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Atalanta-Lazio, le chiavi tattiche

Serie A

Federico Principi

I principali temi tattici della sfida tra Atalanta e Lazio, che negli ultimi anni sono stati due importanti laboratori di calcio del nostro campionato ma che di recente hanno mostrato difficoltà

ATALANTA-LAZIO LIVE

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Alla diciassettesima giornata di Serie A possiamo già inserire Atalanta e Lazio nell'elenco delle squadre che hanno deluso di più le attese, in relazione ai risultati ottenuti da entrambe nelle ultime due stagioni. Eppure il ritmo lento tenuto da tutte le squadre - escluse Juventus, Napoli e Inter - tiene in piena corsa, almeno sulla carta, sia Atalanta che Lazio per il quarto posto valido per la Champions League. Il tutto nonostante i biancocelesti abbiano ottenuto solo 7 vittorie in 15 partite e l'Atalanta abbia addirittura messo a segno lo stesso numero di vittorie e di sconfitte: 6.

Soprattutto grazie ai rispettivi allenatori - Gasperini e Simone Inzaghi - Atalanta e Lazio si sono affermate come due dei migliori laboratori tattici delle ultime edizioni della Serie A, ma stanno ora vivendo - a gradi diversi - un momento di flessione sia dal punto di vista individuale che collettivo. La sfida potrebbe quindi segnare un punto di svolta in caso di risultato positivo o comunque di prestazione convincente e per fare questo bisognerà innanzitutto capire come gli allenatori saranno in grado di reagire alle difficoltà incontrate finora.

La Lazio semplificata

La scorsa stagione lo stratosferico stato di forma di Milinkovic-Savic e di Luis Alberto aveva permesso alla Lazio di diventare una completa, capace sia di essere efficace verticalizzando a campo aperto verso Immobile o con una palla lunga proprio per Milinkovic-Savic, che costruendo interessanti fraseggi sul lato sinistro, quello dove agiva il serbo e dove quasi sempre si andava ad aprire Luis Alberto, che facilitava il palleggio in quella zona di campo grazie alla sopraffina pulizia del suo controllo di palla.

La Lazio è rimasta tuttora la squadra che attacca di più in Serie A sul lato sinistro - 44%, insieme al Parma - ma in questo senso è andata ad aumentare ulteriormente l'influenza di Immobile sul suo gioco in quella zona di campo, soprattutto dopo l'uscita di scena di Luis Alberto nelle ultime partite. Tuttavia, come ha dimostrato anche in Nazionale, Immobile non ha la qualità tecnica sufficiente per essere costantemente efficace nel fraseggio e questo costringe ora la Lazio alla ricerca di un gioco più verticale verso le punte, anche quando in campo a fianco di Immobile viene schierato Correa.

L'utilizzo delle verticalizzazioni di per sé può rappresentare un'arma efficace proprio nella partita contro l'Atalanta, come visto nella sfida di andata dello scorso anno. I movimenti ad allargarsi delle mezzali della Lazio - Parolo e appunto Milinkovic-Savic - sembrano perfetti per manipolare le marcature a uomo di Gasperini: sui due interni laziali dovranno per forza uscire i due mediani dell'Atalanta che, qualora si allargassero, potrebbero aprire interessanti corridoi per le verticalizzazioni centrali, come avveniva verso le sponde di Caicedo nella partita di Bergamo della scorsa stagione.

Il movimento laterale di Milinkovic-Savic apre il corridoio alla verticalizzazione di Radu verso Immobile (fuori inquadratura). Se seguito dal mediano della sua zona - probabilmente de Roon - Milinkovic-Savic, così come Parolo dall'altra parte, potrebbe manipolare in questo modo le marcature a uomo dell'Atalanta.

Come difenderà l'Atalanta

All'Atalanta potrebbe non bastare un efficace pressing a uomo, perché alzando il proprio baricentro potrebbe proprio offrire il fianco alle verticalizzazioni della Lazio verso le punte e soprattutto potrebbe scoprire la profondità per gli scatti di Immobile. Lo scorso anno, proprio in virtù dell'assenza di Immobile, Gasperini decise insolitamente di non lasciare alcun uomo della Lazio libero in fase di costruzione per poi avere la superiorità numerica arretrata, ma impostò fin da inizio partita un pressing a uomo totale, sicuro del fatto che in questo modo Caicedo non sarebbe stato capace di allungare la squadra.

