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Allegri: "Con il nuovo allenatore la Juventus continuerà a vincere. È nel dna del club"

Serie A
(getty)

L'allenatore bianconero, che lascerà il club a fine stagione, è certo che il dominio della Juve non si fermerà: "Il nuovo allenatore si troverà alle spalle una società forte, che ha la vittoria nel suo dna e che continuerà ad alzare trofei. A Torino cinque anni straordinari, un onore entrare a far parte della storia del calcio italiano"

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“La Juventus continuerà a vincere”. Massimiliano Allegri, che domenica vivrà la sua ultima partita sulla panchina bianconera, è sicuro che, anche dopo il suo addio, la squadra continuerà ad alzare trofei: “Sicuramente chi arriverà al mio posto sulla panchina della Juventus avrà una società forte alle spalle che gli consentirà di proseguire un discorso vincente”, ha spiegato da Palazzo Vecchio a Firenze, dove è stato premiato in occasione della ottava edizione della Hall Of Famedel calcio italiano. “A pranzo ero seduto vicino a Marcello Lippi (che lo ha premiato sul palco, ndr): in due siamo riusciti a vincere alla Juventus 10 scudetti. Quindi il club ha questo dna e continuerà a vincere”. Allegri ha poi proseguito: “Lascio una squadra vincente, una squadra che ha ancora da vincere e sono felice di questi cinque anni straordinari che ho trascorso a Torino. Ringrazio ancora una volta tutti, dal presidente fino ai magazzinieri: solo con un gruppo unito e con persone che hanno valori, oltre a quelli tecnici dei calciatori, si può arrivare a certi risultati”.

"Per raggiungere traguardi importanti serve coraggio"

L’allenatore bianconero, di cui ancora non si conosce il futuro, ha poi parlato degli anni trascorsi alla guida della Juventus: “Il coraggio credo sia il concetto giusto, ne è servito tanto per ottenere certi risultati. Per raggiungere traguardi importanti nel calcio, come nella vita, non bisogna mai abbandonare l’incoscienza: quel pezzo di irrazionalità ti fa fare delle scelte che magari, di fronte a un ragionamento troppo complesso, alla fine perdi l’occasione di fare”. Una battuta, poi, su ciò che lascerà al Museo del calcio: “Pensavo alla medaglia che mi è stata consegnata, credo che sia un cimelio che è giusto che rimanga nel Museo del calcio. Ho l'onore di entrare a far parte della storia del calcio italiano e ringrazio chi mi ha votato: questo cimelio chiede un ciclo vincente di cinque anni ed è giusto che rimanga nel Museo della storia del calcio”, ha concluso.