Napoli-Lazio, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Flavio Fusi

Naplaziocope

Stasera si sfidano due tra le migliori squadre della Serie A, oltre che due tra le più diverse. La posta in palio è pesante per entrambe, ecco alcune domande per prepararsi al meglio

 

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Due squadre dall’identità opposta

Il Napoli è ormai una squadra con un’identità consolidata, plasmata in anni. Se già dalla sua prima stagione sulla panchina azzurra Sarri era riuscito a dare un’impronta di gioco offensiva definita, la struttura difensiva non è mai stata così solida come in questo campionato. Nei cinque maggiori campionati europei solo l’Atlético Madrid e il Barcellona hanno subito meno dei 12 gol, rigori esclusi, concessi dal Napoli, ma nessuna squadra in Europa concede meno degli 0,50 xG di media a partita dei partenopei, un dato migliore anche della straordinaria stagione 2014/15 della Juventus. I miglioramenti in fase difensiva non hanno impoverito la produzione offensiva, tanto che il Napoli è dietro solo alla Roma per xG complessivi prodotti in Serie A. L’infortunio di Ghoulam proprio quando sembrava pronto a rientrare in campo a tempo di record è una tegola pesante, ma le statistiche avanzate continuano a legittimare la candidatura allo Scudetto degli uomini di Sarri, che, nonostante le difficoltà determinate dalla perdita di un giocatore così influente sul gioco offensivo, sono riusciti ad inanellare sette vittorie consecutive nelle ultime sette partite.

Se la forza del Napoli è un modello di gioco definito, Inzaghi, pur schierando sistematicamente la difesa a tre, ha costruito una Lazio capace di proporre registri di gioco differenti e soprattutto di adattarsi ai punti di forza e alle debolezze dell’avversario di turno.

A dispetto dei pronostici, i biancocelesti sono emersi come legittimi candidati al terzo posto, brillando soprattutto in fase offensiva, dove Immobile, Luis Alberto e Milinkovic-Savic stanno vivendo un vero e proprio anno di grazia dal punto di vista realizzativo, tanto che la Lazio ha segnato ben 51 gol senza rigori, pur generando solo 33,9 xG. La squadra ha però rallentato nelle ultime due partite, in cui ha perso contro Milan e Genoa. Contro i rossoneri, e già nella gara precedente con l’Udinese si è visto quanto sia mancato Immobile, centravanti unico per caratteristiche nella rosa della Lazio, fondamentale sia in fase di realizzazione (20 gol finora) che in fase di rifinitura (7 assist). La conferma viene ancora una volta dagli xG: se la media è stagionale è di 1,5 xG a partita, contro i bianconeri è scesa a 1,0 xG contro l’Udinese e 0,9 xG contro il Milan. Un po’ come Sarri, Inzaghi ha costruito il suo progetto tattico anche sulle caratteristiche di alcuni giocatori determinanti e le loro assenze hanno sempre pesato. Per conquistare la Champions, sarà fondamentale la gestione dell’impegno in Europa League, ma anche risolvere il caso Felipe Anderson, che ultimamente aveva dimostrato di poter essere un’arma tattica importante.

Come affronterà Simone Inzaghi il giro palla da dietro del Napoli

All’andata, Inzaghi aveva deciso di difendersi con un blocco basso, occupando bene la zona centrale e gli spazi di mezzo. Gli esterni controllavano da vicino i terzini avversari, mentre le mezzali prendevano in consegna le mezzali del centrocampo del Napoli. L’idea di base era di lasciar giocare i centrali, con Luis Alberto e Immobile che oscuravano Jorginho, cercando di dirottare la manovra del Napoli verso le fasce, dove era più facile da sterilizzare.

Un fotogramma dell’andata. Luis Alberto e Immobile impediscono a Jorginho di ricevere, mentre Parolo e Milinkovic-Savic controllano rispettivamente Hamsik ed Allan.

Ma la Lazio non si limitava a stare bassa: quando dalla fascia il terzino faceva ritornare la palla verso il centrale, si innescava infatti il pressing degli attaccanti. La strategia di Inzaghi si era rivelata efficace nel limitare il Napoli, ma due infortuni avevano fatto crollare il piano gara di Inzaghi. Prima Bastos, fondamentale per le tempestive uscite su Insigne, schiacciato dalla sua debordante fisicità, era stato costretto a lasciare il posto nella difesa a tre a Basta, che non aveva interpretato le uscite sul numero 24 azzurro allo stesso modo. Poi, al rientro dagli spogliatoi, Murgia era subentrato a De Vrij, a sua volta infortunato, con Leiva costretto a scalare al centro della difesa.

La squadra di Sarri aveva iniziato a penetrare il blocco biancoceleste con maggiore facilità e una volta trovato il gol, aveva dilagato, con una Lazio che aveva finito in 10 dopo l’infortunio di Basta, preceduto da quello di Milinkovic-Savic. È probabile dunque che Inzaghi proponga una strategia simile a quella vista all’Olimpico, anche perché si era dimostrata efficace prima che la sua squadra cominciasse a perdere i pezzi uno dopo l’altro.