Il piano funzionò finché i suoi ebbero le energie per attuarlo, ma quando Gasperini fu costretto a passare al 3-4-1-2, lasciando libero un difensore laziale, la partita cambiò a poco a poco. Sia per controllare e raddoppiare Immobile in profondità, che eventualmente per avere un 3 contro 2 centrale favorevole nelle verticalizzazioni verso le punte, Gasperini probabilmente tornerà a lasciare libero di impostare uno dei 3 centrali della Lazio - forse non Radu, il più intraprendente - per assicurarsi la superiorità numerica arretrata. In questo senso, dopo il ritorno al 3-4-3 contro l'Udinese, l'allenatore atalantino potrebbe nuovamente disporre un 3-4-1-2 con Gomez alle spalle di Ilicic e Zapata.

A facilitare la partita difensiva dell'Atalanta potrebbe oltretutto contribuire il fatto che nella zona di centro-destra agisce Toloi, il difensore più solido ed efficace negli anticipi tra quelli atalantini - memorabile la sua partita a Napoli nel febbraio 2017, nel duello contro Insigne - che andrà a contrastare la zona sinistra di attacco della Lazio. In questo senso dai duelli tra Toloi e Immobile o Milinkovic-Savic dipenderà gran parte del destino della partita.

Come attaccherà l'Atalanta

Il 3-4-1-2, che sembra più adatto per impostare la fase difensiva nel modo che richiede Gasperini, sembra invece insolito in relazione alle caratteristiche degli uomini scelti in attacco. Nonostante il trequartista e le due punte, Gasperini chiede comunque ai due terminali offensivi di fare sostanzialmente lo stesso lavoro dei due esterni di attacco del 3-4-3, ovvero connettersi con l'esterno di centrocampo, il mediano del lato palla e il terzo centrale di quella fascia, per creare la catena laterale.

Lo scorso anno, ad esempio, nella doppia partita contro il Borussia Dortmund l'Atalanta schierò Cristante alle spalle di Ilicic e Gomez, e il vero centravanti della squadra diventava proprio Cristante con i suoi inserimenti. Ultimamente, invece, Gasperini preferisce piazzare Gomez sulla trequarti e Zapata attaccante di sinistra: grazie a questa scelta, l'Atalanta ora non ricopre più l'ultima posizione nella classifica della percentuale di possesso palla al centro del campo - 25%, alla pari con Torino e Genoa e davanti a Udinese, SPAL, Parma e Chievo.

Questa soluzione ha reso il gioco della Dea meno integralista e ha consentito alla manovra di avere più respiro. Gomez, il giocatore di maggior qualità insieme a Ilicic, può ora svariare in orizzontale in qualsiasi zona di campo e non è più utile solo nell'economia della catena sinistra, offrendosi come appoggio ovunque sia necessario, in zona palla. Questa scelta, inoltre, può permettere in alcuni casi la creazione del lato forte a destra grazie alla presenza contemporanea di Ilicic e Gomez, in modo che Zapata possa finalizzare partendo dal lato debole e tagliando verso il centro dell'area.

Gomez da trequartista viene a legare il gioco a destra insieme a tutta la catena e può dialogare ravvicinato con Ilicic.

Come spesso accade per tutte le squadre che scelgono quel sistema di gioco, il 3-5-2 creerà spesso situazioni di inferiorità numerica in fascia per la Lazio ed è lì che andrà a pungere l'Atalanta, probabilmente proprio nella zona di destra utilizzando gli scambi ravvicinati tra Gomez e Ilicic. Prima che negli schemi di gioco, però, la partita dell'Atalanta dovrà passare attraverso il ritrovamento di quell'entusiasmo e di quella naturalezza di gioco che l'ha portata molto spesso a mettere in crisi squadre ben più dotate dal punto di vista dell'organico. Per l'Atalanta, come del resto anche per la Lazio, la sfida di domani sera, per il condizionamento psicologico che ne deriverebbe, potrebbe valere molto più di 3 punti.