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De Rossi, ecco cosa rischia per lo schiaffo a Lapadula. Mantiene la fascia di capitano

Serie A

Lorenzo Fontani

Daniele De Rossi, Genoa-Roma (Getty)

Daniele De Rossi è stato espulso durante Genoa-Roma per un contatto con Lapadula nell'area di rigore. Il centrocampista giallorosso ha colpito l'avversario con uno "schiaffo", ma il club ha deciso di non togliergli la fascia di capitano. Ecco cosa rischia

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Con ogni probabilità Daniele De Rossi dovrà saltare solo le sfide contro Spal e Chievo a causa dell’espulsione rimediata contro il Genoa. Il Codice di Giustizia Sportiva per casi come quello di Marassi prevede infatti sì un minimo di tre giornate per condotta violenta (un colpo all’avversario dato senza una contesa per il pallone), ma il precedente di Bonucci parla chiaro: per un caso molto simile, sempre contro il Genoa e sempre con l’arbitro Giacomelli richiamato dal Var, il capitano (altra curiosa coincidenza) del Milan fu squalificato per solo due giornate. Intanto il club ha scelto di non togliergli la fascia da capitano.

Il Giudice Sportivo parlò in maniera un po’ poco ortodossa di “condotta gravemente antisportiva” (che in realtà nel Codice di Giustizia è riferita alle simulazioni che procurano rigori, ai gol segnati di mano), ma in realtà si trattò di una condanna per condotta violenta con una giornata di sconto per l’attenuante di essere comunque durante un’azione di gioco, e non in un contesto totalmente avulso dallo sviluppo della partita. Un’azione che assomigliava molto a quella con De Rossi e Lapadula protagonisti. Le due giornate furono infatti così motivate: “per avere, al 24’ del primo tempo, durante un'azione, con il pallone non a distanza di giuoco, colpito con una gomitata al volto un calciatore della squadra avversaria, procurandogli danni fisici". Nelle prossime ore il Giudice Sportivo prenderà una decisione sul gesto del centrocampista della Roma. 

Al di là del fatto che in questo caso non sono stati riscontrati danni fisici per Lapadula, in pratica basta sostituire “gomitata” con “manata” per avere la verosimile descrizione che il Giudice troverà nel referto di Giacomelli. E per comminare la stessa squalifica inflitta a Bonucci: se le giornate invece fossero tre, la Roma avrebbe buon gioco ad ottenere uno sconto dalla Corte Sportiva d’Appello.