Una dato curioso lega i due attaccanti della Roma: entrambi hanno iniziato a segnare in Italia contro la Juventus, con Chiellini sempre protagonista in un modo o nell'altro. Per Schick, però, anche un errore difficile da dimenticare, esattamente un anno fa
Sulla carta, come casca, casca bene. Di Francesco, che sabato sera si appresta ad affrontare la Juventus, può contare su due centravanti che proprio contro i bianconeri hanno iniziato a segnare in Italia. Dzeko e Schick, uniti da quel primo gol in A segnato proprio contro la Juve, sono probabilmente il grande ballottaggio nella testa di Di Francesco. Nelle loro, di teste, c'è invece ancora il ricordo di come iniziò l'avventura italiana.
Dzeko e quel primo gol "contro" Chiellini
La tentazione di restituire il suo posto là davanti al bosniaco, dovesse tornare a disposizione, è forte: anche perché lui, un duello con Chiellini, l’ha già vinto. Era il 30 agosto 2015, seconda giornata di campionato, e la Roma si imponeva 2-1 sulla Juventus proprio grazie a Dzeko, autore del raddoppio dopo la rete di Pjanic (all’epoca romanista) e prima che Dybala accorciasse nei minuti finali. Un gol di testa (lui che supera il metro e novanta ma che comunque preferisce andare a segno con i piedi), sovrastando Chiellini: il primo in Italia per presentarsi al meglio ai suoi nuovi tifosi, già sognanti.
Nelle due stagioni seguenti non si è più ripetuto, ma in un campionato come questo, il bosniaco potrebbe portare anche una ventata di ottimismo, dato che la Roma, dopo il suo infortunio, ha vinto solo una volta (domenica contro il Genoa), con una media di 1 punto a partita che, con Dzeko in campo, sale a 1.57.
Schick, gol ed erroraccio
Storia simile, iniziata con un gol alla Juve, per Patrick Schick, che da blucerchiato firmò il suo primo gol in A, alla sua prima da titolare, in una gara in cui la sua rete fu l'unica nota positiva per la Samp. 4-1 per la Juventus il finale, con la "strana" doppietta di Chiellini - che in un modo o nell'altro torna sempre - a segnarla. E' il gol che fa drizzare le antenne agli uomini mercato bianconeri, che nell'estate 2017 bruciano la concorrenza e lo portano a Torino, dove non andrà oltre le visite mediche. Il resto è storia più recente, a tinte giallorosse, perché dopo la rinuncia della Juventus si fa sotto la Roma. E proprio contro la Juve, il 23 dicembre scorso, quel famoso gol sbagliato che avrebbe potuto indirizzare diversamente il campionato. Sotto 1-0 (gol dell'ex di Benatia), nel finale Schick lanciato in contropiede avrebbe la palla buona per il pareggio ma si fa ipnotizzare da un altro ex, Szczesny.
Il Pastore portafortuna
Tra i possibili rilanci di Di Francesco, poi, c'è quello di Pastore, statisticamente sempre vittorioso contro i bianconeri. Arma tattica ma anche un modo per strizzare l'occhio alla fortuna, se è vero che l'argentino in tutte le occasioni in cui ha affrontato i bianconeri ai tempi della prima avventura italiana, quella con la maglia del Palermo, ha sempre vinto. Fin dal primo incrocio (ottobre 2009, 7.a di campionato 2009/10: 2-0 per il Palermo) quando un giovanissimo Flaco fu protagonista dell'assist per la prima rete firmata da un altrettanto giovane Cavani. Bis concesso al ritorno (nuovo 2-0, stavolta a Torino) e gol solo sfiorato, anzi, rimandato. Nell’ottobre 2010, infatti, oltre alla vittoria ecco anche la prima rete contro la Juventus, nel 3-1 del Palermo che diventa così la prima squadra in Serie A a vincere per tre anni consecutivi in trasferta contro i bianconeri. Ultima zampata, nel febbraio 2011, con l'assist per Miccoli, prima di prendere la strada per Parigi con enorme gioia della Juventus. Che adesso, però, potrebbe incrociare nuovamente il suo spauracchio.