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Inter-Roma, le chiavi tattiche della sfida

ultimo uomo

Francesco Lisanti

©LaPresse

Antonio Conte e Paulo Fonseca hanno lasciato velocemente la loro impronta su Inter e Roma, e hanno entrambi saputo gestire con intelligenza i molti infortuni. Il loro incrocio a San Siro può cambiare gli equilibri nelle zone più alte della classifica

INTER-ROMA LIVE

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Roma e Inter sono due treni in corsa. La Roma verso un piazzamento in Champions League, che Paulo Fonseca è stato chiamato a ritrovare e che settimana dopo settimana diventa un obiettivo sempre più credibile. L’Inter addirittura verso la vittoria dello Scudetto, un traguardo impensabile a inizio stagione ma che prima della sosta di Natale si è fatto concreto, nonostante le rotazioni ridotte al minimo e la sfibrante campagna europea, che a più riprese ha alzato la tensione nello spogliatoio oltre i livelli di guardia. 

 

Il ruolino di marcia delle due squadre ha diversi tratti in comune: entrambe hanno vinto 5 delle ultime 6 partite di campionato, entrambe nel mezzo sono inciampate sul Parma (la Roma ci ha perso, l’Inter pareggiato). Tatticamente, entrambe le squadre hanno trovato maggiore confidenza nel muovere il pallone a ritmi alti con il passare delle giornate e, soprattutto, hanno saputo sopperire ai numerosi infortuni trovando risorse insperate nella profondità della rosa.

 

In caso di vittoria dell’una o dell’altra le loro traiettorie inevitabilmente si divideranno, e la sfida di stasera potrebbe anche aprire scenari inattesi nella corsa allo Scudetto, specialmente nel caso in cui anche la Lazio dovesse fermare la Juventus. Insomma, le implicazioni del risultato finale sulla classifica saranno molte, e il rischio che una posta in gioco così alta porti a una partita contratta, giocata sul filo dei nervi, nel nostro campionato è sempre reale.

Cosa avrà preparato Fonseca?

A scongiurare il rischio di uno scialbo pareggio, però, dovrebbe bastare il curriculum dei due allenatori e l’impronta di gioco marcata che sono riusciti a trasmettere alle rispettive squadre nel giro di pochi mesi. Conte e Fonseca si sono scambiati i complimenti alla vigilia della partita, e in particolare il portoghese, ragionando sull’atteggiamento difensivo da adottare contro due attaccanti in forma come Lukaku e Martínez, ha detto: «Noi abbiamo preparato molte situazioni che pensiamo possano esserci nel gioco dell’Inter. Ci vorrà coraggio e rigore difensivo».

 

L’Inter conosce in effetti diversi pattern codificati per raggiungere le due punte, dosati a seconda dell’atteggiamento difensivo dell’avversario: contro difese passive aumentano le responsabilità di Brozovic e dei difensori centrali; contro difese più aggressive l’Inter preferisce passare attraverso gli esterni. In ogni caso, il richiamo al coraggio sembra annunciare un’interpretazione del ruolo aggressiva da parte di Smalling e Mancini, che proveranno a mettere fuori dalla partita fisicamente i due attaccanti dell’Inter, come è successo nei momenti peggiori della stagione nerazzurra.

Anche fuori casa, la Roma spinge il Verona al lancio lungo e impone il contesto di gioco. 

 

È facile immaginare anche che la Roma sarà coraggiosa fin dalla prima costruzione dell’Inter e un buon esempio per capire che disposizione adotterà la squadra di Fonseca lo fornisce l’ultima trasferta contro il Verona, che come l’Inter si schierava con tre difensori centrali e un playmaker più basso davanti alla difesa. In quel caso abbiamo visto Pellegrini incollarsi al playmaker (Pessina), seguendolo in tutte le zone di campo, e i tre attaccanti pressare uno contro uno i tre difensori, alternandosi nelle posizioni.

