Bianconeri con l'attacco più prolifico (44 reti), giallorossi con la difesa meno perforata (10 gol). Gli anni scorsi i ruoli erano invertiti, con la Juve vincente grazie alla sua solidità. Quale fattore avrà la meglio questa volta: il miglior attacco o la miglior difesa?
Juventus-Roma -4. Nonostante domani ci sia la Coppa Italia e gli allenatori preferiscono pensare a una partita per volta, la mente dei tifosi è già proiettata al big match di sabato sera. Scontro che, come già successo negli ultimi quattro anni, sarà un crocevia importante, forse decisivo, per l'intero campionato. Se nelle stagioni passate però eravamo abituati ad arrivare a quest'appuntamento con la Juve miglior difesa e la Roma con il miglior attacco, quest'anno le cose sono completamente opposte. Statistiche che, dati alla mano, sorridono più ai giallorossi visto che negli ultimi campionati lo scudetto è sempre andato a chi subiva meno gol e non a chi ne faceva di più.
I numeri dell'attacco
I bianconeri hanno infatti ora l'attacco più prolifico della Serie A, con 44 reti messe a segno, 6 in più del Napoli e ben 10 rispetto all'Inter. Numeri che la Vecchia Signora non registrava da oltre 50 anni. Solo la formazione di Spalletti è riuscita quest'anno a mantenere la porta inviolata contro Higuain e compagni. Il merito va distribuito in parti quasi uguali a tutti i componenti della rosa perché in questa Juve nessuno ha fatto la parte del bomber in grado di trascinare da solo tutta la squadra, se non Dybala nelle prime partite, quando poteva vantare già 10 gol alla 6^ giornata. Tra tutte le competizioni infatti sono già 13 i calciatori bianconeri andati a segno. Solo Dybala e Higuain sono andati in doppia cifra, ma Allegri ha potuto godere delle finalizzazioni dei centrocampisti, come può ampiamente dimostrare l'ultima trasferta giocata a Bologna.
Messo a confronto ben diverso è il rendimento offensivo della Roma. I giallorossi hanno segnato nelle prime 16 giornate appena 28 reti, 16 in meno rispetto ai ragazzi di Allegri. Sono addirittura cinque le squadre che hanno segnato di più rispetto alla squadra di Di Francesco. Per trovare numeri così negativi bisogna tornare alla stagione 2011-2012, la prima sotto la presidenza americana, con la squadra di Luis Enrique incapace di segnare nei primi 16 turni più di 21 miseri gol. Nel 2014-15 poi, la seconda stagione dell'era Garcia, il 28° gol arrivò alla 15^ giornata sul campo del Genoa prima di uno 0-0 interno contro il Milan. Era una Roma in difficoltà però e che non aveva punte di ruolo a cui affidarsi. Questa volta invece di bomber ne ha due, Dzeko e Schick, anche se nell'ultima partita hanno dimostrato una certa incompatibilità. Il ceco, per via degli infortuni in particolare, non è ancora riuscito a sbloccarsi in questo campionato, mentre l'ex City vive un periodo di appannaggio che gli ha permesso di realizzare solo una rete (alla Spal) negli ultimi due mesi e mezzo. Non hanno fatto meglio gli altri compagni di reparto, con Perotti autore di 3 centri, di cui 2 su rigore oltre ad altri 2 penalty sbagliati, ed El Shaarawy, a segno 4 volte. Completamente a secco sono rimasti invece Defrel e Under. E il centrocampo? Col freno a mano, con appena 6 reti totali in tutto il reparto. Una carenza dovuta però alla percentuale di realizzazione e non al gioco in sé per sè. Negli ultimi 5 match la Roma ha infatti matenuto una media di circa 20 conclusioni a partita, più di qualunque squadra di Serie A.
