Il nuovo portiere giallorosso si è presentato ufficialmente in conferenza stampa: "La Roma ha scommesso su di me e questo rappresenta una responsabilità e uno stimolo, ripagherò la fiducia. Voglio rendere orgogliosi i tifosi e il club. Alisson? Non mi piacciono i paragoni, io sono qui per scrivere la mia storia". Petrachi: "Per venire si è ridotto lo stipendio, non è da tutti"
Pau Lopez è pronto a prendersi la Roma. Giornata di presentazione per il nuovo portiere giallorosso, che arriva nella Capitale per raccogliere l’eredità di Alisson, far dimenticare l’ultima stagione particolarmente opaca di Olsen e con una responsabilità non indifferente. Acquistato dal Real Betis per 23,5 milioni di euro (più la rinuncia al 50% sulla futura rivendita di Sanabria), lo spagnolo è il portiere più pagato nella storia della Roma. Uno stimolo in più per Pau Lopez, che ha scelto di indossare la maglia numero 13 e si è presentato ufficialmente in conferenza stampa: "La Roma ha scommesso su di me e io ripagherò la fiducia. So che il club ha fatto uno sforzo importante per portarmi qui – ha esordito -, questo rappresenta per me una responsabilità ma anche uno stimolo in più. Non posso dire in anticipo come andranno le cose, ma certamente posso garantire lavoro, umiltà e sacrificio. Lavorerò duramente per rendere i tifosi e la società orgogliosi di me. Essere il portiere più pagato della storia del Club è una responsabilità, ma mi farò trovare pronto, sono tranquillo. Imparerò velocemente l'italiano per rispetto del club, dei compagni e dei tifosi. E guiderò la difesa in italiano. È un passo in avanti nella mia carriera. Questo è il posto migliore per farlo".
Fonseca e l’eredità di Alisson
Pau Lopez ha poi parlato dei primi giorni di lavoro agli ordini di Paulo Fonseca e inevitabilmente ha affrontato il discorso relativo ai suoi predecessori, su tutti Alisson e Szczesny. "Fonseca ci sta spiegando il pressing e l'intensità che vuole – ha proseguito -, chiede che la squadra giochi alta e che io da dietro faccia ripartire l'azione rapidamente. Con il preparatore dei portieri sto facendo un lavoro differente rispetto a quello a cui ero abituato, qui si cura molto la tecnica. Comunque so che mi troverò bene perché ho tanta voglia di imparare. I miei predecessori? So che Alisson e Szczesny sono migliorati tanto qui, ma non voglio paragoni soprattutto con Alisson per la capacità di giocare bene con i piedi. Lui è uno dei migliori al mondo, io sono Pau e sono venuto alla Roma per crescere e per scrivere la mia storia personale. E spero davvero che sia una bella storia".
Petrachi: "Per venire si è ridotto lo stipendio, non è da tutti"
Oltre a Pau Lopez ha parlato in conferenza stampa anche il direttore sportivo della Roma Gianluca Petrachi, il quale ha spiegato i motivi che hanno spinto il club a puntare sul portiere classe ’94 che in passato ha vestito anche la maglia del Tottenham. "Abbiamo scelto Pau Lopez non solo per le qualità – ha spiegato Petrachi -, ma anche per la personalità. Qui c'è enorme pressione. Grandi portieri qui hanno fallito. Lui ha coraggio. È bravissimo nelle uscite e a togliere problemi alla difesa. Sarà il nostro libero aggiunto. Ha un sinistro raffinato e grande coraggio. In più Marco Savorani, il preparatore dei portieri, velocizzerà la conoscenza del calcio italiano. Il Betis non voleva rinunciare a nulla. Ma lui ha fatto dei sacrifici per venire: capita raramente di trovare un calciatore come lui che si riduce lo stipendio per poter far chiudere la trattativa".