L’ex attaccante di Fiorentina e Roma ha presentato a Palazzo Vecchio il docu-film che racconta la sua vita. La migliore occasione per parlare di calcio: “Sorpreso da CR7? Uno così farà ancora tanti gol”. Poi sulla Roma: “Grandissima squadra, può vincere la Champions”. Infine la tirata d’orecchie all’amico Maradona: “Un sogno giocare con lui, ma delle volte non lo capisco”
Il Re Leone è tornato nel suo regno. In Italia, più precisamente a Firenze. Una città che Gabriel Omar Batistuta ha fatto esultare molte volte. Un campionato di B vinto, poi una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Questo il bottino dell’attaccante argentino con la maglia della Fiorentina, con cui ha segnato più di 200 gol. Ha scelto la città in cui è diventato grande per presentare il docu-film dedicato alla sua vita : “El Numero Nueve”. Già, il numero nove. Nato per il gol, come i vari Icardi e Higuain, argentini come lui: “Il nerazzurro mi piace tanto perché non si vede molto in partita, ma sa venire fuori al momento giusto. I suoi tifosi credo siano molto felici di averlo in squadra. E’ molto diverso da Gonzalo, anche se in ottica Nazionale ha più possibilità perché è più giovane”. Forse, come caratteristiche, ad assomigliargli di più è però l’attaccante del Milan. Che la Juventus ha voluto cedere preferendogli Cristiano Ronaldo: “Non sono sorpreso dall’impatto che il portoghese ha avuto nella Juventus – ha sottolineato l’argentino a margine dell’evento – uno che segna così tanto non vuole mai fermarsi. Lo farà solo quando saranno le gambe a costringerlo. Se fossi stato un dirigente bianconero avrei sacrificato Higuain per arrivare a lui? Beh, Gonzalo non stava facendo male…”.
“CR7 e Messi? Prendo Leo. E su Maradona…”
Batistuta non è uno che ama parlare di calcio. Dopo le tante battaglie in carriera, adesso preferisci concentrarsi su altro: “Anche se si tratta di uno sport che mi sa regalare ancora emozioni – ha raccontato – soprattutto quando c’è una finale oppure una squadra che festeggia una coppa”. Probabilmente a tenerlo incantato davanti alla televisione è Messi: “Chi scelgo fra lui e Ronaldo? Se posso li prendo tutti e due, altrimenti vado su Leo. Sono due giocatori diversi, impossibile paragonarli. L’attaccante del Barcellona partecipa molto di più al gioco”. Da un dio del calcio all’altro. Rimanendo in ottica Argentina beh, il discorso non può cadere sul suo amico Maradona, al quale non manca di fare gli auguri per il suo cinquantottesimo compleanno. I due hanno condiviso qualche partita in Nazionale: “Ma ne ho giocate troppo poche con lui, questo è il mio rimpianto – sorride Batistuta – quelle poche però me le sono godute. Abbiamo avuto belle esperienze insieme e una bruttissima al Mondiale del 1994. Condividere la maglia della nazionale con Maradona è stato un sogno. Per noi argentini Maradona era ed è il calcio. In molti non condividiamo tanti suoi pensieri o cose che fa, ma questo è un qualcosa di personale. Lo apprezzo come calciatore e anche come persona perché so da dove viene e cosa ha vissuto. E’ nato famoso, so che pressione ha avuto addosso per tutta la sua vita. Molti dei suoi errori li capisco e glieli perdono, altri invece no".
“Dzeko un top player. La Roma può fare grandi cose”
E, ironia della sorte, sabato al Franchi si giocherà Fiorentina-Roma. Otto stagioni in viola, tre in giallorosso con tanto di Scudetto. Due amori della sua vita l’uno contro l’altro: “Se sarà allo stadio? Forse, vediamo. Amo Firenze, ma non per questo voglio il male della Roma” Risponde a chi gli chiede per chi farà il tifo. Poi il duello fra i due numeri nove, appunto. Simeone da una parte e Dzeko dall’altra: “Non partono alla pari – sottolinea Bati – Giovanni so che sta lavorando molto, deve ancora costruire la sua carriera. Il bosniaco è più maturo, è un grandissimo al quale non ho niente da consigliare, è il simbolo di questa Roma che può tutto. Può vincere la Champions o andare fuori, ma hanno sicuramente una squadra che può fare grandissime cose. Non hanno avuto continuità fino ad ora ma se passano il girone possono dare fastidio a chiunque. In campionato la Roma fatica un po' di più ma forse hanno messo tutte le fiches sulla coppa".