 

Il rischio per l’Inter, di fronte a una pressione così sostenuta, è quello di abbassare troppo gli esterni e di allontanarli dall’ultimo terzo di campo, dove devono sostenere gli attacchi in ampiezza. Non è chiaro come Conte deciderà di disporre il suo centrocampo, ma la presenza quasi obbligata di Borja Valero potrebbe riportarlo sulla strada del secondo tempo contro il Torino, dove lo spagnolo giocò davanti alla difesa e Brozovic qualche metro più avanti.

 

Sarebbe la mossa più rischiosa: nella migliore delle ipotesi rende l’Inter più pericolosa, con Borja Valero a dirigere il traffico e Brozovic a portare palla e rifinire sulla trequarti, ma nella peggiore la rende assai esposta all’aggressione alta della Roma.

Cosa può inventarsi Conte?

Gli infortuni, insieme alle vittorie, hanno caratterizzato questa prima parte di stagione per le due squadre. Anche per questo non è facile prevedere esattamente le formazioni titolari alla vigilia della partita. Fonseca dovrà sicuramente fare a meno di Kluivert sulla sinistra e in conferenza ha lasciato intendere che il suo posto sarà preso da uno tra Perotti e Mkhitaryan, con l’argentino favorito. A centrocampo confermerà il trio che ha giocato bene contro Brescia e Verona, per cui l’ultimo ballottaggio riguarderà il terzino destro, con Spinazzola favorito su Florenzi e Santon.

 

Conte invece ha le idee un po’ più chiare a forza di sacrifici. A centrocampo, come detto, rimangono solo Borja Valero, Brozovic e Vecino. Parlando di possibili soluzioni alternative ha detto che «Asamoah può fare l'interno più di Candreva», ma non è neanche detto che il ghanese sia arruolabile. 

 

A sinistra dovrebbe giocare Biraghi, a destra Candreva, in difesa uno tra Godín e D’Ambrosio dovrebbe affiancare de Vrij e Skriniar. Per cui è probabile che l’Inter sia simile a quella vista nelle ultime uscite, ma con meno mobilità a centrocampo, e questo può essere un problema, considerando quanti palloni sono chiamati a giocare i centrocampisti.

L’azione che porta al 2-1 della Spal è molto bella ed evidenzia qualche difficoltà dell’Inter nel contenere questo tipo di giocate, con la punta che si abbassa tra le linee, come Dzeko (ancora in forse) ama fare.

 

La speranza di Conte è che la difesa assorba il colpo, nonostante in 8 delle ultime 9 giornate abbia sempre subito almeno un gol. Per questo sarà indispensabile capire come contenere l’estro creativo di Kolarov, che con i suoi passaggi diagonali disegna i binari su cui si muove il gioco della Roma: magari alzando Vecino in pressione, o in alternativa Candreva, più difficilmente allargando Lukaku. L’Inter sarà per forza di cose costretta a disallineare la sua struttura, e vedremo se la Roma saprà approfittarne.

 

Il tema dei numerosi assenti, anche in vista della partita ancora più importante da giocare contro il Barcellona tra pochi giorni, ha tenuto banco durante la conferenza stampa di Conte, che si è preoccupato soprattutto di lanciare messaggi positivi. Ad esempio ricordando la crescita di molti giocatori nelle ultime settimane: «Vediamo il bicchiere mezzo pieno: nelle responsabilità, tanti calciatori si sono responsabilizzati di più».

 

Nel farlo però ha marcato un limite temporale, di fatto riconoscendo e provando a delimitare agli occhi dei suoi calciatori l’attuale periodo di sofferenza, ben nascosto dai risultati positivi: «Non c'è tempo per accampare scuse. Diamo il massimo da qui a Natale e vediamo cosa succede e come reggiamo a questo periodo». La partita contro la Roma cade nel momento perfetto per rispondere a queste domande.

 

In modo speculare, per la Roma la partita di Milano con la squadra prima in classifica è un test più affidabile di altri sulle ambizioni che potrà coltivare nel resto della stagione. È vero che entrambe le squadre hanno molto da perdere, ma è vero anche che hanno l’occasione rara di uscire da questa partita trasformate, di guadagnare una fiducia che potrebbe essere decisiva per i prossimi mesi.