Come se la caverà il Napoli contro le transizioni della Lazio

Se, come è prevedibile, rivedremo un blocco biancoceleste basso, allora la Lazio punterà forte sulle transizioni, cercando di cogliere il Napoli impreparato. Anche una difesa con meccanismi consolidati come quella di Sarri sarà posta sotto notevole stress dalla Lazio, che ha tante armi diverse. La squadra di Inzaghi ha giocatori capace di ribaltare velocemente il fronte d’attacco, sia giocando in verticale che con la conduzione di una delle sue frecce, ma ha anche la possibilità di giocare lungo e alto, sfruttando le doti da catalizzatore di palloni aerei di Milinkovic-Savic. Non va trascurata nemmeno l’assenza di Albiol, che sarà costretto a lasciare il posto a Chiriches. Sappiamo quanto Sarri sia riluttante a proporre modifiche al suo undici titolare e di certo non sarà felice di rinunciare al difensore spagnolo proprio contro la Lazio, considerata la sua importanza nella linea a quattro. Il difensore rumeno è ormai integrato nella fase difensiva del Napoli, ma quest’anno ha giocato appena 493 minuti, partendo titolare solo in cinque occasioni.

Un’altro modo con cui la Lazio può attaccare il Napoli sono i cambi di gioco, approfittando della compattezza in zona palla degli uomini di Sarri. In questo esempio, a seguito di una rimessa laterale, Milinkovic-Savic trova Marusic sul lato opposto che può correre in campo aperto costringendo i difensori a scappare all’indietro.

Sarà fondamentale leggere al meglio tutte le situazioni di gioco, senza sbagliare le decisioni nelle situazioni di palla scoperta e soprattutto operare coperture preventive efficienti, soprattutto in mezzo al campo, dove Milinkovic-Savic e Parolo potrebbero approfittare dei movimenti in avanti delle mezzali azzurre per mettere in difficoltà Jorginho, e creare superiorità numerica con l’apporto di Luis Alberto.

Come può cambiare il contesto se va in vantaggio l’una e l’altra

Se sarà il Napoli a passare in vantaggio, allora la Lazio sarà costretta a uscire allo scoperto e pressare in maniera più sistematica i padroni di casa. Il baricentro dovrà necessariamente alzarsi e con Marusic e Lulic in pressione sui terzini avversari, i centrali difensivi sarebbero costretti ad affrontare sistematicamente il tridente del Napoli in parità numerica. I pericoli sarebbero costanti ogni volta che gli azzurri riuscissero a risalire il campo, ma la gara sarebbe sicuramente più aperta e ne beneficerebbe lo spettacolo.

D’altra parte, non è detto che Inzaghi non abbia deciso di partire subito con una strategia di questo tipo, cercando di aggredire alto nei primi 15-20 minuti, per cercare una rete immediata su cui poi speculare con un blocco più basso nel resto della gara.

Se fosse la Lazio a passare in vantaggio probabilmente i biancolesti si abbasserebbero per congestionare gli spazi negli ultimi metri di campo. Il rischio però sarebbe di tenere gli esterni e le mezzali troppo basse, difendendo coi centrocampisti schiacciati su una linea difensiva a cinque. Ripartire in transizione sarebbe complicatissimo e la pressione, anche psicologica, sul blocco difensivo sarebbe massima. Ecco perché anche se fosse la Lazio a passare in vantaggio, dovrebbe cercare di abbassarsi in modo graduale per non lasciare troppe libertà al giro-palla del Napoli lasciandosi comunque la possibilità di contrattaccare.

La posta in palio

Dopo la sofferta vittoria della Juventus sulla Fiorentina, il Napoli è obbligato a centrare il risultato pieno se vorrà mantenere la testa della classifica. La Lazio è un avversaria tutt’altro che morbida, ma con l’irreale proiezione della quota Scudetto attuale, ogni passo falso può costare carissimo. Se il turnover in campionato è sempre stato relativo, sarà interessante anche vedere come sarà gestito l’impegno di Europa League alle porte.

Avendo perso le due gare precedenti, la Lazio non arriva certamente nel migliore dei modi a questa sfida. La sua fortuna è che anche Roma e Inter stanno faticando, rendendo la corsa alla Champions molto più rallentata di quanto non sembrasse qualche settimana fa. Strappare anche solo un punto al San Paolo sarebbe un risultato positivo, ma la Lazio è una squadra forte e ambiziosa che sicuramente punterà al massimo della posta. Per Inzaghi questi punti sono importanti tanto quanto per Sarri. È una partita delicata e potremmo vedere un primo tempo di studio, ma entrambe le squadre costrette a vincere per conservare la propria posizione in classifica e possiamo aspettarci una ripresa giocata a viso aperto. Nessuna delle due squadre può rallentare la propria marcia.