Nella vittoria di Firenze, brillano tra bianconeri il talento e l'estro di Federico Bernardeschi. Ma il classe 1994 è l'ultimo di tre grandi ex a segno in questo campionato: Gonzalo Higuain contro il Napoli e Mehdi Benatia alla Roma. Tre gol di chi era stato grande con l'altra maglia e che ora lo sono a Torino, sognando il settimo Scudetto
È una legge non scritta del calcio. "Il gol dell'ex". Sei grande con una maglia, cambi squadra e quando ritrovi i tuoi vecchi compagni... segni. Saranno le motivazioni, sarà la voglia di dare qualcosa in più del solito, ma da sempre è così. E in una Juventus che stupisce per continuità di risultati, reti inviolate e vittorie in campionato, la legge del gol dell'ex è diventata una sorta di mantra. Higuain, Benatia e il nuovo arrivato: Federico Bernardeschi. Un gol a testa (a Firenze in gol anche il Pipita) a decidere tre partite sentite, tre match decisivi per provare a fare, di nuovo, la storia. L'obiettivo è ben chiaro, il settimo Scudetto è un sogno che (anche) quei tre stanno aiutando a mantenere vivo. Erano uomini-chiave a Napoli, Roma e Firenze, decisivi in tre situazioni diverse una volta passati in maglia bianconera. Perché segna, comunque, l'ex. Gonzalo, Mehdi e Federico: sono loro (l'oro) della Juventus in versione carroarmato. 8 vittorie di fila, un gol subito nelle ultime 16 partite giocate, un rullo compressore che abbatte tutto ciò che le si para davanti. Perché nelle grandi sfide, se c'è un giocatore che l'ambiente degli avversari l'ha vissuto dall'interno, la decide proprio quel calciatore. Tre gol (con esultanza annessa) a dimostrare come questa squadra sia in grado di gestire le partite, le vittorie, i risultati. Con lo Scudetto lì, nella sfida a due con il Napoli. 0-1, 1-0, 2-0, con due minimi comuni denominatori: le reti inviolate e le firme, proprio, di chi aveva indossato la maglia avversaria.
1 dicembre: Higuain abbatte il Napoli
Prima vittima della legge dell'ex: proprio il Napoli. Stadio San Paolo, 1° dicembre. Azzurri in... grigio, Juventus in giallo, che diventa oro-Pipita. Segna ed esulta Gonzalo Higuain, che cerca il suo vecchio presidente Aurelio De Laurentiis in tribuna a Fuorigrotta. La prima sconfitta in campionato per il Napoli, con il gol voluto e cercato dell'uomo dei record in azzurro, nonostante l'infortunio alla mano che rischiava di tenerlo fuori. Non doveva giocare eppure l'ha decisa lui. Dando il via alla legge dell'ex in salsa bianconera.
23 dicembre: tocca a Benatia
Ancora 1-0, ancora un ex. Dal San Paolo all'Allianz, avversaria la Roma. Chi segna tra Miralem Pjanic e Mehdi Benatia? Decide il difensore marocchino: angolo dell'altro ex, proprio il bosniaco, colpo di testa di Chiellini e doppio miracolo di Alisson, che salva anche sul Benatia. Traversa e respinta, c'è ancora Benatia: eccolo il gol del vecchio compagno, ecco la legge che si compie (di nuovo) a favore della Juventus. A completare l'opera, anche Szczesny (dal passato recentissimo in giallorosso), che cancella il pareggio a Patrik Schick in contropiede.
9 febbraio: ecco Bernardeschi
Eletto a titolare dalle defezioni offensive, ecco che emerge il talento, la classe... l'ex. Bernardeschi torna nella sua Firenze, che lo ha cresciuto, formato, portato al grande calcio prima di passare alla Juventus per 40 milioni di euro più 2 di bonus. Un trasferimento storico, dettato dalla volontà del giocatore di misurarsi con palcoscenici più alti, per dimostrare di avere tutte le carte in regola per essere all'altezza dei bianconeri. 4 gol in campionato, tutti quando è partito dall'inizio: più tempo ha, più alta è la possibilità di segnare. Atalanta, Spal, Cagliari e... Fiorentina. La sua Fiorentina, la sua (ex) squadra. Punizione sul secondo palo che entra, anche grazie alla complicità di Sportiello. Higuain, Benatia, Bernardeschi: segna (quasi sempre) l'ex. Perché è una legge non scritta del calcio, una legge che in questa Juventus sta diventando sempre più un teorema.