa volta la vinciamo”.

Su Bonucci

Continua inevitabilmente a far discutere, tanto tra i tifosi quanto tra gli addetti ai lavori, la cessione di Leonardo Bonucci. Allegri si esprime così sul difensore: "Leo sarebbe stato il futuro capitano della Juventus, un uomo spogliatoio che nel futuro avrebbe insegnato e trasmesso il dna bianconero" – spiega il livornese – “sono dispiaciuto, ma ha fatto una scelta e di questo non ne va fatta una colpa a nessuno: né a lui, né alla società e nemmeno all'allenatore”.

"Sul litigio di Cardiff tante voci fantasiose"

Dietro la scelta di Bonucci, si dice, ci sono le frizioni con Allegri, culminate con le voci su un presunto litigio nell’intervallo della finale con il Real: "Non è successo assolutamente niente e mi sono divertito un sacco quando, quest'estate, sono uscite tante voci fantasiose – nega l’allenatore della Juve - A volte inventano delle cose che nemmeno in un film riuscirebbero a raccontare, tanto sono incredibili. A Cardiff avevamo giocato un bel primo tempo e nell’intervallo ero preoccupato solo perché avevo due giocatori zoppi, Pjanic e Mandzukic. Nella ripresa il Real, quando ha capito che poteva schiacciare sull'acceleratore, l'ha fatto, come fanno le grandi squadre”.

Arriverà il settimo Scudetto?

Lo scorso anno è stato quello del sesto Scudetto consecutivo, un’impresa che la Juventus vuole rendere ancora più significativa con il settimo campionato consecutivo:  “Dico solo che il 7 è un bel numero. I ragazzi ormai hanno un dna vincente e soprattutto c'è una grande disciplina, ci sono delle regole da rispettare. Qualsiasi giocatore che arriva alla Juventus, se può dare otto, alla fine riesce a fare nove”.

Su Agnelli e il rapporto con i giocatori

Nelle parole di Allegri spazio anche al presidente della Juventus Andrea Agnelli e al rapporto con i suoi giocatori: “Il presidente è giovane, ma nonostante l’età ha grandi idee ed è bravo a miscelare la tradizione di una delle famiglie più importanti d’Italia assieme ai suoi progetti per l'estero. Vuole far diventare la Juventus una delle società più grandi a livello mondiale”. 

Con i giocatori “mi piace scherzare con loro, ma sempre con rispetto dei ruoli. Le sfide con Pogba? Pensava di vincere sia a basket sia a calcio: magari con le mani sì, ma se pensava di battermi con i piedi... Spero solo non sia andato via per questo, altrimenti per farlo rimanere l'avrei fatto vincere apposta! A ogni modo, nel calcio, chi dice che tutti i giocatori sono uguali è un ipocrita. Prendete Buffon: senza togliere nulla a nessuno, Gigi è un giocatore diverso dagli altri. È così e basta. Credo che abbia un futuro importante a livello dirigenziale, magari in Federazione. È un uomo con cui mi confronto e che in certi momenti ha comunque bisogno del sostegno dell'allenatore”.