Il rapporto speciale con nonna Gina a cui ha dedicato l'esordio in Nazionale, ma anche una famiglia che non smette mai di proteggerlo con la sua vicinanza: così Tonali continua a sognare in grande
Sandrino sta diventato grande, calcisticamente e non solo. E nessuno meglio di nonna Gina può confermalo. Lei, figura alla quale il giovanissimo centrocampista (classe 2000) del Brescia è legatissimo fin da sempre: una seconda mamma quasi, che lo ha sempre accompagnato nelle tappe principali della sua carriera. Lei era in tribuna a Genk quando Tonali venne convocato dall'Italia contro gli Stati Uniti, lei che non ha mai "perso" un esordio del nipote dalla Serie B, fino alla prima in maglia azzurra. E proprio a nonna Gina, Sandro ha dedicato la gioia per il debutto con l'Italia: "La dedica è per mia nonna, che mi ha seguito anche qui. Lo ha sempre fatto, voglio ringraziarla per tutto". Concetto rafforzato anche attraverso un post su Instagram: "Il mio cuore", la didascalia allegata alla foto proprio della nonna che mostra orgogliosa la sua maglia numero 4.
Un campione di "normalità"
Nonna come simbolo di una famiglia unita, che da sempre "protegge" Tonali e gli sta vicino nei momenti più importanti della sua carriera. A Vaduz, gara che ha visto Sandro esordire in Nazionale contro il Liechtenstein, oltre alla nonna Gina erano presenti anche la mamma, il papà, il fratello, la sorella e lo zio di Tonali. Sempre più campione di "normalità", modi, viso e comportamento da bravo ragazzo: con la nonna sempre al suo fianco e tanti, tantissimi sogni da realizzare in futuro.