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Juventus campione d'Italia, Allegri: "Bel gioco? Conta vincere. Abbiamo cuore, senza quello non vinci"

Serie A

Al termine della sfida con la Roma, che ha sancito la vittoria del 7° scudetto consecutivo, l’allenatore ha parlato così su Sky Sport: "L’equilibrio ha fatto la differenza, ho a disposizione una rosa importante di giocatori di cuore". Poi in conferenza stampa: "Se non mi mandano via resto alla Juve"

JUVE AL 7° CIELO: LO SPECIALE SCUDETTO

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Vincere è difficile, confermarsi probabilmente lo è molto di più. Ma Massimiliano Allegri ci è riuscito anche quest’anno, conquistando il settimo scudetto consecutivo della Juventus, il suo quarto in bianconero. Accompagnandolo ad altrettante vittorie della Coppa Italia. Insomma, una settimana perfetta. Che l’allenatore ha commentato così intervistato da Sky Sport: “Ho una squadra importante, di giocatori bravi e che fanno una cosa fondamentale perché sanno passarsi la palla tra loro. La società mi ha messo a disposizione un’ottima rosa e ci ha sostenuto nei momenti difficili. L’equilibrio ha fatto la differenza. Come quando abbiamo vinto a Napoli, quando rischiavamo di andare a -7 e come è successo dopo la sconfitta interna con gli azzurri. Sapevamo che il Napoli ci avrebbe dato filo da torcere fino alla fine, ha fatto dei record importanti e una stagione straordinaria”. Il momento di svolta della stagione può essere individuato nella pazzesca rimonta sull’Inter, a cui è seguita la sconfitta degli azzurri a Firenze: “Ho a disposizione giocatori di cuore e se non hai quello non vinci, poi serve anche un pizzico di fortuna e quella te la devi a cercare. Nel calcio di oggi negli ultimi minuti ci sono tutt’altre partite, rispetto a quando era consentito al portiere bloccare la palla con le mani sui retropassaggi. Che credo sia la cosa che abbia cambiato veramente questo gioco. Siamo stati bravi a portare la palla vicino all’area avversaria, contro una squadra che aveva fatto grandi cose”.

Evoluzione

Il merito più grande, probabilmente, di Allegri è stato la capacità di saper trasformare la squadra, sia dal punto di vista tattico sia con le letture giuste durante le singole sfide. “Tutti gli anni sono diversi uno dall’altro, l’anno scorso ho messo i giocatori più tecnici che avevo a disposizione e temevo che potessimo perdere il campionato. Li ho responsabilizzati e hanno saputo fare un anno straordinario. Quest’anno che tutti parlavano di andare sull’onda lunga dell’anno scorso mi sono accorto che non si poteva continuare così e mettere qualcuno in discussione. Perché sono questi i casi in cui si dà tutto. La competizione tra i giocatori è fondamentale, tenendo grande rispetto per loro e facendo le scelte nell’interesse della squadra. Andando magari a stimolare nei momenti più blandi” ha proseguito l’allenatore. Che poi ha voluto omaggiare il nucleo della squadra: “Devo ringraziare il gruppo storico che da quando sono arrivato mi ha accompagnato in queste vittorie. Sono contento perché sabato potranno fare la passerella davanti ai tifosi, perché vincere sette scudetti anche per i giocatori sono una cosa irripetibile”.

Filosofia di calcio

Con lo scudetto in bacheca, Allegri ha discusso anche del dualismo filosofico che ha accompagnato la stagione, nel parallelo col Napoli di Sarri che ha messo di fronte due modi di fare calcio differenti. “Giocar bene o male è relativo, la squadra è quasi il miglior attacco e la miglior difesa. La cosa che a volte non riesco a spiegare è che si sta riducendo il calcio a troppa teoria, come mi hanno insegnato i vecchi allenatori. Questo lo dico anche sui settori giovanili, che sembrano allevamenti. Il calcio per me è estro, libertà, fantasia. Non devo fare l’esteta per accontentare la gente, per quello devo vincere le competizioni. Ci sono troppe sfumature per ridurre tutto al gioco, senza togliere nulla alle squadre che hanno giocato meglio della Juventus. Alla fine bisogna arrivare al risultato” ha concluso l’allenatore.

Allegri: "Se non mi mandano via, resto"

Nel corso della conferenza stampa post-gara, l’allenatore bianconero ha anche parlato del suo futuro: "Se non mi mandano via io penso di restare alla Juve anche il prossimo anno”, ha assicurato.