I numeri della difesa
6 scudetti consecutivi e per 6 volte miglior difesa. La Juventus non mente: avere una difesa solida è la base per vincere. Quest'anno però a costruire un bunker nella propria metà campo è stato Di Francesco che fin dal suo arrivo nella capitale ha pensato di preoccuparsi prima di sistemare la propria retroguardia. E i risultati si sono visti. La Roma è infatti la miglior difesa del campionato, con appena 10 reti al passivo in 15 partite (manca sempre il recupero con la Samp), solo 7 se si considera la stagione dalla 3^ giornata in poi. Un rendimento reso possibile grazie a un'efficiente sistema tattico: Di Francesco ha infatti alternato spesso anche la coppia difensiva, ma le prestazioni non sono cambiate. I giallorossi hanno confermato questo trend anche in Champions, mantenendo inviolata la porta nelle 3 partite giocate all'Olimpico e infatti, se andiamo ad osservare le classfiche dei principali campionati europei, si può notare che Manolas e compagni sono la terza miglior difesa di tutta Europa, alle spalle solo di Barcellona e Atletico Madrid (7 reti subite a testa). Non è un caso che la Roma ha infatti vinto ben cinque incontri stagionali con il punteggio di 1-0, più di qualunque altro. Nelle ultime tre partite, tra campionato e Champions, non ha subito tiri nello specchio, mentre le ultime tre realizzazioni incassate in Serie A sono arrivate tutte su calcio di rigore o azioni conseguenti, come il gol di Viviani in Roma-Spal. L'ultimo a perforare su azione Alisson, un altro dei segreti della difesa giallorossa, è stato Simeone lo scorso 5 novembre, più di un mese fa.
14 sono invece i gol subiti nelle prime 16 giornate dalla Juventus, un numero abbastanza in linea con quello delle passate stagioni (14 erano stati anche l'anno scorso a questo punto del campionato, 12 quello precedente). Simile è stato anche il percorso affrontato, con una crescita graduale dopo le difficoltà di inizio campionato e una porta che si è pian piano rimpicciolita per gli avversari. L'unica differenza quest'anno è stato dover fare i conti con l'assenza di Bonucci, perno centrale della BBC delle passate stagioni. Allegri si è adattato e, così come il collega di Francesco, ha trovato con il tempo una certa solidità pur alternando spesso gli uomini nel reparto arretrato. Fatta eccezione per Howedes infatti, infortunato per quasi tutta la prima metà di campionato, tutti gli altri centrali di difesa hanno totalizzato almeno 1000 minuti in campo a testa. I bianconeri sono così tornati agli standard passati e hanno mantenuto inviolata la porta nelle ultime 6 gare tra Serie A e Champions League. Dopo la disfatta di Genova contro la Samp infatti, Barcellona, Crotone, Napoli, Olympiacos, Inter e Bologna sono dovuti restare a bocca asciutta. A chi il merito principale? Forse a Benatia, il filo continuo tra Roma e Juventus.
I due precedenti
Gli ultimi due scontri diretti tra Juventus e Roma disputati a Torino si sono conclusi con il punteggio di 1-0. In entrambe le occasioni infatti, il prorompente attacco giallorosso non è riuscito a far male a Buffon. A fare la differenza è stata invece la solidità della formazione bianconera che poi, con le giocate singole di Dybala nel 15-16 e di Higuain lo scorso anno, è riuscita a portare a casa i tre punti. Un contesto simile ci accompagnava infatti anche al big dello scorso anno. Stessa giornata e stesse ambizioni delle due, con la Roma di Spalletti che arrivava allo Stadium con un ritardo di 4 punti. Questa volta invece la distanza è dit tre lunghezze (potenziale pari merito se la Roma dovesse battere la Samp), ma opposte sono le linee guida che accompagneranno l'incontro. Riuscirà l'attacco bianconero a perforare la solida difesa giallorossa? La spunterà di nuovo la miglior difesa o sarà decisivo il fattore casa? Sabato alle 20,45 l'ardua sentenza.