Spalletti parla alla vigilia del derby, nella settimana che ha visto l'Inter abbandonare l'Europa League per mano dell'Eintracht. Il Milan arriva a questa sfida da cinque successi di fila in Serie A: all'andata la decise Icardi nei minuti di recupero. Sarà il grande assente di questo match
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LE PROBABILI FORMAZIONI DEL DERBY
Brozovic ci sarà?
Lui la disponibilità l'aveva data anche per giovedì. Si è allenato, faremo delle prove e delle valutazioni. Ma alla fine sarà della partita.
Da cosa capirà che l'Inter è entrata in partita contro il Milan?
L'Inter ha vinto e giocato buone partite. Giovedì avevamo giocatori a mezzo servizio: ho chiesto io di giocare ai vari Perisic, Borja Valero e Keita. Quindi se poi danno meno, la colpa non è loro. A me è dispiaciuto più per l'inizio di partita: quel blackout sarebbe stato lecito aspettarselo dopo un'ora di gioco, non all'inizio.
Quali corde ha toccato dopo la prestazione deludente di giovedì?
Il derby obbligherà i giocatori a cercare di capire bene e in poco tempo le cose che non abbiamo fatto bene. Poi dovremo tirare una riga e ci comporteremo di conseguenza.
Come immagina la cartolina da dare ai tifosi alla fine del derby?
Dobbiamo disegnarla meglio, giovedì era sbiadita. Dobbiamo calcare sui nostri bellissimi colori, sulle righe nere e azzurre.
Dobbiamo disegnarla meglio, giovedì era sbiadita. Dobbiamo calcare sui nostri bellissimi colori, sulle righe nere e azzurre.
Dopo la conferenza, Spalletti parla anche in esclusiva ai microfoni di Sky Sport.
Finisce qui la conferenza stampa di Luciano Spalletti.
Cosa dovrà cambiare tatticamente rispetto alla partita di giovedì?
Dovremo essere più bravi nella gestione della palla, far bene le uscite e palleggiare bene. Tutto questo diventerà fondamentale per poi imbastire un gioco che può farci vincere le partite.
Quali sono le certezze che l'Inter si porta nel derby?
I punti, la classifica, le partite vinte, come ci chiamiamo, i colori che vestiamo. Vero che siamo dietro, ma il Milan è un punto davanti. Va bene anche che loro stanno facendo meglio di noi ultimamente, però la differenza io non la vedo così importante. Quello che ti danneggia è credere di non essere all'altezza: ma non è il nostro caso. Potete star certi che i calciatori dell'Inter non la lasceranno mai sola.
Nainggolan dunque non sarà convocato?
No, non sarà convocato. Difficile ci siano sorprese. Non si è ancora allenato con la squadra.
Come sta Brozovic? Keita può giocare due partite ravvicinate?
Brozovic si è allenato correttamente ieri, chiaro che poi un po' di dubbio c'è. Noi pensiamo di recuperarlo e poterlo usare. Keita ha avvertito solo fatica dopo giovedì, quindi è a disposizione. Lo useremo, magari non per tutta la partita.
Dopo la partita contro l'Eintracht ha ammesso le sue colpe. Se tornasse indietro, cambierebbe qualcosa?
Se tornassi indietro? Ma che modo di ragionare è? Quello che bisogna fare è non perdere tempo, ma guadagnarlo e recuperarlo. Se pensassi all'indietro, perderei altro tempo. Io vado avanti, le scelte vanno fatte al momento e dopo che le hai prese bisogna andare avanti.
Come sta Miranda?
Lo valuteremo domani, ma è difficile che ci sia. Anche con la mascherina è difficile, perché dà fastidio. Lui si è operato da poco, ha il naso gonfio e non ha dormito nelle ultime notti. Il suo recupero è difficile, ma giorno dopo giorno le valutazioni potrebbero cambiare.
Come ha visto Skriniar a centrocampo contro l'Eintracht?
Ha fatto bene.
Cosa ne pensa dell'invito di Moratti alla compattezza in questo finale di stagione?
Quando incontro Moratti mi emoziono sempre e sempre sarà così. Ma non commenterò niente di quello che dice lui.
Come sta Lautaro? Può essere decisivo come Icardi all'andata?
Lui e Piatek sono due attaccanti fortissimi, come all'andata lo erano Higuain e Icardi. Piatek in questo momento può fare la differenza, così come Lautaro. La partita dirà chi avrà ragione.
Prima dell'Eintracht parlava di resilienza. Perché nell'Inter, dopo Natale, si è persa l'identità?
Sono momenti che possono capitare nell'arco di un campionato. Sono d'accordo che, per quello che stiamo facendo adesso, in precedenza eravamo abituati diversamente. La squadra ha giocato meglio in passato, ma le qualità e le capacità individuali, nel metterle tutte a disposizione, un po' di differenza la fanno. Ma sulla partita contro l'Eintracht va detto che c'erano delle situazioni mezze e mezze, come Perisic, Keita e Borja, che l'hanno resa ancora più difficile. Situazioni così ultimamente ce ne sono capitate tante, ma dobbiamo far meglio.
Ha un piano "anti-Piatek"?
Dobbiamo fare le cose per bene. Lui è un attaccante fortissimo, ma noi dobbiamo ragionare da reparto e non singolarmente. Ormai non si marca più a uomo, dipenderà da quale zona occuperà lui in campo.
Negli scontri diretti contro il Milan, l'Inter ha sempre fatto bene, ma ultimamente a San Siro le cose non sono andate bene. Ad esempio contro PSV, Lazio, Eintracht. Perché?
Abbiamo fatto anche ottime partite in casa, se ripenso alla Champions League. Però abbiamo vinto partite decisive anche contro squadre forti. E anche se in trasferta, il risultato in palio era comunque importantissimo.
Questa partita è determinante per la volata Champions?
Può creare difficoltà in caso di prestazione negativa, per riorganizzarsi a livello di gestione e fiducia. Ma bisogna sempre avere fiducia nelle proprie possibilità, di partite ce ne sono tante e ci sono margini per non farla diventare decisiva.
Quanto conta arrivare davanti al Milan?
Per noi è importante arrivare davanti a chiunque altro. Il Milan è forte, sta giocando un buon calcio. Per noi l'obiettivo è entrare tra le prime quattro, se possibile da terzi o da secondi. Ma la cosa fondamentale è entrare nelle prime quattro.