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Nuovo San Siro, Antonello: "Alternativa? C'è solo il nostro progetto"

Serie A

Ospiti a Sky TG24 l'Amministratore delegato dell'Inter Antonello e il presidente del Milan Scaroni. Argomento centrale il progetto di un nuovo stadio a San Siro. Il dirigente nerazzurro chiude a ipotesi diverse: "Alternativa? C'è solo il nostro progetto"

SAN SIRO, INTER E MILAN INCONTRANO I CITTADINI

IL PROGETTO POPULOUS: LE FOTO

IL PROGETTO MANICA-CMR SPORTIUM: LE FOTO

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"Alternative se non arrivassero le autorizzazioni? Per noi il progetto rimane questo, l'alternativa è solo un nuovo San Siro a San Siro". Lo ha detto l'Amministratore delegato dell'Inter Alessandro Antonello, intervenuto a Sky Tg 24 per parlare del progetto sul nuovo stadio a Milano. "C'è la volontà da parte di nostra di sedersi ad un tavolo per cercare di recepire i suggerimenti e aprirsi al dialogo. La riunione che abbiamo avuto coi residenti è stata molto utile. Abbiamo iniziato un percorso di condivisione con le istituzioni, con i cittadini e con i tifosi. E già oggi ci sono più di 35mila persone che hanno risposto al sondaggio sul progetto lanciato ieri sul sito. C'è molta passione e partecipazione". Sui due progetti dei due studi di architettura l'Ad nerazzurro non si sbilancia: "Si tratta di due stadi completamente diversi. Esprimersi ora è prematuro, ad oggi le possibilità sono 50 e 50, ci sono elementi che poi andremo a chiarire". Antonello ha poi anche risposto alle domande sui prezzi dei biglietti: "Il fatto di avere uno stadio da 60/65mila posti non significa incrementare i prezzi dei biglietti. Non andrà a discapito dei prezzi per i nostri tifosi, nessuno penserà mai di portare i biglietti che oggi sono accessibili a tutti a un livello inabbordabile. È un falso problema, utile solo per chi vuole strumentalizzare. Quello che manca al Meazza oggi sono i posti corporate, oggi la capienza dei posti dedicati alle aziende sono il 4% e noi vogliamo portarlo intorno al 12%, perché ci sono molte aziende che vogliono avere posti a San Siro per poter creare situazioni di business. Concerti? Continueremo ad ospitarli" ha aggiunto Antonello.

Scaroni: "Il Meazza ha segnato il suo tempo"

Anche il presidente del Milan Scaroni considera impraticabile una strada diversa dalla costruzione di un nuovo stadio: "Visto che è impossibile giocare al Meazza, al quale siamo tutti affezionati, così com'è, desideriamo fare un nuovo San Siro a San Siro. Siamo convinti che riusciremo ad avere tutte le autorizzazioni. Qualora non dovessero arrivare ci riuniremo e prenderemo decisioni. Il Meazza ha segnato il suo tempo, non è adatto alle nostre squadre. I soldi per il nuovo stadio li mettiamo noi, non ci sarà nemmeno un euro pubblico. Ma i nostri azionisti vogliono tempi certi e situazioni non nebulose. Il Comune è stato informato di tutto, abbiamo incontrato il sindaco 20 volte, inviato tutti i documenti. Continueremo con questa trasparenza totale", ha concluso Scaroni.

Cittadini contro nuovo San Siro: "No a speculazioni" 

I residenti del Municipio 7 si schierano contro il progetto di Inter e Milan per il nuovo San Siro. E lo fanno con forza tra fischi, scritte polemici, toni duri e contestazioni alle parole dei dirigenti durante l'incontro tra i club e i cittadini. "No cementificazione per ripianare i bilanci delle squadre", "No stadio a 30 metri dalle case", "Giù le mani da San Siro", sono alcuni degli 'striscioni' mostrati durante la riunione da alcuni degli oltre 200 presenti. Ma non solo, perché fin da subito è finito nel mirino il presidente del Milan Paolo Scaroni, reo di aver definito il quartiere di San Siro "landa desolata" e immediatamente coperto di fischi. Da una parte i residenti, dall'altra le squadre, rappresentate oltre che da Scaroni anche dall'Ad dell'Inter Antonello, dal direttore sviluppo infrastrutture dell'Inter Mark Van Huuksloot e dal responsabile del progetto stadio del Milan Domenico Barile. Dopo una presentazione del progetto portata avanti a fatica tra le interruzioni, un'ora e mezza di interventi da parte dei cittadini con toni duri, la larghissima parte contraria al progetto delle due milanesi, con buu a coprire chi invece si e' espresso a favore.

Tanti i temi portati a galla, dalla viabilità alla demolizione di San Siro passando per la mancata ristrutturazione, la vicinanza con via Tesio, i prezzi dei biglietti, il progetto di Boeri scartato ("non rispondeva ai requisiti tecnici" ha spiegato Antonello) e la trasparenza, con tanto di accusa di speculazione edilizia per i club. "Fino adesso non ne avete azzeccata una, dovete cambiare registro" ha attaccato un cittadino, "se lo faccia davanti a casa sua" ha risposto un altro alle parole di Scaroni, che ha lasciato la sala alle 20 (dopo poco più di un'ora) per impegni personali. "Andate a Sesto San Giovanni" il coro che spesso si e' alzato. I club hanno ribadito la volontà di non ristrutturare San Siro, sottolineando l'importanza del confronto. "Il concetto fondamentale e' dialogare con i cittadini - le parole di Antonello -, da oggi apriamo il nostro percorso di dialogo. Cercheremo di recepire tutte le osservazioni, non siamo qui ad imporre nulla. Il Comune dovrà esprimersi sull'interesse pubblico, la scadenza del 10 ottobre sara' probabilmente prorogata ma siamo disponibili a dare la proroga. Se sara' accordato il pubblico interesse, saremo contenti di ritrovarci coi cittadini. Speculazione edilizia? Lo escludo a priori", ha concluso il dirigente interista.